Cobol, ora una facile portabilità per le piattaforme Java, Azure e .NET

 Il nuovo Visual Cobol R3 di Micro Focus consente agli sviluppatori di migrare le loro applicazioni Cobol verso piattaforme moderne, senza riscrivere il codice e sfruttando un’ampia varietà di ambienti di sviluppo, a seconda delle esigenze (e perché no delle abitudini) degli sviluppatori di software. ZeroUno incontra Robert Sales (nella foto, a sinistra), technical software architect di Micro Focus, e Giuseppe Gigante (nella foto, a destra), marketing manager della società italiana.

Pubblicato il 07 Mar 2011

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Con circa 220 miliardi di righe di codice Cobol ancora attualmente in uso nelle applicazioni aziendali e finanziarie, i sistemi che si basano su questo linguaggio sono il motore di oltre il 70% delle aziende di tutto il mondo. Riscrivere queste applicazioni Cobol per introdurre nuove tecnologie e piattaforme potrebbe essere molto costoso e rischioso. Con questa premessa Micro Focus ha aperto i lavori alla conferenza di lancio di Visual Cobol R3, una soluzione che offre agli sviluppatori la possibilità di estendere il Cobol verso le più recenti piattaforme, senza dover riscrivere il codice e, soprattutto, utilizzando ambienti di sviluppo diversi, a seconda delle esigenze o delle abitudini dello sviluppatore stesso.
“La soluzione che proponiamo rende disponibile il Cobol sulle principali piattaforme leader di mercato. Oltre a Windows, Unix, Linux e .Net, per la prima volta le applicazioni che ancora oggi sfruttano questo linguaggio di programmazione possono essere implementate anche in ambiente Jvm (Java Virtual Machine) e sulla piattaforma cloud di Microsoft, Windows Azure”, spiega a ZeroUno Robert Sales, technical software architect di Micro Focus. “E c’è di più. Gli sviluppatori possono scegliere di programmare utilizzando sistemi differenti (Visual Studio 2010, Eclipse IDE, Integrated Development Environment, ecc.)”.
“In termini di business – interviene Giuseppe Gigante, marketing manager di Micro Focus Italia – significa accelerare il time to market avendo a disposizione le applicazioni in tempi più rapidi. Gli sviluppatori, infatti, possono sfruttare un unico sorgente (Cobol, appunto) per modernizzare o trasformare le applicazioni e portarle su piattaforme differenti rispetto a quelle tradizionali (mainframe, soprattutto), evitando che per ognuna di queste nuove piattaforme (Java, Azure e .Net) si renda necessario uno sviluppo applicativo specifico”.
“Visual Cobol R3 è la prima soluzione che permette di utilizzare il linguaggio Cobol direttamente su una Java Virtual Machine”, osserva Sales, “consentendo agli sviluppatori di creare applicazioni Cobol per il framework JVM, e di integrarsi in modo ottimale con Java, combinando perfettamente i vantaggi di entrambi i linguaggi”.
Di fatto, ciò su cui punta oggi Micro Focus è proprio la capacità di garantire la portabilità delle applicazioni da una piattaforma all’altra e di incrementare la produttività, consentendo agli sviluppatori di gestire su più piattaforme (e con facilità) tutte le applicazioni business-critical. “Questa flessibilità – aggiunge Sales – semplifica la gestione dei sistemi su cui vengono utilizzate più applicazioni (in uno stesso stack), permettendo agli amministratori dei data center di usare gli stessi tool e processi che già utilizzano per gli altri linguaggi”.
“Micro Focus crede fortemente nel potere di questa nuova soluzione – afferma Sales – perché consente alle aziende di sfruttare il Cobol (un linguaggio molto semplice, che utilizza la naturale sintassi della lingua inglese) per creare applicazioni moderne, non solo attraverso la programmazione procedurale classica ma anche con gli ambienti di sviluppo più attuali. E per le aziende questo significa aprire le porte non solo ad applicazioni nuove ma anche alla possibilità di modernizzare e trasformare quelle esistenti, salvaguardando gli investimenti già effettuati nel corso degli anni”.
Gigante ricorda, infine, che insieme a Visual Cobol R3 la società lancia anche Visual Cobol Development Hub, uno strumento di sviluppo, in remoto, specifico per i server Linux e Unix. Questo Hub, di fatto, consente agli sviluppatori di utilizzare il Cobol sui desktop per compilare il codice ed effettuare il debug in remoto, riducendo così i tempi di sviluppo e di testing.

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