L’ambiziosa ITSME: rivoluzionare i desktop

Tutta italiana la sfida  imprenditoriale lanciata da Giorgio de Michelis per la nascita di una nuova workstation che intende superare i limiti della comune "metafora" che ha fino ad oggi caratterizzato l’uso dei Pc, ossia del desktop come scrivania.  La proposta tende a unificare workstation, mail e browser in modo integrato secondo una nuova metafora: quella della "storia"

Pubblicato il 01 Ott 2008

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MILANO – Una iniziativa imprenditoriale sorta per creare una nuova workstation open source, radicalmente diversa e innovativa nella sua concezione, con l’obiettivo ambizioso di ribaltare la metafora che sino ad oggi ha accompagnato tutti coloro che utilizzano un Pc, quella della scrivania. Metafora che, grazie alla sua semplicità – file (cassetti) e cestino – ha consentito la grande diffusione dei personal computer. Con una serie di limiti però messi in evidenza da Giorgio De Michelis, professore di informatica teorica e sistemi informativi all’Università di Milano–Bicocca fondatore nonché neo amministratore unico di Itsme (“sono io”), la società nata per sviluppare la nuova workstation: l’incapacità di risolvere i problemi di ricerca intuitiva di messaggi e documenti, la difficoltà nella gestione e nella ricerca di oggetti sempre più numerosi in schermi troppo limitati per dimensione.
Il nuovo progetto, che si basa sulla ventennale esperienza del gruppo di ricerca guidato dal professor De Michelis, punta alla realizzazione di un nuovo front-end per Linux, un oggetto “ubiquo” né fisso, né mobile, fatto di diversi pezzi componibili, che potrà connettersi a un telefonino o a un grande schermo interattivo. La rivoluzione di Itsme passa attraverso l’adozione di una nuova metafora, quella del racconto e delle storie. Secondo il suo ideatore, la vita delle persone è un insieme di storie differenti, con diversi interlocutori, fonti informative, documenti, link web, mail. Il computer deve essere in grado di trovare immediatamente quello che si cerca. La metafora della storia consente di catalogare i file in un archivio legato da un filo logico e il Pc è concepito come un insieme di racconti dove ogni nuovo capitolo è collegato a quelli precedenti che trattano il medesimo tema.
Secondo De Michelis, “tutto quello che esce dall’interno di una “venue” (luogo) richiamerà all’interno della stessa venue in modo automatico le risposte. Chi utilizzerà Itsme non dovrà cercare più i documenti nelle cartelle del Pc; sarà il sistema stesso a registrare in maniera reattiva gli eventi. Non è un sistema intelligente, ma un sistema che incrementa l’intelligenza dei suoi utenti”. Il sistema Itsme è destinato a unificare mondi oggi indipendenti: quelli della workstation, della posta elettronica e del browser. Per vincere la sfida dello sviluppo di questo nuovo Pc firmato made in Italy, De Michelis prevede un ruolo attivo della comunità Linux e il coinvolgimento di ricercatori con cui è da decenni in contatto.
Attorno alla società, operativa dallo scorso aprile, ruota un club di una ventina di investitori provenienti dal mondo dell’informatica, della ricerca, della finanza e del design. Nel comitato scientifico, tra gli altri, anche Alfonso Fuggetta, professore di informatica al Politecnico di Milano e amministratore delegato di Cefriel, Roberto Polillo, docente presso l’università Milano Bicocca dei corsi di interazione uomo macchina e laboratorio di sistemi e reti, e Marco Susani, architetto e designer. La prossima tappa è la presentazione della prima demo. Per il prototipo, che punterà a un design accurato e innovativo, bisognerà attendere 24 mesi, tali sono i tempi previsti – e finanziati – per la progettazione, l’implementazione e l’industrializzazione del prodotto finito (macchina e programmi).

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