Vem e lo IoT: il futuro è iniziato

Il mondo totalmente interconnesso sarà un mondo trasformato: interamente digitalizzato, as-a-service, dove persino le piante avranno un importante ruolo come bio-sensori . C’è tanto da fare, ma tanto è già stato fatto. al forum annuale di Vem ecco alcuni progetti.

Pubblicato il 19 Mar 2014

Si è svolto recentemente a San Patrignano il forum annuale Vem Fwd 1014 organizzato da Vem Sistemi, system integrator che dal 1986, anno della sua nascita, fornisce servizi e soluzioni in ambito Ict integrando ad hoc sulle esigenze dei clienti le migliori tecnologie del settore (tra i tanti partner ricordiamo NetApp, Citrix, Samsung, Cisco). Tema di quest’anno l’Internet of Everything (Ioe). “Imagine Everything is Linked”, cita l’invito: come sarà il mondo già nel 2020 quando, come le ricerche suggeriscono, gli oggetti connessi rispetto ad oggi saranno più che raddoppiati e le connessioni quadruplicate?

Stefano Bossi, Direttore Generale, Vem Sistemi

Dal pundo di vista sociale il passaggio dettato dall’Ioe è importante: “Da una parte abbiamo il mondo digitale, una massa enorme di dati che vengono prodotti tutti i giorni e sulla base del quale ci troviamo a fare il nostro business e a prendere decisioni; dall’altra abbiamo il mondo fisico, fatto di oggetti e persone. Oggi stiamo vivendo questi mondi come se fossero diversi, divisi, spesso in contrasto. Dobbiamo invece renderci conto che non possono che vivere in simbiosi”, ha spiegato Stefano Epifani, Docente di Tecnologie Applicate e di Comunicazione Aziendale all’Università di Roma La Sapienza. Questo incontro impatterà sulla vita quotidiana di tutti in modo pervasivo; ma il cambiamento non sarà solo sociale: “Passeremo davvero dall’economia del prodotto all’economia del servizio”, ha fatto notare Roberto Siagri, Ceo di Eurotech, società dedicata alla ricerca, con lo sviluppo e produzione di schede e moduli embedded per diverse tipologie di applicazioni industriali e sistemi Hpc (High Performace Computing, come il sistema di supercalcolo recentemente fornito dall’azienda al Cea, l’ente francese per l’energia atomica), che però aggiunge: “Perché si possano vendere i servizi e non più gli oggetti, si dovrà avere veramente una grande quantità di dati prodotti da questi stessi oggetti; si dovrà essere in grado di raccoglierli e quindi, altrettanto importante, di rielaborarli”.

L’Ioe è adesso: i progetti …

Ma l’Ioe non è solo futuro, i progetti di alcuni clienti di Vem, ospiti all’evento di San Patrignano, lo dimostrano. Ecco alcuni esempi realizzati da Rfid360, società specializzata nella distribuzione di prodotti e tecnologia Rfid.
Aeroporto di Malpensa – A Malpensa sono stati taggati porte, estintori, ascensori, luci di pista e altri oggetti che permetteranno di ottimizzare fortemente il lavoro dell’assistenza tecnica; lo ha spiegato Vittorio Ricci, Ceo di Rfid360: “Attraverso questo sistema si potranno monitorare gli operatori in tempo reale e quindi ottenere un giudizio sulle loro prestazioni: l’Internet delle cose lo consente perché ogni oggetto è ora dotato di una identità e di una storia fatta di dati a cui è possibile accedere”.
Oggetti smart – Ricci ha annunciato durante il Vem Fwd 2014, il lancio di un’applicazione a breve disponibile sul mercato che, abbinata a un blister di chip, permetterà di identificare la posizione degli oggetti, settare l’automobile in modo confortevole e personalizzato con un solo gesto, interagire con oggetti d’uso comune in svariati modi.
Chip anticontraffazione – Rfid360 ha applicato dei chip ai prodotti di alcune case di moda per distinguere il falso dall’originale, tramite un’apposita app: “All’atto dell’acquisto il cliente inserisce il proprio nome e lega così il prodotto non solo al brand, ma anche a se stesso”, spiega Ricci.

Roberto Siagri, Ceo, Eurotech

Durante l’evento di Vem è intervenuto anche Stefano Mancuso, Direttore di Linv Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale; il progetto di cui si sta occupando, che va citato poiché unico nel suo genere, potrebbe dare un contributo inaspettato all’Ioe nel campo della sensoristica: “Contrariamente a quanto si pensa, le piante sono organismi cognitivi che captano quello che accade intorno a loro, nell’ambiente, con una sensibilità di molto superiore a quella degli animali – spiega Mancuso -. Se diveniamo capaci di decodificare i segnali elettrici che trasmettono, e parte del lavoro è già stato fatto, potremo, attraverso di loro, percepire la presenza nell’aria di agenti inquinanti e patogeni, di gas, incendi e molto altro”: le piante potrebbero, in sostanza, divenire sofisticatissimi sensori da collegare alla rete dell’Ioe, semplicemente imparando a sfruttarne le naturali capacità percettive.

… e le tecnologie acceleranti

Stefano Mancuso, Direttore, Linv Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale

In questo complesso scenario, le aziende hanno reazioni differenti. Vem, dedicando questo evento all’Ioe, dimostra il suo impegno nell’accettare la sfida: “Abbiamo avuto in passato delle buone intuizioni, crediamo di poterci ripetere”, ha detto Stefano Bossi, direttore generale di Vem, che ha elencato una serie di tecnologie, sviluppate dai partner dell’azienda romagnola, che la società considera acceleranti rispetto all’Ioe; tra queste, centrali quelle relative ai temi big data, mobility, cloud: “Con NetApp ci concentreremo senz’altro sui big data; puntiamo molto sul nuovo software Cluster Mode [architettura che consente di costruire cluster di storage omogenei anche per massimizzare le performance o la capacità di diverse applicazioni ndr] – spiega Bossi – per cercare di indirizzare il tema delle grandi moli di dati. Sul versante mobility invece abbiamo investito su tecnologie come Xen Mobile di Citrix o Nox di Samsung che consentono di fruire dei dati che derivano dalla componente mobile, garantendo una completa sicurezza”. A proposito di cloud, è significativo ricordare l’aumento dei clienti che utilizzano my.vem, il portale dell’azienda per l’accesso ai servizi erogati, appunto, in modalità cloud, che consente la gestione delle infrastrutture anche in mobilità, così come la volontà da parte di Vem di investire nei servizi web-based battezzati da Vem net.services. Un ruolo importante nella “corsa verso l’Ioe” lo avrà poi, prosegue Bossi, il Software defined networking, su cui sta lavorando Cisco, un sistema che, attraverso una diversa distribuzione dell’intelligenza della rete, consente alle applicazioni di lavorare in modo più semplice e sicuro. “Insomma – conclude Bossi – siamo all’inizio, c’è ancora molto da fare, ma l’Ioe è già qui tra noi”.

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