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Sunrise, tecnologia e collaborazione per una Europa più resiliente  

Nuove pandemie, crisi climatica e carenza di risorse vitali: l’Europa non vuole restare in balia di altri futuri eventi catastrofici. È per questo che è nato Sunrise, un progetto finanziato da Horizon con 10 milioni di euro, che vuole aumentare la resilienza cyber fisica delle infrastrutture critiche di tutta l’Unione. La squadra di lavoro è composta da 41 elementi, pubblici e privati, sparsi in otto diversi Paesi. Italia, Spagna e Slovenia ospiteranno i primi progetti pilota, per testare le nuove soluzioni tecnologiche sviluppate da Sunrise sul campo.

Pubblicato il 02 Feb 2023

Sunrise progetto unione europea

L’Unione Europea vuole mostrare a tutti di aver imparato la lezione. Le lezioni, anzi, perché il suo nuovo progetto Sunrise vuole aumentare resilienza e consapevolezza su ben tre fronti: pandemico, climatico ed energetico. Finanziato con oltre 10 milioni di euro dal programma di ricerca e innovazione dell’UE Horizon Europe, Sunrise nasce dalla fragilità e dalla dipendenza che l’Europa ha mostrato, soprattutto negli ultimi anni. Il suo obiettivo principale è garantire una maggiore disponibilità, affidabilità e continuità delle infrastrutture critiche in Europa, tra cui trasporti, energia, acqua e sanità. I primi passi, compiuti da ottobre 2022 a oggi, sono un workshop e l’incontro tra tutti partner. In totale, sono 41, pubblici e privati, tra cui 18 operatori e autorità di infrastrutture critiche, tutti guidati dall’azienda globale di servizi digitali e cloud ATOS IT Solutions and Services Iberia SL.

Le ambizioni di Sunrise

Questo consorzio di elementi, appartenenti a 8 diversi Paesi membri, lavorerà insieme almeno fino a settembre 2025. Gli obiettivi principali su cui sarà misurato sono numerosi, ma tutti necessari per una Europa più resiliente e preparata. Prima di tutto dovrà facilitare la collaborazione tra infrastrutture critiche, all’interno e all’esterno dei confini europei, mappandole e identificandone le interazioni e le dipendenze, i rischi e gli effetti a cascata che può scatenare un loro “out of service”. Sarà sempre suo compito sviluppare una strategia completa, seguendo il modello di innovazione Quintuple Helix, e migliorare la consapevolezza delle necessità e delle emergenze in tutto il continente.

Servono soluzioni, pratiche e concrete: Sunrise, in questi tre anni è chiamato a svilupparle e metterle a terra. Soluzioni di monitoraggio per le infrastrutture critiche e i rischi associati, nonché per ridurre al minimo l’esposizione dei lavoratori essenziali. Soluzioni per prevedere e gestire meglio richieste di risorse vitali in rapida evoluzione, oltre che per poter ispezionare a distanza le infrastrutture fisiche. Tutto ciò è finalizzato a un aumento immediato della resilienza delle infrastrutture critiche, ma anche a un maggior benessere e fiducia dei cittadini.

Nuove tecnologie per non replicare fragilità

La collaborazione è essenziale per la riuscita di Sunrise, sia quella tra Paesi che tra gestori di infrastrutture. Il ruolo di vero “game changer” lo gioca, però, la tecnologia.

Nel corso dei prossimi anni, infatti, i partner di Sunrise dovranno lavorare allo sviluppo di alcuni strumenti per migliorare management e monitoraggio delle infrastrutture critiche. Per la sicurezza delle persone, soprattutto, sarà necessario un tool di controllo dell’accesso basato sul rischio (RiBAC). Per esempio, allo scopo di gestire gli accessi in modo scalabile e rispettoso della privacy. Ugualmente importante sarà trovare soluzioni tecnologiche per ispezionare da remoto le infrastrutture fisiche e rispondere meglio a esigenze fortemente mutevoli e poco prevedibili.

Tra gli strumenti che il consorzio Sunrise dovrà sviluppare, anche quello per una maggiore resilienza cyber-fisica. I suoi compiti saranno rilevare anomalie, emettere alert e fornire risposte adeguate, eseguendo una valutazione del rischio in real time, connessa a uno strumento DSS, con dashboard ben fruibile. Potrebbe essere molto utile, proprio per la natura preventiva e lungimirante del progetto, anche un tool per la previsione e la gestione della domanda di risorse essenziali. Tra le tecnologie a disposizione, sicuramente andrebbero impiegati i satelliti, per le immagini, i sensori, anche UAV, e il machine learning.

Sviluppati gli strumenti, serve sperimentarli sul campo per impararne e ottimizzarne l’uso. L’Italia, assieme a Spagna e Slovenia, è uno dei Paesi in cui si svolgeranno i primi progetti pilota. Saranno messi sul campo gli strumenti sviluppati da Sunrise e le nuove tecnologie, perché tutti i partner li possano valutare mentre sono in azione. Ci sarà un’attenzione particolare su questioni architettoniche e di privacy, affinché il progetto sia compliant con la normativa UE a riguardo, in continua evoluzione.

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