‘Cauto ottimismo’ per il retail italiano

Idc Retail Insights ritiene che il 2011 possa essere definito come l’anno del “cauto ottimismo” per il retail italiano. Infatti, se da un lato la fiducia dei consumatori sta lentamente tornando ai livelli pre-crisi, dall’altro continuano a incombere alcuni elementi di instabilità fra cui i più rilevanti sono: l’andamento dei principali indicatori macroeconomici, il mercato del lavoro stagnante, e l’aumento continuo del prezzo delle principali materie prime. In una situazione di questo tipo, i retailer stanno concentrando tutti i propri sforzi nell’implementazione di una strategia che consenta loro di crescere in modo organico, cogliendo le opportunità che la crisi ha messo in evidenza.

Pubblicato il 09 Mar 2011

Per dare nuovo impulso al business e cogliere gli elementi di ottimismo che il 2011 prospetta, i retailer sono chiamati a rivedere parzialmente il proprio modello di business. In particolare, i retailer italiani dovrebbero cercare di:
– Sfruttare in modo più completo le sinergie tra i diversi canali di vendita (Pos, mobile, Internet) così da essere pronti a rispondere alle esigenze della propria clientela a un livello sempre più micro. L’adozione di un approccio “omni-channel” al retailing, in base al quale i diversi canali di vendita non siano più gestiti separatamente, ma vengano integrati (anche dal punto di vista dei sistemi It) così da offrire al consumatore finale un’esperienza d’acquisto unica e senza soluzione di continuità (che sia indipendente dal canale impiegato per realizzare l’acquisto), è un prerequisito fondamentale per il successo futuro.
– Preservare la propria quota di mercato, non solo attirando presso i propri negozi quei clienti che non hanno ancora sviluppato una certa familiarità con un dato brand, ma anche stimolando i clienti attuali a fruire di diversi canali. La messa a punto di strategie commerciali basate sul miglioramento dei programmi fedeltà e sulla realizzazione di attività di marketing-mix (prezzo, prodotto, distribuzione e promozione), che siano customizzate su ogni singolo consumatore finale rappresentano il motore del successo futuro. I sistemi di Mdm, Crm, Rdi (Retail demand intelligence) e di Customer Analytics di ultima generazione possono garantire ai retailer il conseguimento di un vantaggio competitivo rispetto ai propri competitori. Un esempio è quello relativo alla possibilità di inviare promozioni customizzate a livello di singolo cliente attraverso i cellulari.
– Rivalutare la propria supply-chain, migliorando la gestione delle scorte sia a livello di negozio che di magazzino e ottimizzando i propri centri di distribuzione e il processo logistico nella sua totalità. Particolare attenzione deve essere posta alla gestione dell’inventario, che non solo deve avvenire mediante l’utilizzo di applicazioni che garantiscano analisi predittive della domanda reali e coerenti, ma anche in modo integrato con i diversi canali di vendita. Infine, i retailer dovrebbero integrare nel miglior modo possibile le soluzioni di merchandise, sourcing e logistics management così da garantire una certa flessibilità nella supply chain e una riduzione dei costi ad essa connessi.
– Valutare sempre la possibilità di rivedere il proprio modello di It sourcing, in modo tale che questo sia in grado di supportare il business e snellire i processi aziendali. Le nuove opportunità in questo campo sono legate al Cloud Computing, al Software as a Service e alla virtualizzazione dell’infrastruttura IT.
Tutti questi temi saranno oggetto di approfondimento durante l’evento “Retail & Manufacturing Summit 2011”, organizzato da Idc che si terrà a Milano il prossimo 3 Maggio. Giunto alla sua terza edizione, questo congresso dà la possibilità ai maggiori protagonisti del mercato italiano Retail e Gdo di confrontarsi su strategie, strumenti e tecnologie che servono per essere competitivi oggi.

* Luca Bonacina (a sinistra) è Associate Research Analyst for Idc Retail Insights, Ivano Ortis (a destra) è Research Director for Idc Global Retail Insights

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