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Cosa fare prima di pianificare la virtualizzazione

Sei pratici consigli che inquadrano gli aspetti fondamentali che i network manager devono valutare: dal monitoraggio del consumo energetico e dell’uso di banda alla scelta del sistema operativo

Pubblicato il 30 Apr 2012

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Partiamo da un aspetto fondamentale: prima di avviare un progetto di virtualizzazione, i network manager devono avere ben chiara una serie di concetti che vanno oltre la conoscenza del funzionamento delle CPU dei server.

Monitorare il consumo di energia
Il miglior investimento che una società possa fare è acquistare prodotti capaci di controllare il consumo di energia nel corso del tempo. Quando si pianifica la virtualizzazione, bisogna sempre ricordare che, in media, la corrente elettrica incide per il 50% nei costi operativi totali di un data center.

Un errore che molte società fanno è di partire dal presupposto che il ridotto utilizzo dei server consentito dalla virtualizzazione sia la soluzione di tutti i problemi. La verità è che abbiamo un sacco di server che eseguono applicazioni solo per alcuni giorni all’interno di un mese, gli altri giorni sono alimentati ma non fanno nulla. Questo, per esempio, potrebbe essere il caso di macchine che fanno l’elaborazione front-end il 15° e il 30° giorno del mese. Attivare nuove risorse su una macchina virtualizzata può avere un minore impatto energetico rispetto ad avviare una gestione del ciclo di alimentazione in modo che tali risorse siano in esecuzione solo quando necessario.

Alcuni prodotti tendono a ridurre il consumo di energia nel tempo, mostrano i picchi di consumo e permettono lo spegnimento remoto e automatizzato. Questi strumenti consentono ai team di networking di controllare meglio il consumo di energia.

Inoltre, quando si controlla il consumo di energia attuale (non l’energia fornita, che offre solo la metà delle informazioni necessarie), è possibile spostare le applicazioni server che consumano più corrente su una macchina virtualizzata per ridurre sensibilmente l’impatto energetico.

Monitorare l’utilizzo della rete
Un altro errore comune è il non monitoraggio dell’utilizzo della rete per un intero mese (solitamente si preferisce agire all’interno del trimestre): questo non consente di rilevare picchi di impiego che invece si potrebbero identificare se si controllasse per esempio l’utilizzo ogni 10 giorni. Con le macchine virtualizzate, è necessario avere abbastanza risorse per far girare tutte le applicazioni che operano durante i picchi di utilizzo.

Nella progettazione della virtualizzazione, considerare un’eventuale aumento delle applicazioni
L’aumento delle applicazioni, sia in termini di dimensioni sia di risorse, è un altro aspetto importante. La maggior parte dei produttori di software dovrebbe essere in grado di dirvi come i requisiti sono cresciuti nel corso degli ultimi anni. Un manager avveduto considererà una possibile percentuale di crescita in modo che le applicazioni che sono state virtualizzate non debbano essere de-virtualizzate entro un breve termine.

Valutare un possibile aumento della larghezza di banda per supportare la virtualizzazione
Anche la larghezza di banda dovrebbe essere in cima alla lista delle cose da considerare. Quando si pianifica la virtualizzazione, è il momento di valutare la possibilità di ampliare la larghezza di banda. E qui bisogna considerare attentamente “come” sono usate le porte, non “quanto”. Dire che una porta è utilizzata solo per il 20% equivale a dire: “Sono in macchina solo per 20 minuti al giorno, perciò mi basta una macchina che vada a 20 chilometri all’ora“. Non è importante tanto come una porta viene utilizzata, ma come sono la velocità e la qualità della connessione. Disponendo di un collegamento 10 Gigabit su Ethernet, anche utilizzando solo la metà della banda avrete comunque una velocità cinque volte superiore a quella di una connessione 1 GbE. Questo vi assicura spazio per crescere e che potrete utilizzare nel momento in cui le vostre applicazioni richiederanno un aumento di larghezza di banda.

Scegliere il sistema operativo ideale per l’implementazione virtuale
Scegliete un sistema operativo che sapete di poter supportare e pianificate delle attività di formazione. Che abbiate o meno l’intenzione di (far) frequentare corsi di certificazione, le competenze acquisite saranno fondamentali quando molteplici applicazioni necessiteranno il fixing di eventuali problemi. In questo periodi di crisi c’è la tendenza a cercare di consolidare le piattaforme e mantenere i costi di formazione bassi. Ma è una scelta miope e che non paga nel lungo periodo.

Le decisioni sull’hardware hanno ancora la loro importanza nella pianificazione della virtualizzazione
Infine, pensate al vostro hardware, soprattutto per i nuovi acquisti. Alcune aziende comprano sistemi e periferiche da fornitori storici, quando in realtà le scelte e le opzioni disponibili oggi propongono una grande varietà di caratteristiche hardware e software. Per esempio, una società può consentire l’aggiornamento dei soli alimentatori, mentre un altro vendor può richiedere l’acquisto dell’intero chassis per avere alimentatori più efficienti dal punto di vista energetico. Un’azienda può fornire capacità di swap maggiori rispetto a un’altra e alcune possono offrire migliori sistemi di monitoring rispetto ad altre. E’ importante che le imprese eseguano un’adeguata due diligence prima di rivolgersi ciecamente a un fornitore storico, al fine di non perdere alcune nuove tecnologie e i grandi vantaggi che queste comportano.

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