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MmWave e sub-6 GHz nella stessa rete commerciale: ora il 5G è pronto a stupire

In arrivo la prima rete 5G sia sub-6 GHz che mmWave. Per la nuova generazione wireless che finora fatica a suscitare entusiasmo, è l’occasione per dimostrare performance di gran lunga migliori della precedente. A offrirgliela la telco NTT Docomo, mentre la tech Qualcomm le fa sperimentare sugli smartphone con piattaforma di ultima generazione e investe su altro “work in progress” sempre in campo 5G. 

Pubblicato il 16 Set 2022

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La banda media e le frequenze molto più alte tipiche delle onde millimetriche possono convivere nella stessa rete commerciale 5G. Accade in quella della telco giapponese NTT Docomo, che ne ha comunicato la realizzazione assieme all’azienda di tecnologia wireless Qualcomm con un suo accodato annuncio. Tutti gli smartphone alimentati dalla sua piattaforma Snapdragon 8 Gen 1 sono in grado di sfruttare tutta la velocità della nuova rete.

La reale opportunità di offrire agli utenti con la stessa rete sia la banda di frequenze sotto i 6 GHz, sia una banda che copre quelle molto più alte, dai 30 GHz in poi, per il mondo 5G rappresenta una svolta. Aiuta questa nuova generazione wireless a far percepire “di cosa è capace”.

MmWave, bande trascurate ma dove il 5G può dare il meglio

Per toccare con mano, infatti, le reali performance che una rete 5G può garantire, è necessario operare con le onde millimetriche (mmWave). Puntando sulla loro combinazione con le bande sub-6 GHz, Qualcomm e NTT Docomo contano di portare sul mercato nuove funzionalità offrendo sia alta velocità nelle aree urbane dense che copertura ad ampio raggio senza soluzione di continuità. A beneficiarne, sarebbero sia i cittadini che le imprese. I primi a sperimentarlo – a quanto dichiarato dalle due aziende – hanno registrato velocità di download fino a 4,9 Gbps e velocità di upload fino a 1,1 Gbps nelle aree urbane.

I servizi 5G funzionano tipicamente in entrambe le tipologie di bande ma con risultati, lato utente, molto differenti. Il Sub-6 5G opera nelle stesse frequenze da sempre utilizzate per le reti 4G, 3G, e 2G. Da un lato si tratta di un’opzione molto comoda per i carrier che devono solo fare un upgrade. Dall’altro lato il 5G soffre della convivenza con il 4G e sperimenta sulle proprie performance gli stessi limiti delle precedenti generazioni. Il risultato è una connessione marginalmente più veloce, con una latenza leggermente inferiore, rispetto al 4G. Benefici che non accendono particolare entusiasmo nei 5G- adopter.

Nella fascia da 2 a 6 GHz (“midband”), dove le reti 4G tradizionalmente non funzionano, si registrano performance sensibilmente migliori per il 5G. La nuova generazione wireless, però, è con le mmWave che può offrire quei vantaggi che il mercato si aspetta. Finora sfruttate quasi unicamente dalle reti operanti negli Stati Uniti (Verizon), sono ritenute anche dalla GSM Association come “capaci di sbloccare il pieno potenziale del 5G”.

Muovendosi tra i 30 GHz e i 300 GHz, il 5G non deve convivere con nessuna rete o infrastruttura 4G, fornendo velocità dati elevatissime e latenza estremamente bassa. Esattamente quello che NTT Docomo e Qualcomm hanno promesso al mercato e ciò che da tempo ci si aspetta dal 5G, soprattutto in settori come l’automotive e l’HealthTech dove velocità e latenza sono vitali.

Network slicing e 5G NTN: al lavoro per un mondo 5G-friendly

Sposata la causa del 5G, Qualcomm sta parallelamente lavorando ad altre nuove tecnologie 5G Standalone, tra cui lo sviluppo di velocità più elevate attraverso NR-DC e il network slicing. Con quest’ultima, risorse di rete e di calcolo vengono condivise tra diverse “fette” di rete virtuale, dedicate a differenti scopi.

Ciascuna può mantenere topologia logica, regole di sicurezza e caratteristiche di prestazione proprie in questo meccanismo di sharing che ottimizza l’uso delle risorse e aumenta la flessibilità del servizio. In questo caso, l’impatto più immediato si verifica cui 5G service provider. Lo slicing network, combinato con le funzioni di rete virtuali, consente loro una maggiore capacità di personalizzazione a basso costo, nuove opportunità di guadagno e la promessa di scalabilità in altre condizioni non scontata.

Basandosi sulle modifiche apportate alla Release 17 delle specifiche 5G di 3GPP, Qualcomm mira a fornire un servizio di rete 5G da satelliti in orbita terrestre bassa. Ci sta lavorando insieme a Ericsson e Thales, il loro progetto è già stato approvato a marzo 2022, se avrà successo si avrà una copertura 5G mondiale, in primis sulle aree geografiche più remote e laddove la copertura terrestre è assente o fortemente limitata. La stessa tecnologia 5G NTN creerebbe i presupposti tecnologici per “mandare in pensione” i telefoni satellitari e farebbe da backup in caso di interruzioni di rete o di eventi disastrosi che interessano le infrastrutture di comunicazione.

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