RISC-V ha bisogno di software, ma ci pensano le big

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RISC-V ha bisogno di software, ma ci pensano le big

Un piccolo grande gruppo di big tech, guidate dalla Linux Foundation Europe, ha unito le forze per sostenere l’ecosistema software intorno a RISC-V. Il progetto si chiama RISE e prevede un forte contributo anche in forma di talenti ingegneristici

Pubblicato il 07 Lug 2023

di Marta Abba'

C’è chi non reputa RISC-V un’alternativa significativa ma, più che altro, un approccio particolarmente adatto ad “applicazioni di nicchia o specializzate”. Per fortuna non la pensano tutti così: sempre più esperti e aziende si stanno accorgendo della sua importanza, in un contesto tecnologico che stenta a restare neutrale e open. A dimostrazione di questo trend, è stato lanciato un nuovo progetto trasversale, guidato dalla Linux Foundation Europe.

Cercasi ecosistema software per l’hardware RISC-V

La “filiale” europea di questa nota e attiva fondazione, assieme a grandi nomi del settore tecnologico, ha scelto di avviare un’iniziativa atta a promuovere lo sviluppo di un ecosistema software completo che supporti l’architettura aperta RISC-V per processori.

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Il progetto si chiama RISE, acronimo di RISC-V Software Ecosystem, e nasce dalla volontà da parte dei più importanti provider del mercato di rendere disponibile più software per l’hardware RISC-V. Lo si vuole fare in modo concreto e, per quanto possibile immediato, partendo da specifici settori industriali, tra cui quello mobile, dei data center e automotive.

L’idea del team di progetto è quella di rimboccarsi le maniche e unire le forze per sviluppare un vero e proprio ecosistema software con tutti gli strumenti e le librerie necessarie, oltre alle applicazioni e ai sistemi operativi. Una sfida affatto banale: si tratta infatti di dare vita a un’architettura flessibile, scalabile e aperta di RISC-V, l’unica che consentirebbe di ottenere vantaggi lungo l’intera catena del valore. Da tale progetto ne tratterebbero infatti beneficio sia i fornitori di silicio, sia i produttori OEM e ai consumatori finali.

Un altro lato sempre più strategicamente attrattivo di RISC-V è il fatto di essere esente da diritti d’autore e di non avere un singolo proprietario. A tutti gli effetti è quindi sotto controllo delle organizzazioni che ne fanno parte. Lo sa bene la Cina, che ha cercato di far leva su questa “neutralità” per aggirare le restrizioni decise dagli Stati Uniti sulla fornitura di tecnologie avanzate al Paese.

Talenti uniti nel nome dell’open source

Al momento, nel consiglio direttivo di RISE ci sono numerose aziende interessate dai nomi altisonanti. Google, Intel, Nvidia, Qualcomm, Red Hat e Samsung, oltre a SiFive, Ventana Micro Systems, Imagination Technologies e MediaTek. Sono tutte realtà industriali che hanno promesso di contribuire all’iniziativa, sia finanziariamente, sia fornendo la forza lavoro. Dai loro team di ingegneri arriveranno quindi diversi talenti, chiamati a collaborare allo sviluppo di software base sui requisiti identificati dal Comitato Tecnico Direttivo (TSC) RISE.

Lavoreranno assieme, tra loro, ma anche con le comunità open source, per ottenere un “robusto ecosistema software” che includa strumenti di sviluppo, supporto alla virtualizzazione, runtime di linguaggio, integrazione di distribuzioni Linux e firmware di sistema.

È fondamentale che nella roadmap del progetto siano inclusi proprio firmware e runtime, oltre alle applicazioni. È la dimostrazione di un impegno preso a garantire standard certificati adeguati per lo sviluppo di schede di sistema, sequenze di avvio standardizzate e così via. L’obiettivo a lungo termine è quello di creare piattaforme standardizzate, soprattutto per dare prevedibilità ai progettisti di sistemi, agli OEM, agli sviluppatori e ai clienti finali.

Un progetto ampio e complesso come RISE, nella sua imponenza, è invece la dimostrazione di una crescita di consapevolezza riguardo allo standard aperto. Un approccio che sta prendendo piede finalmente anche in Europa, una importante mossa verso l’agognata sovranità digitale dell’intera area. Anche per questo motivo, tale paradigma va supportato da un software adeguato, che fornisca agli utenti finali applicazioni affidabili e pronte per il commercio. La partecipazione a RISE di tanti leader di settore fa capire che oggi inizia ad essere percepita l’urgenza di accelerare, partecipando alla preparazione dell’ecosistema software RISC-V, anche in collaborazione con RISC-V International.

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Marta Abba'

Laureata in Fisica e giornalista, per scrivere di tecnologia, ambiente e innovazione, applica il metodo scientifico. Dopo una gavetta realizzata spaziando tra cronaca politica e nera, si è appassionata alle startup realizzando uno speciale mensile per una agenzia di stampa. Da questa esperienza è passata a occuparsi di tematiche legate a innovazione, sostenibilità, nuove tecnologie e fintech con la stessa appassionata e genuina curiosità con cui, nei laboratori universitari, ha affrontato gli esperimenti scientifici.

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