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Fatturazione elettronica verso clienti esteri, ecco come fare

L’obbligo di fatturazione elettronica non riguarda la cessione di beni o servizi a soggetti non residenti all’estero, sono in ogni caso necessarie alcune comunicazioni: tutto quel che c’è da sapere

Pubblicato il 07 Set 2022

fatturazione elettronica clienti esteri

L’obbligo di fatturazione elettronica che è entrato in vigore dal 1° Luglio 2022 riguarda tutte le operazioni effettuate da titolari di PIva, residenti, stabiliti e identificati nel territorio italiano includendo anche i soggetti che fino al 2019 erano esenti (regimi forfettari, ecc.).

Oggi anche chi emette fatture a clienti esteri o transfrontalieri, deve usare il sistema di fatturazione elettronica.

Clienti esteri, come emettere la fattura elettronica

Confindustria sin da subito segnalò la propria preoccupazione riguardo al fatto che le aziende che si trovavano a dover gestire differenti modalità di fatturazione avrebbero subito un innalzamento dei costi amministrativi.

Alla luce di ciò, nella circolare di Confindustria: Prime indicazioni operative, pubblicata qualche tempo fa, si legge la richiesta di consentire la trasmissione della fattura elettronica anche verso soggetti esteri non abilitati alla ricezione ai quali la fattura veniva consegnata nelle vecchie modalità. Il desiderata, è stato poi reso nella procedura attuale.

In tale caso, non esistendo un Codice destinatario valido, la fattura emessa potrà essere comunque inviata al Sdi-Sistema di interscambio nel formato elettronico xml e il campo del Codice destinatario sarà compilato inserendo un codice convenzionale senza determinare lo scarto del documento (naturalmente la fattura dovrà anche arrivare al fornitore secondo le modalità già utilizzate).

Inoltre, è consigliabile inviare al cliente estero sempre una copia in PDF o cartacea della fattura perché potrebbe non riceverla dal sistema di interscambio.

In passato chi non si avvaleva di questa procedura era obbligato ad adempiere mensilmente alla trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute indicando:

  • i dati identificativi del cedente/prestatore;
  • i dati identificati del cessionario/committente;
  • la data di registrazione (per i documenti ricevuti e le relative note di variazione);
  • il numero del documento;
  • la base imponibile, l’aliquota IVA applicata e l’imposta oppure la tipologia dell’operazione.

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Codice fiscale estero, come compilare la fattura elettronica

In pratica, come funziona il processo fatturazione elettronica clienti esteri? Le indicazioni in sintesi sono:

  • Compilare il codice destinatario con XXXXXXX (7 volte X) e non inserire il codice fiscale estero in fattura elettronica;
  • il Cap (codice di avviamento postale) è di tipo convenzionale: 00000 (5 volte 0) e no il cap estero;
  • nel campo Codice Paese si indica la sigla dello stato di residenza del cessionario o committente secondo lo standard ISO 3166-1 alpha-2;
    nel campo partitaIVA occorre inserire l’identificativo IVA del cliente estero; se non dispone di PIva si indica convenzionalmente il codice 0000000 (7 zeri),
  • Codici Natura Iva, selezionare N3.1 Non imponibile – esportazioni.

Fatture transfrontaliere: annullato l’esterometro

La fatturazione elettronica anche per i Paesi Ue e Extra Ue (articolo 1, comma 3-bis, del D.Lgs n. 127/2015) è stata regolamentata dalla modifica dalla Legge di Bilancio 2021, in cui è stato disposto che dal 1° luglio 2022 anche le fatture estere e transfrontaliere debbano essere compilate in modalità digitale e passare dal Sistema di Interscambio (SdI).

Dunque non vi è più l’obbligo di compilare il cosiddetto esterometro (o fatturazione elettronica estera) che riguardava appunto i soggetti titolari di partita IVA.

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