Bea alza la posta e Oracle non molla: pagherà 8,5 miliardi di dollari

Pubblicato il 17 Gen 2008

Al secondo tentativo, Oracle ce la fa e sigla l’accordo di acquisizione di Bea Systems per 8,5 miliardi di dollari (19,37 dollari ad azione, il 24% in più rispetto al prezzo di chiusura della Borsa dello scorso 15 gennaio). Dopo una prima bocciatura (a ottobre 2007 Bea aveva rifiutato l’offerta di Oracle perché ritenuta troppo bassa – 17 dollari per azione; ndr), il cda di Bea Systems ha approvato l’operazione.
Per qualche mese le società resteranno ancora separate, dato che la transazione dovrebbe concludersi non prima di metà 2008. Per Oracle si tratta di un’importante vittoria; l’acquisizione, infatti, nonostante il peso economico legato all’esborso di 8,5 miliardi di dollari, aggiunge valore all’offerta Oracle che conquista un’ampia fetta del mercato delle infrastrutture software infastidendo il colosso Ibm.
Con questa operazione, infatti, Oracle, secondo la società di analisi e ricerca Gartner, si porta a casa oltre 18 mila clienti e una quota di mercato middleware del 10,5% che, aggiunta all’8,5% già detenuta dalla società di Ellison riduce la distanza con Ibm (31,8%) e lascia indietro Microsoft (ferma al 4,2%).
Secondo l’analista, Oracle ha spinto per avere Bea proprio per questioni di market share  più che per la tecnologia. Staremo a vedere l’impatto che ci sarà sui prodotti che secondo gli analisti dell’inglese Ovum, dovrebbe tradursi in una integrazione tra la strategia Fusion middleware di Oracle e le tecnologie Bea che negli ultimi anni ha saputo riorientare la propria offerta integrata con terze parti che ne hanno fatto da semplice azienda di sviluppo software a player a 360 gradi nel segmento Soa. Secondo Ovum l’operazione accelererebbe di molto, infatti, proprio la maturazione di Fusion in chiave Soa.

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