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IoT Data Analytics, un’evoluzione in 3 fasi

La soluzione Maxfone mira ad ottimizzare le performance produttive del settore manifatturiero e ad aumentare i margini industriali

Pubblicato il 15 Mar 2022

Maxfone

IoT Data Analytics è la soluzione progettata e realizzata da Maxfone, “manifattura italiana dei dati” con sede a Verona specializzata in alta tecnologia, tra cui intelligenza artificiale e big data. In particolare, a farsi promotore dello sviluppo di innovazioni in grado di migliorare la produttività industriale e l’evoluzione digitale nelle aziende italiane è stato il nuovo competence center della società veronese, IoT Solutions.

Le applicazioni di tale soluzione sono numerose e vanno dall’autodiagnostica alla manutenzione predittiva, dalla prevenzione contro i fallimenti produttivi, al monitoraggio dei consumi energetici, al controllo dei cicli di lavorazione per ogni commessa, operatore o materiale, fino ad una maggiore flessibilità degli stabilimenti in termini di personalizzazione dei prodotti. Con vantaggi importanti su tre fattori: riduzione dei costi, aumento dell’efficienza dei processi, maggiore sostenibilità ambientale.

Quest’ultima, la tutela dell’ambiente, è da poco entrata in vigore anche nella Costituzione italiana, sia come principio generale (art.9) che in relazione alle attività economiche (art.41). Oggi infatti i piani per l’Industria 4.0 non hanno solo una funzione economico-produttiva, ma devono “accompagnare le imprese nel processo di innovazione tecnologica e di sostenibilità ambientale”, come dichiarato a febbraio dal Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi.

I progetti IoT Data Analytics di Maxfone potranno essere avviati da qualsiasi azienda produttiva e prevedono tre fasi: l’installazione di sensori e dispositivi IoT su macchinari e impianti all’interno degli stabilimenti.

Dopo aver collegato questi sensori alla rete e tra di loro, attraverso tecniche di apprendimento automatico il software raccoglie e analizza in tempo reale i dati di processo.

Infine, manager e coordinatori possono accedere ai risultati delle diagnostiche (presentati sotto forma di statistiche, grafici, kpi, o, più tecnicamente, analytics), da qualsiasi computer e device.

Sono proprio questi numeri che diventano un supporto di valore, utile e veloce per chi deve supervisionare i processi per controllare l’andamento delle performance, comprende quali sono le aree che funzionano meglio e gestire le zone dove esistono criticità.

Come ha confermato da Paolo Errico, CEO di Maxfone e vicepresidente delle PMI di Confindustria nazionale delegato all’Innovazione e alla Transizione Digitale, questo è il significato della filosofia data-driven: “Le aziende data-driven sono aziende che guidano le proprie scelte e azioni seguendo i dati, per questo sono le migliori aziende in termini di produttività, sostenibilità e riduzione dei costi. Anche se le implicazioni più evidenti si manifestano in ambito industriale, si tratta di una modalità di fare business che non si ferma all’industria e che può dare uno slancio alla competitività di tutto il Made in Italy.”

I dati sono una risorsa a portata di tutti, già in azienda. Ciononostante l’azienda stima che solo l’1% delle informazioni raccolte viene a oggi utilizzata dalle imprese per ottenere vantaggi in termini di valore. Per questo il governo ha attivato una serie di contributi e benefici con cui accelerare la transizione. Sul piano pratico, ha continuato Errico, “è necessario lavorare su due fronti: da un lato, creare una cultura data-driven e attivare percorsi di formazione con cui accrescere le competenze dei manager. Dall’altro lato dotarsi di strumenti in grado di leggere i dati e ottimizzare così i processi. Il vantaggio della nostra soluzione è che è semplice e immediata; quasi Plug & Play.”

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