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Crescono le iniziative Cloud, ma quasi la metà dei carichi di lavoro resterà on premise

Secondo lo studio “Tailoring hybrid cloud: Designing the right mix for innovation, efficiency and growth” dell’IBM Institute for Business Value il 78% delle imprese sta puntando con decisione sulla Nuvola. Ma per ridurre il TCO e aumentare l’efficienza operativa è necessario integrare le nuove soluzioni con quelle già presenti in casa

Pubblicato il 29 Set 2016

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Cresce l’adozione del Cloud da parte delle imprese, che comunque continuano a investire per potenziare l’efficienza delle operazioni on premise, imprescindibile per garantire una crescita equilibrata dei processi di innovazione. Lo dice lo studio “Tailoring hybrid cloud: Designing the right mix for innovation, efficiency and growth”, basato su interviste condotte su più di mille top manager di 18 settori industriali dall’IBM Institute for Business Value (IBV). Il 78% degli intervistati dichiara infatti di avere iniziative Cloud in corso, coordinate o completamente integrate, contro il 34% del 2012. Allo stesso tempo, le aziende prevedono di mantenere su server dedicati, on premise, quasi la metà 45% dei carichi di lavoro.

I motivi principali citati dagli executive a favore dell’adozione di soluzioni Cloud ibride sono la riduzione del TCO (Total cost of ownership) nel 45% dei casi, la maggiore facilità d’innovazione per il 42% dei rispondenti al sondaggio, il miglioramento dell’efficienza operativa (42%) e la possibilità di soddisfare più prontamente le aspettative dei clienti (40%). Chi si affida alla Nuovla sostiene che il Cloud computing ha permesso all’organizzazione di espandersi in nuovi settori (76%), creare nuovo business (71%) e supportare nuovi modelli di business (69%). Tutto questo a patto di valutare attentamente rischi e requisiti di sicurezza e conformità (47%), ponderare bene la struttura di costo (41%), preventivare possibili aumenti di interruzioni operative dovute alle nuove soluzioni in Cloud (38%).

Dopo aver delineato questo scenario, l’indagine suggerisce tre azioni fondamentali per trarre vantaggio competitivo dal Cloud. La prima consiste nell’approfondire gli impatti aziendali e gli aspetti finanziari per gestire le iniziative future. In ogni fase del percorso di adozione, è fondamentale la combinazione di dati aziendali con quelli relativi all’IT. La creazione di un ambiente personalizzato sarà possibile solo a condizione di aver compreso a fondo le esigenze aziendali e il modo in cui le risorse Cloud potranno soddisfarle. In secondo luogo è necessario rinforzare la capacità di gestire la complessità dei diversi partner dell’ecosistema Cloud. Gestire un ambiente dinamico e interdipendente richiede infatti un nuovo approccio e nuove capacità all’interno dell’azienda. Bisogna infine ampliare i confini della conformità alla sicurezza e alle normative di legge attraverso nuove competenze interne e soluzioni esterne. Stabilire rigide politiche di controllo a livello interno, e verificare che i fornitori aderiscano agli stessi standard dell’azienda. Con maggiore disciplina, si riduce il rischio legato all’errore umano, il tipo di errore spesso meno controllabile.

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