Colt Cio Research: per i Cio europei la sicurezza è il punto critico nel passaggio al cloud

Pubblicati i risultati di una recente indagine condotta da Colt su 500 Cio europei: quasi i due terzi (63%) dei Cio ritiene che il passaggio da una gestione interna dell’It a un servizio cloud comporti dei rischi per l’azienda; nella fattispecie ciò potrebbe danneggiare la reputazione della società e compromettere i rapporti con i clienti.

Pubblicato il 27 Giu 2011

Colt ha pubblicato i risultati del sondaggio annuale svolto tra 500 Cio europei, quest’anno incentrato sull’implementazione e la percezione del cloud nelle aziende. La ricerca ha rilevato che sebbene il consenso nei confronti del cloud computing continui a crescere, l’ordine del giorno in questo ambito si è spostato dalle preoccupazioni relative alla sicurezza a una visione più ampia del rischio.
Quasi i due terzi (63%) dei Cio ritiene, infatti, che il passaggio da una gestione interna dell’It a un servizio cloud comporti dei rischi per l’azienda, nella fattispecie ciò potrebbe danneggiare la reputazione della società e compromettere i rapporti con i clienti. Il 42% degli intervistati ha individuato il rischio principale nel danno che verrebbe arrecato al marchio a causa di problemi di prestazioni o incidenti legati alla sicurezza, mentre il 45% considera un’eventuale riduzione degli standard di sicurezza come il rischio maggiore.
Il sondaggio ha evidenziato che, nonostante poche aziende europee abbiano attualmente implementato il cloud computing su vasta scala (16%), molte sono convinte che il cloud sarà il loro principale metodo operativo It entro il 2014 (60%). I risultati della ricerca hanno inoltre messo in luce le sfide chiave connesse all’adozione del cloud, che consentirebbe alle aziende di incrementare la scalabilità della pianificazione delle risorse; il 58% degli intervistati ha identificato nella facilità di transizione la sfida chiave legata all’adozione del cloud; altre problematiche sollevate dai partecipanti al sondaggio sono state la garanzia di qualità (55%), la giustificazione dei costi (55%), le normative relative alla sicurezza e al controllo dei dati dei clienti (54%).

Capire il cloud computing
Nonostante lo sviluppo evidente dei servizi cloud negli ultimi tre anni, capire il mercato pone alcune sfide pratiche. Innanzitutto, cloud computing significa cose diverse per persone diverse, considerata l’ampia gamma di approcci cloud utilizzati. Si ritiene, secondo una percezione errata, che le aziende stiano adottando gli strumenti cloud in modo uniforme, quando invece la realtà è molto più complessa.
La ricerca di Colt sul cloud condotta tra i Cio, arrivata ora alla sua terza edizione, dimostra che la maggior parte delle aziende stanno utilizzando o indirizzando i servizi di cloud computing in diverse aree dell’azienda, ma che poche di esse stanno implementando appieno i servizi cloud. L’implementazione di servizi cloud a livello dell’intera azienda è stata adottata solo dal 16%, mentre l’implementazione parziale di servizi cloud ha registrato una percentuale media del 35%. Ciò dimostra che le aziende stanno adottando il cloud computing, ma solo pochissime hanno scelto di passare al cloud in toto.

Un passo alla volta
Questo è l’approccio più sensato. Il cloud computing non consiste in un aggiornamento software nel quale un sistema viene sostituito da un altro in maniera binaria. È sia una filosofia aziendale che un passaggio di natura tecnica verso nuovi lidi, pertanto è naturale che avvenga per gradi, un passo alla volta. Prendere tutta la posta elettronica di un intero gruppo di lavoro e trasferirla ad un modello cloud è un cambiamento importante e, se il business case è solido, dovrebbe essere ben accolto. Tuttavia, questa è solo una piccolissima parte di ciò che costituisce un ambiente It aziendale. Una transizione a un maggiore utilizzo dell’It basato sui servizi richiede più tempo e l’esigenza di numerose riflessioni in merito.
Le aziende sono spesso consapevoli dei vantaggi commerciali e operativi del cloud computing, ma preferiscono intraprendere questa strada seguendo un proprio ritmo. Man mano che tale ritmo aumenta, appare evidente dal nostro sondaggio una crescente maturità nel processo di selezione, ad esempio la posizione dei data centre (31%) e i vincoli contrattuali relativi alle implementazioni cloud (46%) quest’anno sono entrambi ritenuti più importanti rispetto al sondaggio del 2010, il che costituisce un’ulteriore prova di un mercato più maturo che sta cominciando ad emergere.

L’approccio al rischio
La contraddizione di questo approccio misurato e dell’apparente maturità dipende dalla misura in cui i servizi cloud sono stati adottati da alcune aziende senza una valutazione adeguata dei rischi. Un intervistato su quattro che è passato al cloud ritiene che "l’azienda ha commesso un errore nell’adottare i servizi cloud senza una considerazione globale dell’impatto sull’azienda". Non è un’affermazione da prendere alla leggera. Dal momento che il 60% degli intervistati ritiene che il cloud diverrà il principale metodo operativo utilizzato dalla propria azienda entro il 2014, è evidente che i Cio devono ripensare alle procedure di governance e approvvigionamento utilizzate per la selezione dei partner e dei servizi di implementazione cloud.
Senza il provider giusto in grado di garantire i vantaggi aziendali promessi dal cloud computing, senza una valutazione globale dei problemi in termini di sicurezza, risorse e scalabilità posti dal cloud e senza una flessibilità sufficiente nel passaggio ai servizi cloud, qualsiasi azienda che adotti il cloud computing corre il rischio di fallire. Per fare il primo passo verso l’adozione del cloud computing, le aziende di oggi devono trovare un partner di tecnologia capace di offrire il raggio d’azione geografico, la competenza nell’integrazione e le garanzie in fatto di sicurezza che il mercato richiede.

Per ulteriori informazioni in merito al sondaggio Colt sul cloud condotto tra i Cio visitare il sito web

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