Amazon lancia una scintilla

Grande come un tascabile, pesa meno di 3 etti, è senza fili e silenzioso. Il design non ha l’eleganza dell’iPod o dell’iPhone (che molti individuano come possibile futuro concorrente) ma può contenere sino a 200 libri e si può comprare una card estendibile a un altro centinaio… è Kindle, l’e-book di Amazon presentato lo scorso autunno suscitando, da subito, ammirazione e polemiche a non finire, entrambe motivate…

Pubblicato il 02 Apr 2008

Immaginate di partire per un viaggio, di dovervi portare dietro un centinaio di libri. Sudate all’idea dello fatica e del supplemento bagaglio sull’aereo? No, se siete americani il tutto peserà 280 grammi. Se siete americani, perché solo lì potete utilizzare al meglio Kindle, l’e-book che Amazon ha presentato lo scorso autunno e ha suscitato ammirazione e polemiche a non finire, entrambe motivate.
I pro nascono dall’approccio a un mercato che da tempo stenta a decollare (il libro elettronico non fa grandi numeri). Jeff Bezos, patron di Amazon ha una vision creativa, non si può solo offrire la digitalizzazione del contenuto. Per questo motivo Kindle (scintilla) consente di accedere gratuitamente via wireless ad Amazon e acquistare libri a 9,90 dollari, abbonarsi a edizioni online di quotidiani (New York Times a 13 dollari al mese), ad alcuni blog a 1,90 e a Wikipedia. Si possono anche ricevere e-mail e documenti (i formati sono tradotti da Amazon al costo di qualche Cent). Il device è un cellulare, sei polici di schermo, tecnologia eInk, schermo che ha una resa da pagina di libro, caratteri a corpo espandibile (per presbiti), una batteria per 30 ore di lettura ininterrotta e ricarica in 2.
Diverse le funzionalità interessanti: si può fare, per esempio, una ricerca per frasi o parole tra i testi; il limite è che costa 399 dollari e serve solo ad acquistare (in esclusiva) eBook di Amazon, costituisce un walled garden, cioè un ambito chiuso e utilizza formati che garantiscono la difesa del copyright.
Ma è certo che il dispositivo realizza il sogno di molti tecnodipendenti: somiglia a un libro (si possono persino fare le “orecchie” per tenere il segno), dà accesso a un catalogo di 88 mila titoli, è facile da usare. Marco Magnocavallo, creatore di Blogbabel, ne ha sottolineato l’innovatività, la ricchezza (un golden walled garden, data l’ampiezza), il modello di business che garantisce introiti più alti agli autori.
Quest’ultimo aspetto ha fatto dubitare qualcuno: i best seller sul mercato Usa vanno dai 25 ai 30 dollari, per la distribuzione a 20 dollari, i margini sono strettini (anche se Bezos osserva che si rifaranno sugli altri libri e sulla dimensione delle vendite). Ma gli aspetti positivi sono forse maggiori: il lettore si vede offrire un capitolo del libro per decidere se comprare o no; potrebbe acquistare il libro un paio di mesi prima dell’uscita in libreria a costi inferiori e si potrebbe persino ipotizzare una modifica nella produzione consentendo, per esempio, all’autore di condividere con l’editore il lavoro e l’editing. Qualcuno pensa anche alla possibilità di far partecipare i lettori alla stesura del libro, come nel caso di Chris Anderson, giornalista e scrittore che ha discusso per un anno sul suo blog le idee alla base di Long Tail, La Coda Lunga, che è poi diventato un best seller.
Questo ci porta sul versante critico. David Weinberger, esperto di tecnologie noto per essere il coautore di “The Cluetrain Manifesto” (una raccolta di 95 tesi sulla comunicazione di impresa nel mondo online) critica la “chiusura” del prodotto, che ha in comune con l’iPhone l’impossibilità di terzi di creare applicazioni aggiuntive. Il mercato, sostiene Weinberger, va verso l’openess, e i clienti vogliono decidere loro cosa vogliono da un prodotto acquistato, con meno limitazioni possibili. Gaspar Torriero, consunoto blogger, che vede in Kindle un’estensione del negozio Amazon si aspetterebbe un prezzo minore o la gratuità.
Quel che è certo è che Kindle rappresenta una svolta, e che l’industria editoriale non sarà più come prima.

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