App Economy, a vincere è il time to market!

Il software come elemento primario di innovazione attraverso il quale costruire e sviluppare servizi digitali di business. Si può fare… a patto che le modalità con le quali si sviluppa software diventino più agili!

Pubblicato il 12 Lug 2016

Sembrava quasi un’eresia la frase di Marc Andreessen del 2011, “Software is eating the world”, eppure, a soli cinque anni di distanza, l’App Economy è più che mai realtà e la stragrande maggioranza delle aziende, in tutto il mondo, sta cercando di trovare la strada ottimale per avviare o proseguire un percorso di trasformazione digitale all’interno del quale il software rappresenta l’elemento abilitatore primario.
Un elemento che diventa strategico per il business e la nuova competitività aziendale ma che non può esprimere tali forza e valore se, nelle retrovie, si continua a sviluppare software con logiche obsolete e tecnologie non adatte. Riuscire a fornire servizi digitali sempre disponibili ed in linea con le reali esigenze del proprio mercato di riferimento significa ‘arrivare prima degli altri’, ed arrivare con il servizio più efficace.
In altre parole, a vincere è il time-to-market ossia la capacità di erogare servizi innovativi in grado di essere accolti favorevolmente dal proprio interlocutore, cliente, fornitore, collaboratore o utente aziendale che sia. Perché se è vero che come consumatori stiamo diventando ‘esperti digitali’ e riconosciamo in pochissimi secondi se un’applicazione può essere non solo di nostro gradimento ma fornire il servizio che ci attendiamo, è altrettanto vero che come professionisti pretendiamo la stessa efficacia dalle applicazioni anche per svolgere al meglio ed in modo più produttivo il nostro lavoro.
Uno scenario di grande evoluzione, interessante e per certi versi anche affascinante se ne intuiamo le implicazioni economico-sociali nel lungo periodo… ma le insidie non mancano e non risultano nemmeno poi tanto nascoste. Prima fra tutte, lo sviluppo applicativo. Secondo gli analisti di Forrester, la natura stessa dell’application development come disciplina sta mutando profondamente, ci si sta sempre più spostando dallo sviluppo di grandi monoliti software (applicazioni di business complesse come gli Erp) all’assemblaggio di servizi digitali, di pacchetti di software che insieme vanno a creare una nuova applicazione di valore.
Un trend che, da un lato, risulta la risposta più coerente ed efficace rispetto ai rapidissimi percorsi di digital transformation delle aziende, dall’altro, richiede ai team di sviluppo nuova agilità operativa e una più rapida capacità di sviluppo, test e rilascio delle applicazioni. Ed è proprio in questi contesti che GeneXus esprime al meglio la propria forza. GeneXus, distribuita in Italia e Svizzera da RAD Solutions, è una piattaforma di sviluppo che funge da vero e proprio generatore di programmi, in sostanza, un software che crea software. Si tratta, infatti, di una soluzione nata per semplificare e accelerare l’intero ciclo di sviluppo delle applicazioni consentendo ai team di creare soluzioni in linguaggi nativi (applicazioni web, app mobili, software cloud native, soluzioni di business integrate con i Sap Erp, ecc.) senza tuttavia dover ‘perdere tempo’ con la scrittura del codice. La piattaforma tecnologica facilita la progettazione di architetture software complesse e multi-piattaforma (basate su tecnologie Java, .Net e Smartdevices) consentendo ai team di collaborare e condividere informazioni esattamente come avviene secondo le comuni logiche della ‘filosofia’ DevOps (attraverso GeneXus Server), di mantenere il controllo sui processi di business (con GeneXus Business Process Management Suite), nonché di accelerare e semplificare anche tutti i processi di testing (usando GXtest).

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