Lutech Point of View

Intervista ad Andrea Melesi, direttore It del Gruppo Rovagnati: superare il fermo macchina, a qualsiasi costo

Come implementare la business continuity e raggiungere un uptime prossimo al 100% attraverso la reingegnerizzazione totale dell’infrastruttura It insieme a Dell Technologies e Disc

Pubblicato il 09 Lug 2020

Gruppo Rovagnati

In un contesto in cui tutte le fasi di produzione e di delivery sono fortemente automatizzate e dipendenti dall’It, è fondamentale avere la garanzia di una piena continuità operativa supportata da un uptime dei sistemi informativi vicino al 100%. Il Gruppo Rovagnati – eccellenza del food Made in Italy – ha intrapreso da diverso tempo il proprio percorso di digital transformation che ha previsto l’aderenza alle specifiche Industry 4.0. Un percorso necessario per raggiungere un time-to-market adeguato alle richieste del canale di distribuzione e per mantenere l’alto livello qualitativo.

Disc, parte del Gruppo Lutech, ha sviluppato un importante progetto di revisione completa dell’infrastruttura It di Rovagnati su soluzioni Dell Technologies. Andrea Melesi, direttore It del Gruppo Rovagnati, racconta i dettagli dell’esperienza.

foto Andrea Melesi
Andrea Melesi, direttore It del Gruppo Rovagnati

Dott. Melesi, quali erano le esigenze di partenza del Gruppo Rovagnati?

“L’architettura It presente prima dell’intervento di Disc e Dell Technologies non era più in grado di soddisfare le esigenze di business. In particolare, in Rovagnati non possiamo permetterci alcun fermo macchina e, lavorando sui tempi strettissimi imposti dalle dinamiche di mercato, tutto l’iter produttivo fino al confezionamento, all’etichettatura e alla spedizione, non solo deve essere il più possibile automatizzato ma, soprattutto, veloce e affidabile”.

L’obiettivo era di raggiungere una piena continuità operativa?

“Non solo, l’ambizione è di avere un’alta affidabilità per tutta l’infrastruttura It. Ciò significa non solo rivedere l’architettura e migliorare le performance generali, ma non dimenticarsi della qualità del dato. L’iniziativa portata avanti insieme a Disc, oltre a rinnovare totalmente l’hardware puntando su soluzioni Dell Technologies in ambito server, storage e networking, ha visto la migrazione da AIX a sistemi Linux Red Hat. Ciò ha migliorato notevolmente la velocità di elaborazione dei nostri server e dello storage legacy, ormai modeste rispetto alle soluzioni di ultima generazione, e del gestionale. Nella situazione precedente, occorrevano diverse ore per generare report sui principali indicatori aziendali all’interno del nostro sistema ERP, e ciò ostacolava le nostre capacità decisionali”.

In particolare, che soluzioni Dell Technologies sono state adottate?

“La riprogettazione ha riguardato il data center della sede di Biassono – polo di delivery di tutti i servizi applicativi – e i due poli produttivi di Villasanta. Sono stati realizzati due data center “gemelli” in replica in ciascuna delle location che, oltre a garantire backup e disaster recovery, forniscono la business continuity con uptime vicino al 100%. In particolare, abbiamo introdotto quattro appliance storage Dell EMC SC5020 in totale, un’unità Dell EMC PowerVault TL4000 per il backup, due server Dell EMC PowerEdge R740 e, infine, due switch di rete della famiglia Dell S4048”.

Un intervento che ha previsto una revisione della componente networking, dunque?

“Sì, era necessario. Insieme a Disc abbiamo ridisegnato l’architettura di rete in modalità spine and leaf, rendendola più scalabile, e risegmentato le subnet, per omologarle alle best practice di sicurezza; inoltre grazie ai nuovi switch l’abbiamo resa più potente e veloce. Abbiamo infine introdotto un protocollo di routing dinamico sugli apparati del fornitore esterno di connettività, guadagnando in flessibilità, gestione semplificata, velocità di intervento e miglioramento generale del trattamento degli incidenti. Volevamo essere totalmente ridondanti per gestire qualsiasi guasto senza fermare i sistemi, il più possibile in automatico. Con la nuova rete sono stati creati i presupposti su cui appoggiare una business continuity efficiente e rese possibili nuove applicazioni portando le connessioni tra i due CED da 4 a 40 Gbps, mentre le connessioni tra i server sono passate da 1 a 10 Gbps”.

Lo sviluppo del progetto ha comportato qualche criticità?

“Direi di no, abbiamo apprezzato molto il fatto che Dell Technologies e Disc abbiano individuato i punti critici della nostra infrastruttura dove intervenire proponendo soluzioni specifiche. Il vendor e il partner It hanno poi realizzato delle demo illustrando come il progetto avrebbe risposto alle nostre esigenze aziendali e ci hanno permesso di accedere a Dell Financial Services per gestire e ottimizzare i costi e i pagamenti”.

In sintesi, quali sono stati i vantaggi tangibili ottenuti?

“Grazie ai server abbiamo raddoppiato le prestazioni, riducendo a un paio d’ore l’elaborazione della “costificazione” di prodotto. Inoltre, lo storage Dell Technologies oggi fornisce una velocità di accesso al dato 4 volte superiore al sistema precedente e un incremento della capacità di circa il 50%. Abbiamo anche ridotto i tempi di gestione dei data center del 25% e, infine, grazie a Linux Red Hat, i costi di gestione e delle licenze software sono scesi del 20%”.

Infine, grazie alla nuova infrastruttura Dell Technologies introdotta da Disc, oggi il Gruppo Rovagnati è in grado di salvare e ripristinare dati e sistemi nella metà del tempo e di ridurre i rischi di interruzione dei processi chiave dell’azienda.

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