Samsung: come costruire un “Connected workplace”

Per i reparti IT, riuscire a gestire la mobilità dei dipendenti è diventata una sfida di primaria importanza, che richiede anche una profonda riorganizzazione dei flussi documentali, per permettere ai “mobile worker” di accedere con agilità alle informazioni di cui necessitano, e di gestire questi stessi flussi sempre e ovunque.

Pubblicato il 26 Ott 2015

“Nel mondo altamente connesso di oggi, e nel processo di migrazione alla App-economy, la carta è diventata uno tra i maggiori inibitori al cambiamento”, dice Mauro Palmigiani, Head of B2B di Samsung; a questo proposito, riferendosi ad una recente ricerca IDC, il manager spiega che i CIO – a differenza degli utenti finali, molto più sicuri di poter ridurre l’impatto della carta nei processi aziendali – sono preoccupati dalle difficoltà che si legano a questo processo di integrazione tra fisico e virtuale, temendo che gli sforzi tecnologici e procedurali necessari per attuare questa rivoluzione in chiave digitale, si possano ripercuotere negativamente sulle interazioni con clienti finali e partner. “Nell’intento di eliminare la carta e guadagnare efficienza – dice Palmigiani – alcune imprese hanno forzato i propri clienti ad accettare un nuovo modo di fare impresa, ma oggi ancora in pochi sono pronti”.

Mauro Palmigiani, Head of B2B di Samsung

Si tratta dunque di muoversi verso la mobilità, perché non è possibile fare altrimenti, ma di farlo in modo intelligente e graduale, dotandosi degli strumenti giusti per evitare di annullare il vantaggio competitivo che ci si propone di ottenere. Come spiega il manager, l’approccio Samsung a questa sfida è sintetizzabile in tre punti: la creazione di un ambiente mobile convergente che permetta, sempre e ovunque, di condividere, modificare o analizzare le informazioni; una virtualizzazione strutturata e di qualità dei documenti cartacei; l’abilitazione del mobile printing, attraverso soluzioni che non rendano più necessario avere software specifici per ogni stampante”.
Una strategia che si concretizza attraverso svariate funzionalità.
Ne ricordiamo alcune: “I dispositivi multifunzione Samsung Smart – come spiega il manager – utilizzano le stesse Applicazioni Android utilizzate sui device mobili, permettendo all’utente di muoversi senza soluzione di continuità tra telefono, tablet e scanner a seconda del tipo di documento cartaceo che deve essere virtualizzato”; il fatto che le multifunzioni siano gestite tramite Android, agevola anche il printing: le funzioni di stampa diventano di facile utilizzo per l’utente, anche in mobilità, e il lavoro lato IT si semplifica, poiché, grazie alla flessibilità ed omogeneità dei sistemi operativi, come sottolinea Palmigiani, “quando si sviluppano applicazioni business per smartphone e tablet, se ne beneficia anche sul fronte printing, evitando inutili investimenti per creare interfacce differenziate e training per gli utenti”. Per saperne di più, Samsung organizza un tour in cui si potrà “toccare con mano” cosa significa realizzare un vero “connected workplace”.

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