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Cloud aziendale: potenziare l’IT grazie a un approccio olistico

Il ruolo del Cloud aziendale è sempre più centrale, ma come approcciarlo perché sia davvero un asset?

Pubblicato il 31 Mar 2023

cloud aziendale

Oggi è sempre più essenziale per le imprese adottare nuove tecnologie per rimanere competitive. Il cloud aziendale è emerso come componente fondamentale di questa evoluzione, fornendo alle organizzazioni un migliore accesso a potenza di calcolo, scalabilità e strumenti evoluti, mantenendo gli investimenti sotto controllo. Tuttavia, per molte aziende, il passaggio ai sistemi basati su cloud non è privo di complicazioni: entrano in gioco sia ostativi di natura tecnologica, sia consuetudini e abitudini nei processi che ne rallentano l’adozione. Per garantire la corretta implementazione e il funzionamento continuo delle soluzioni cloud aziendali, i reparti IT devono adottare un approccio olistico, che adatti il cloud alle necessità aziendali senza stravolgimenti.

Potenziare l’IT grazie al cloud con il giusto approccio

Per capire meglio come fare sì che una strategia di migrazione o spostamento verso il cloud sia davvero vantaggiosa per l’azienda, abbiamo sentito Enrico Mazzarella, Cloud Solution Architect di Present, system integrator specializzato in Managed Services e servizi di gestione sistemistica. Il quale apre con una conferma: “La continuità, soprattutto operativa, è una colonna portante di ogni progetto IT. Il compito dei sistemi digitali è quello di migliorarla e renderla più uniforme, garantendo operatività ed efficienza al 100%”.

In un mercato in rapida crescita, si stima un passaggio da 1,87 miliardi di euro nel 2021 a 4,8 nel 2025, è comune che alcuni progetti vengano implementati con una fretta maggiore di quella che sarebbe auspicabile. Questo va spesso a discapito dell’analisi dei bisogni, che invece dovrebbe essere uno dei passaggi preliminari e fondanti di qualsiasi progetto IT, in particolare di quelli più strutturali come, appunto, la migrazione totale o parziale al cloud.

“Soddisfare realmente i bisogni dell’azienda, senza ricadere nel mero esercizio tecnico o di stile” – spiega Mazzarella. – è possibile grazie a quello che viene definito approccio olistico”.

Enrico Mazzarella, Cloud Solution Architect di Present
Enrico Mazzarella, Cloud Solution Architect di Present

Abbattere i confini per uno scenario migliore

Uno dei temi che ricorrono maggiormente oggi nel campo del digitale per le imprese è l’abbattimento dei silos di dati. Che sottende a un tema ancora più ampio, ovvero la permeabilità delle informazioni. In quest’ottica, come può un progetto essere di successo se non applica questo principio? Ecco perché, nell’avvicinarsi all’adozione o al potenziamento del cloud aziendale è necessario scegliere un approccio “trasversale a tutti gli aspetti della struttura”. Fra gli aspetti che bisognerebbe considerare, ricordiamo i principali.

Il ruolo della tecnologia

Soprattutto con l’obiettivo di potenziare, in termini di prestazioni, efficienza e adozione il cloud aziendale, l’aspetto tecnologico è imprescindibile. Soprattutto quando in azienda sono presenti strumenti e applicativi vitali per la produttività. In questo caso, le soluzioni tecnologiche scelte devono potersi adattare a questi requisiti bloccanti. Tuttavia, ricorda il Cloud Solution Architect di Present, “non è necessario partire dallo stato attuale delle implementazioni IT presenti”. Insomma, il potenziamento non è solo un’estensione di quando è già esistente. Anzi, è indispensabile focalizzarsi sugli aspetti organizzativi e produttivi.

Stato dell’arte e aspettative

Il momento di questo Assessment dovrebbe diventare anche quello in cui, entro i limiti delle possibilità e della fattibilità, lo stato dell’arte delle soluzioni aziendali presenti può essere messo in discussione. Si dice sempre più spesso che i temi legati all’IT oggi sono legati maggiormente alla governance di quanto non lo siano alla tecnologia.

In quest’ottica, nell’effettuare un potenziamento dell’IT aziendale attraverso il cloud, si può effettuare una vera e propria operazione di change management. Tenendo in considerazione sia le operazioni, soprattutto nel dettaglio, e le specifiche dell’infrastruttura. “Incrociare a matrice le specificità dell’azienda e dei processi produttivi con i bisogni e le aspettative consente di costruire una base di progettualità controllata e orchestrata” ribadisce Mazzarella.

Aspetti economici e centri di costo

Infine, fra le macroaree da prendere in considerazione per una abilitazione al Cloud davvero efficace, non si può prescindere dagli aspetti legati ai costi e al loro controllo. Spesso, infatti, si è portati a considerare il Cloud come un’alternativa economica alle soluzioni on-premises.

“Questo è vero solo in parte e solo se c’è il giusto controllo. Uno dei compiti che Present si prefigge è questo: supportare le aziende nel controllo del proprio Cloud, anche dal punto di vista dei costi che, soprattutto nel caso di servizi a consumo, possono riservare brutte sorprese in caso di adozione superficiale”. Torna il tema dell’approccio olistico, in cui gli economics diventano una parte dell’equazione.

Passi equilibrati per il successo

Il pragmatismo, insomma, dovrebbe essere una costante in un progetto di abilitazione al Cloud. Come ci ricorda il Cloud Solution Architect di Present, “il Cloud ha avuto nei primi anni della sua affermazione una forte componente disruptive, ma oggi non lo è più”. Insomma, il passaggio o meno al Cloud per le aziende deve essere frutto di un ragionamento profondo, che non sia frutto di fattori volatili come l’entusiasmo per la tecnologia, l’adozione da parte dei competitor o l’opportunità di accedere a finanziamenti mirati.

“Progettare una soluzione moderna oggi significa anche stabilire, sulla base di osservazioni oggettive, cosa migrare, cosa conservare e cosa eventualmente preparare per una migrazione successiva” continua Mazzarella. Modernità ed efficacia, insomma, non sono sinonimi di innovazione a tutti i costi.

Uno dei temi che Mazzarella fa emergere nettamente con le sue parole è quello legato al controllo, sia nelle fasi preliminari e di deployment, sia in quelle successive: perché il Cloud sia davvero uno strumento vantaggioso per l’IT aziendale, infatti, è indispensabile che sia presente anche un forte controllo operativo. Spesso l’impatto che una nuova soluzione ha sulle operazioni sul campo viene sottovalutato, così come, reciprocamente, i feedback provenienti da queste possono avere un impatto enorme sul successo (o il fallimento) di una nuova implementazione.

L’importanza dell’indipendenza

Un’abilitazione al Cloud efficace, insomma, dovrebbe essere il più possibile slegata da logiche di prodotto, di fornitore o di servizio specifico, per non “ingabbiare” le decisioni e le opportunità negli schemi delle proposte dei singoli vendor.

Per questo, secondo Mazzarella è fondamentale rivolgersi a una consulenza il più possibile indipendente, “in grado di consigliare in libertà e autonomia” e soprattutto che non sia orientata esclusivamente al Cloud. Perché sia un reale strumento di potenziamento, infatti, è indispensabile che l’implementazione, l’abilitazione o la migrazione siano effettuate con il giusto equilibrio.

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