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Informatica Solidale e digital divide, ecco le iniziative dell’associazione

Il contributo di informatica solidale per ridurre il digital divide

Il presidente di Informatica Solidale, intervistato dal direttore di ZeroUno, racconta cos’è TED Covid-19 e i progetti pensati per aiutare le persone nel nostro Paese e non solo con la tecnologia

Pubblicato il 13 Mag 2020

Team emergenza digitale (TED) Covid-19 è tra le più recenti iniziative promosse da Informatica Solidale, onlus nata nel 2013 dalla collaborazione di professionisti informatici tesa a promuovere sviluppo sociale e riduzione delle situazioni di disagio, mediante l’uso di tecnologie informatiche e il volontariato.

“Il Team Covid-19 – ha spiegato Claudio Tancini, Presidente di Informatica Solidale in questa video intervista – è nato spontaneamente da un centinaio di esperti informatici che si sono riuniti per aiutare le persone a gestire la tecnologia in questo momento di emergenza, noi come associazione siamo intervenuti per affiancarli dal punto di vista organizzativo e sviluppare il progetto”.

Il team si occupa di dare supporto tecnico per risolvere piccoli problemi (dal riuscire a fare video conferenze in poi) e si va ad aggiungere all’impegno che Informatica Solidale aveva già attivo sul fronte dell’assistenza agli anziani in questo ambito e al sistema di biblioteche online.

“Stiamo lavorando – continua Tancini – a centri di competenza che convoglino l’impegno dei tanti volontari attivi sul territorio, non siamo infatti gli unici a svolgere questo compito di contribuire a colmare il digital divide (e nell’intervista si fa riferimento anche alle difficoltà che sono state incontrate per quanto riguarda la didattica online, ndr) e vorremmo aggregare tutte le forze per essere più efficaci”.

Tancini poi racconta il progetto denominato “includi” pensato per inserire nel mondo del lavoro ragazzi con disabilità offrendo loro varie tipologie di skill dai più semplici (l’utilizzo di un pc) sino alla formazione, per esempio, per sviluppare siti Web e applicazioni.

Informatica Solidale non è attiva solo in Italia, ma opera anche nell’Africa Sud Sahariana dove ha iniziato regalando device e offrendo competenze e oggi sta anche collaborando, accanto a organizzazioni sanitarie, a un progetto per il trasferimento e la condivisione di informazioni nel nuovo centro trapianti realizzato per combattere l’anemia falciforme in un ospedale della Tanzania.

L’intervista si chiude riflettendo sul ruolo dell’informatica che in questo periodo si sta dimostrando importantissima ma che allo stesso tempo solleva una serie di problemi che vanno dall’etica alla privacy, dalla sicurezza ai rischi dell’always on…

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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