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API Platform: come orchestrare sviluppo, distribuzione e gestione delle API

Oggi adottare una piattaforma di gestione delle API diventa quanto mai strategico, soprattutto nelle realtà aziendali di medio-grandi dimensioni. Uno degli ambiti tipici, anche per le intense integrazioni commerciali con prodotti e servizi di terze parti, è il mondo finanziario e assicurativo, di cui Francesco Mapelli, product owner di Mia-Platform, illustra alcune delle sfide più delicate nella governance delle interfacce di programmazione applicativa

Pubblicato il 03 Dic 2020

api

Uno dei pilastri della digital transformation è lo sviluppo di una “economia delle API”. Le interfacce di programmazione applicativa consentono a un’azienda di creare quella che viene definita una API platform, che progressivamente potrà crescere, dando vita a un ecosistema popolato da applicazioni e servizi.

Specialmente nel mondo enterprise, adottare un approccio di piattaforma per lo sviluppo delle API è importante: in primo luogo, per mantenere un controllo efficiente sulla loro produzione e ciclo di vita. Ma una API platform è cruciale anche per instaurare e incoraggiare l’uso di standard e processi virtuosi di collaborazione tra team di sviluppo, e per far sì che i servizi sviluppati siano conformi ai requisiti base e sia sempre garantita la sicurezza nella comunicazione e nello scambio di dati tra sistemi.

Sfide e necessità del mondo enterprise: a cosa serve una API platform

L’adozione di una API platform può mitigare o risolvere alcuni problemi tipici che insorgono nello sviluppo di soluzioni IT, in particolare nelle grandi realtà aziendali.

Vi sono contesti in cui lavorano decine di team di sviluppo, ciascuno dei quali risponde ad aree diverse, ma al contempo i progetti IT devono anche articolarsi in maniera sempre più trasversale: ciò richiede strumenti utili ad accrescere la visibilità, facilitare la comunicazione tra aree diverse, e a controllare che i team rispettino gli standard, le regole, i criteri comuni stabiliti in azienda, seguendo template precostituiti.

Nello sviluppo di API è poi importante essere sempre aggiornati su quali progetti sono in essere, quali sono in produzione, quali funzionano, quali API vengono utilizzate. In aggiunta, al crescere degli oggetti sviluppati, il rischio di duplicare API è molto elevato e con centinaia di API da gestire serve un prodotto e una figura interna addetta al presidio del loro catalogo.

Una API platform aiuta anche a governare la gestione dell’infrastruttura, in una fase in cui le imprese stanno migrando verso il cloud per implementare architetture a microservizi più facilmente scalabili, ma faticano a mantenere il controllo dei propri ambienti IT.

API platform: l’aiuto che dà a banche e assicurazioni

In uno scenario economico in cui aumentano le partnership, ad esempio nel settore finanziario e assicurativo, è fondamentale presidiare la crescente esposizione dei dati verso soggetti terzi e di conseguenza possedere regole di sviluppo comuni, chiare e condivise e un catalogo ordinato delle proprie API.

Di queste opportunità parla Francesco Mapelli, Product Owner di Mia-Platform. “Tipicamente, nei contesti enterprise del mondo assicurativo e bancario italiano ci si trova di fronte a due fattori che possono avere ricadute sul governo delle API: il primo è la suddivisione in aree aziendali, il secondo è la compresenza di team applicativi misti (interni, ibridi, full outsourcing). Avere diversi team di sviluppo, ognuno dei quali lavora secondo le proprie abitudini, può generare complessità difficili da gestire senza strumenti a supporto. In questi ambienti, si dimostra utile e necessario standardizzare quanto più possibile: processi, strumenti e modelli”. Qui, una API platform aiuta, da un lato, a centralizzare e coordinare le attività di sviluppo dei team, omogeneizzando i modelli dati, semplificando e riducendo l’effort d’integrazione. Dall’altro, consente di controllare che il processo di sviluppo proceda rispettando gli standard e le regole valide all’interno dell’organizzazione. “In questo ambito, una soluzione come Mia-Platform – aggiunge Mapelli – fornisce una serie di strumenti che supportano non solo le attività di sviluppo, ma anche il presidio delle attività IT e la governance. La DevOps Console di Mia-Platform può essere utilizzata, ad esempio, da un responsabile della sicurezza, o da chi supervisiona la qualità dei servizi IT di una data azienda, per ottenere, a colpo d’occhio, una completa visibilità su tutti i progetti in produzione e sul loro stato di salute”.

foto Francesco Mapelli
Francesco Mapelli, Product Owner di Mia-Platform

Mia-Platform, i componenti della piattaforma

La necessità di una API Platform personalizzabile in funzione delle specifiche esigenze aziendali viene soddisfatta da Mia-Platform attraverso una serie di componenti che fanno parte della piattaforma. La DevOps Console aiuta i team a usare gli strumenti di sviluppo preferiti e a gestire le pipeline CI/CD da un’unica postazione centralizzata e offre ai responsabili IT una panoramica esauriente di tutti i progetti in corso. Attraverso il suo API Portal si ha poi accesso al catalogo API, corredato da una documentazione chiara e autogenerata. Qui è possibile il try it out delle stesse API. In aggiunta, Mia-Platform mette a disposizione un marketplace di microservizi pronti all’uso e template personalizzabili seguendo le regole e gli standard di sviluppo definiti dal cliente. Tra gli altri componenti di Mia-Platform, un ruolo chiave è giocato dalla tecnologia Fast Data: questa ha l’obiettivo di raccogliere in tempo reale i flussi di dati provenienti da disparate fonti e aggregarli in viste uniche (single view) su ciascun cliente. In questo modo, informazioni sempre aggiornate e complete alimentano i numerosi canali e touchpoint digitali.

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