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Mercato GPU in crescita, ma non è l’AI a trainare



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Le spedizioni di schede grafiche sono aumentate di un terzo grazie ai prezzi più stabili e alla maggiore disponibilità. L’AI non traina questo mercato perché all’hardware manca il software adeguato, ancora da perfezionare. Il panorama del settore è stato dipinto nel nuovo report della società di analisi Jon Peddie Research. 

Pubblicato il 15 apr 2024

Marta Abba'

Giornalista



MERCATO GPU

Abituati a imputare ogni cambiamento, positivo o negativo che sia, all’arrivo sul mercato dell’intelligenza artificiale generativa, guardando le spedizioni di GPU impennare nello scorso 2023, facile per molti giungere a “ovvie” conclusioni. Ovvie ma non corrette, perché i dati al contorno raccontano di un settore che sta scrivendo la propria storia futura senza troppo lasciare che l’AI, generativa o “normale” che sia, detti la direzione o la velocità. 

Il “banale” segreto della crescita: prezzi bassi e stabili

Prima ancora dei dettagli di un verticale sempre sulla cresta dell’onda, dal nuovo report della società di analisi Jon Peddie Research, specializzata in grafica, ci arriva un fondamentale suggerimento. Il mondo IT non gira attorno all’intelligenza artificiale e ai Large Language Model: le dinamiche sono molto più complesse. E vi si può risalire partendo, nel caso delle GPU, dai numeri relativi alle spedizioni degli scorsi mesi.

Nel quarto trimestre del 2023 sono cresciute del 32% su base annua e del 6,8% su base trimestrale, superando i 9,5 milioni di unità. Un balzo in avanti consistente e per cui l’AI e le sue applicazioni hanno ben poco merito. Come Gartner ha illustrato in un suo recente report, la parte software di questo segmento di mercato è in assoluto ritardo rispetto all’hardware. I PC AI sono pronti e in circolo, infatti, ma le applicazioni devono ancora essere ottimizzate: non sono in grado adesso di suddividere il carico di lavoro tra i vari acceleratori. Proporli ai consumer, secondo gli analisti della Jon Peddie Research, non è quindi che una furbizia di marketing per provare a vendere sistemi con unità di elaborazione neurale (NPU). E ormai pochi sono coloro che ancora ci cascano.

A far alzare le vendite sarebbe stato quindi un fattore molto più semplice, quasi scontato: il calo dei prezzi. Aumentando la disponibilità delle nuove schede, si è infatti verificata una stabilizzazione dei costi che ha incoraggiato gli utenti ad acquistarne. Molti magari stavano da tempo aspettando di farlo, dopo aver tenuto chiuso il portafoglio durante la pandemia di COVID-19, quando i prezzi delle GPU – come di tanti altri elementi IT – erano saliti alle stelle. Ora che i produttori di chip cercano di liberare le scorte delle vecchie schede, per prepararsi a lanciare i prodotti entro la fine del 2024, se ne può approfittare.

Tutto nelle mani degli utenti “base”

Anche gli equilibri instabili che emergono nella classifica dei produttori stilata dalla Jon Peddie Research possono raccontare il futuro del mercato. Al primo posto resta Nvidia, presidiando la sua posizione di leader, forte dell’80% della quota di mercato.

Il primato per la crescita maggiore è però da attribuire a AMD che con 9,5 milioni di GPU vendute nel quarto trimestre, ha registrato un aumento del 17% rispetto al trimestre e del 117% rispetto all’anno precedente, guadagnando un 7% in più di mercato. Nvidia è cresciuta più lentamente, con un + 4,7% nel trimestre e un + 22,3% rispetto all’anno precedente.

Questo sorpasso nella velocità di crescita non è da sottovalutare ma, secondo gli analisti, da leggere come un premio alla scelta di AMD di dare priorità ai prodotti di fascia media e ad alto volume, trascurando le necessità tipiche dei pochi potenziali clienti di fascia alta.

Al di là del destino delle aziende coinvolte, si tratta di un indizio importante per comprendere le modalità di diffusione e di utilizzo delle tecnologie da parte di un mercato ampio e vario. Un segnale per capire anche quali saranno le prossime necessità tecniche che sorgeranno e che “domanderanno” a gran voce una soluzione. E non è detto che ci sarà bisogno di coinvolgere la presunta onnipresente intelligenza artificiale per dare risposta.

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