Aziende in crisi. Axioma risponde

Nonostante il calo del mercato del software, specie per le medie imprese, la società dichiara un notevole aumento nella vendita delle licenze

Pubblicato il 02 Dic 2004

Si sa che il mercato del software in Italia è in fase di stanca (vedi la rubrica ‘Segnali’ sul n. 274 di ZeroUno – ndr), ma per Andrea Maserati, presidente di Axioma (tel. 02 61806.1 www.axioma.it) “La situazione nel settore delle medie imprese, che è quello in cui operiamo, è peggiore di quanto le recenti stime di Assinform non mostrino”.
L’affermazione si basa sulla conoscenza diretta di imprese i cui sistemi hanno più di 15 posti di lavoro e che appartengono ai settori della produzione, della distribuzione, della finanza, del turismo e dei servizi privati, quelli cioè dove opera la software house milanese. Si tratta di aziende che in parte scontano una congiuntura sfavorevole (diminuzione delle esportazioni, stasi nel commercio, crisi del turismo), ma in parte, come sottolinea Maserati, presentano anche una componente che con la congiuntura ha poco a che fare, ossia la scarsa propensione al cambiamento: “A monte degli investimenti ci deve essere la volontà di cambiare, cosa che in una grande percentuale delle aziende italiane di questa fascia non c’è”.
Ebbene, in questo settore e in questa congiuntura, Axioma è riuscita a chiudere un primo semestre 2004 raddoppiando la componente delle licenze (rispetto allo stesso periodo del 2003) di un fatturato totale rimasto quasi invariato. Ciò significa che anziché ricorrere alla leva della riduzione dei prezzi, è riuscita ad acquisire nuove licenze e nuovi clienti per compensare le perdite registrate in altre voci di entrata. Una scelta coerente ad una strategia che attribuisce alla qualità del software (creato sulla base del framework A4J su piattaforma Unix, Windows e Linux e disegnato per processi su specifici settori di industria) il vantaggio competitivo della propria offerta.
Tra le soluzioni della Casa, una posizione particolare la ricopre il pacchetto per la moda, un settore dove Axioma ha investito 2,5 milioni di euro ma che sta dando l’atteso ritorno. In effetti, osserva Maserati, le aziende del settore offrono un notevole potenziale, visto che solitamente usano pacchetti di bassa qualità. Inoltre, queste aziende potrebbero trarre grandi benefici dall’informatica se solo considerassero che le loro attività, al di là dell’aspetto creativo e di ricerca della qualità, hanno i problemi tipici delle aziende di produzione, per cui possono servirsi delle stesse tecniche di pianificazione e di controllo utilizzate da decenni e con profitto dall’industria manifatturiera. Un altro settore di successo è quello delle utility, dove le aziende presenti in Italia non sono molte, ma hanno la necessità di forti investimenti informatici.
Il turismo invece, la cui soluzione è sempre uno dei fiori all’occhiello di Axioma, è davvero in crisi. Ai pochi che continuano ad investire, come la parigina Jetset, Axioma offre una soluzione in grado di creare un viaggio su misura per ogni cliente.
La soluzione di e-procurement per le banche ha permesso infine alla software house milanese alcuni sconfinamenti verso le aziende di dimensioni maggiori. Ad esempio il gruppo Bpu utilizza la soluzione di Axioma che gestisce le richieste d’acquisto con modalità self service, integrata al marketplace Coralis che invece raccoglie l’offerta. Il tutto è fruibile attraverso Axioma Portale, anche in modalità Asp.

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