Ca Technologies: favorire la creazione di una Business Technology

Evoluzione dei data center e next generation mainframe, service assurance and quality, sicurezza e governance. Sono i pilastri su cui si basa la strategia di Ca Technologies, pronta ad affrontare il paradigma del cloud computing sia all’interno delle aziende sia con i cloud service provider. Nella fotografia Mauro Solimene, amministratore delegato di Ca Technologies Italia

Pubblicato il 07 Feb 2011

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Sottoposti a pressioni e richieste che cambiano ormai in tempi rapidi, i Cio non stanno certo attraversando un periodo storico facile. Ma per i più lungimiranti il momento è tra i migliori perché la tecnologia può aiutarli a centrare l’obiettivo: diventare la costola fondamentale del business con la proposta di servizi di valore (una strategia che Forrester definisce “Business Technology”). Possiamo riassumere così, in poche righe, la visione di Mauro Solimene, amministratore delegato Ca Technologies Italia, riguardo il fenomeno del cloud computing che, seppur a passi graduali, sta rivoluzionando il modo di fare, usare, gestire e controllare l’It in azienda.
“I Cio sanno già che la razionalizzazione dei sistemi, il consolidamento, la virtualizzazione, la Soa, il cloud, sono tecnologie in grado di portare risparmi e maggiori efficienze – osserva Solimene -. Quelli più illuminati sanno che tutto ciò non basta. Serve un nuovo modo di vedere e gestire l’It. Il grande cambio di paradigma sta nel passaggio dall’allineamento tra possesso e fruizione al disaccoppiamento tra questi due ed è questo che cambia, da un punto di vista tecnologico, tutte le logiche su cui costruire le infrastrutture, le applicazioni, i servizi, ecc.”, evidenzia l’amministratore delegato. “Lo scenario futuro potrebbe davvero essere quello in cui si divide il mondo dei possessori della tecnologia (chi ha i data center) e chi la richiede a supporto delle proprie strategie di business”.
In questo scenario, avremo perciò service provider che faranno della tecnologia il loro core business (attorno ai quali ruoteranno le tematiche tecnologiche di next generation data center, automazione, livello di servizio, sicurezza, governo e mantenimento dei sistemi) e dipartimenti It il cui ruolo sarà di controllo e governance a un livello più “business oriented”.
Tutte tematiche che Ca Technologies è già in grado di affrontare con una proposta che si declina, infatti, proprio in questi ambiti. “Manteniamo una strategia d’offerta molto forte nell’ambito della gestione delle infrastrutture e dell’automazione dei processi It con un background e competenze consolidate sul mondo mainframe che ancora oggi ci contraddistingue – precisa Solimene – ma le acquisizioni degli ultimi anni ci hanno consentito di arrivare a una proposta molto valida su tutto ciò che è il governo trasversale dell’It (non solo dei sistemi) basato sul controllo e monitoraggio dei livelli di servizio (attraverso anche metriche di business) e, soprattutto, sulla qualità e l’assicurazione del servizio”. È recente l’annuncio dell’acquisizione di Oblicore, azienda che porta nel portafoglio Ca una soluzione software di orchestration finalizzata a migliore visibilità e controllo sulla qualità e sul valore del portafoglio di servizi It, grazie a una metodologia top-down che impiega terminologie e metriche commerciali integrate con le sorgenti di dati tecnici per un raffronto continuo dei livelli del servizio con le condizioni e le modalità pattuite nei contratti.
Importante anche l’acquisizione di Arcot, specializzata in soluzioni di advanced authentication e fraud prevention basate su software on premise o servizi cloud, che aggiunge un tassello alla strategia cloud security di Ca. “In termini strategici oggi Ca ha due aree dedicate alla sicurezza, quella chiamata Internet Security, focalizzata alla gestione delle minacce, e quella chiamata Content Aware Identity & Access Management che comprende tre sottodivisioni: la gestione delle identità, quella degli accessi, e quella delle informazioni”, conclude Solimene. “Soluzioni che possiamo già offrire sia on premise (su ambienti classici, virtualizzati, private cloud), sia in modalità public cloud: per i provider che erogano servizi cloud e vogliono proteggersi con queste soluzioni, ma anche per provider che vogliono offrire queste soluzioni alle aziende in modalità as a service”.

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