Ca Technologies e il cloud: “Occorre una service delivery platform”

Il country manager italiano Mauro Solimene spiega la strategia cloud di Ca Technologies verso il target italiano: 150 grandi aziende e service provider, e piccole e medie imprese attraverso il canale.

Pubblicato il 25 Lug 2012

Mauro Solimene, amministratore delegato di Ca Technologies Italia

Secondo molti analisti, questo è l’anno in cui i fornitori Ict devono precisare la loro offerta di cloud computing, in termini di soluzioni e target di clienti. ZeroUno ha rivolto queste domande a vari vendor negli ultimi mesi. Ora tocca a Mauro Solimene, amministratore delegato di Ca Technologies Italia. “Noi facciamo il software che abilita buona parte dei sistemi necessari a erogare servizi cloud, e in Italia lo proponiamo direttamente a circa 80 grandi clienti esistenti e 70 potenziali, insieme a partner in grado di configurarlo sulle specifiche del cliente: tipicamente grandi system integrator come Reply, Accenture, Capgemini, T-Systems”. Questi 150 clienti, precisa Solimene, sono aziende utenti “ma anche Managed Service Provider, cioè operatori capaci di trasformare la tecnologia in servizi cloud con caratteristiche controllate di sicurezza, disponibilità, misurabilità, e rintracciabilità del dato: parlo di system integrator, outsourcer, Ict service provider, Telco”.

Quanto alle piccole e medie aziende, quest’anno Ca Technlogies ha iniziato a rafforzare la rete di partner che opera su questo mercato: “Il nuovo ‘Ca Global Partner Program’ prevede lo sviluppo per ogni partner di un’offerta specifica di servizi cloud abbinata a strumenti di marketing, vendita e risorse tecniche per accelerare il ciclo di vendita nel cloud, che è condotto dal partner, anche nel senso di aggregare più realtà clienti intorno alla stessa soluzione”.

Al momento, continua Solimene, le aziende italiane hanno atteggiamenti diversi nei confronti del cloud: “Le piccole in gran parte non si fidano ancora a esternalizzare i dati: solo poche, attirate dalla prospettiva di rapide riduzioni di costo, cominciano a usare applicazioni di public cloud isolate, come e-mail o sales force automation”. Le grandi aziende invece iniziano a comprare alcune soluzioni in cloud (“per esempio la strong authentication o il sistema di governance nel caso di alcuni nostri clienti”), e provano a farle funzionare insieme a ciò che hanno in casa e a valutare la creazione di una private cloud.
“A queste realtà stiamo proponendo tra l’altro una piattaforma di cloud service delivery, che permette di gestire in modo integrato server, dati, meccanismi d’accesso alla rete, sicurezza, componenti applicative, espandendo o riducendo le risorse a disposizione di un’applicazione. Un errore comune è credere che chi virtualizza ha automaticamente messo in piedi un’infrastruttura cloud: la virtualizzazione è solo un ingrediente”. Qui Solimene ricorre a un esempio: “Per un operatore Telco l’applicazione di gestione abbonamenti è fondamentale: dev’essere accessibile ai dealer, quindi browser-based, ma di solito ha già almeno dieci anni, fa fatica a scalare nei periodi delle promozioni e ogni tanto va fermata per la manutenzione. La risposta ottimale a questi problemi non è la virtualizzazione, per una serie di problemi di sicurezza, database e risorse di rete, ma è una Cloud service delivery platform che, per esempio durante una promozione, permette di replicare ‘n’ istanze uguali dello stack su cui si basa l’applicazione, che è intrinsecamente sicuro e testato (per Ca Technologies la piattaforma di delivery si concretizza con CA AppLogic, una soluzione ereditata dall’acquisizione di 3Tera nel 2010, che permette di gestire con una semplice interfaccia browser sia le applicazioni in cloud sia il provisioning e gestione delle risorse infrastrutturali virtualizzate su cui tali applicazioni girano [ndr])”.


I partner italiani di Ca Technologies ottimisti sul cloud

Secondo il Channel Index 2012, un sondaggio di Ca Technologies effettuato presso 902 partner di canale in Emea, il 57% dei partner italiani prevede per quest’anno un aumento di spesa delle aziende utenti in cloud computing, rispetto al 52% nel 2011. In Italia i partner riferiscono che il 62% dei clienti sta già usando almeno un servizio cloud e un altro 22% s’aggiungerà entro l’anno. Quanto ai benefici del cloud per i clienti, il 59% dei partner italiani indica la scalabilità, e il 49% l’agilità, mentre il risparmio di costi è quantificato intorno al 10% del budget It. I partner italiani riferiscono che il 39% dei clienti ha cloud private, il 23% ricorre a cloud pubbliche e il 15% ha un approccio ibrido, ma per il 54% degli intervistati sarà quest’ultimo il modello dominante tra cinque anni.

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