Le professionalità che servono all’It

Al recente Wpc 2014, l’evento per i professionisti dell’informatica dedicato alle tecnologie Microsoft, ZeroUno ha intervistato Claudio Salano, Amministratore Delegato di OverNet Education, la società di formazione organizzatrice del convegno. Tra i temi affrontati, le nuove competenze e gli standard metodologici da mettere in campo sulla spinta della digital disruption.

Pubblicato il 17 Dic 2014

MILANO – “Cambiamento” è stata la parola chiave che nel 2014 ha dominato la ventunesima edizione del Wpc (Windows Professional Conference), l’evento per professionisti dell’Information Technology dedicato alle soluzioni Microsoft e organizzato annualmente da OverNet, centro di formazione e consulenza specializzato in ambito informatico e manageriale.

In un contesto socio-economico estremamente dinamico e con l’It in fermento sotto la spinta della digitalizzazione del business, la flessibilità organizzativa, tecnologica e soprattutto culturale è un must che qualsiasi azienda deve rincorrere per non perdere competitività. E se il contesto di riferimento evolve, anche e soprattutto gli skill devono essere aggiornati: in un’intervista esclusiva a ZeroUno, Claudio Salano, Amministratore Delegato di OverNet, spiega la vision aziendale sulle tendenze in atto: “L’informatica è ovunque – dichiara l’Ad – e ognuno di noi ne usufruisce, nella vita sia privata sia lavorativa, attraverso i computer, gli smartphone, i tablet e gli oggetti intelligenti. Sull’onda della trasformazione digitale che stiamo vivendo, anche Microsoft ha annunciato una svolta strategica epocale in direzione di una maggiore apertura verso l’esterno e su tutti i dispositivi. Come azienda di formazione, con anni di esperienza alle spalle (siamo la ex Mondadori Informatica Education, società che abbiamo acquisito nel 2004), partecipiamo al cambiamento fornendo corsi ad hoc per gestire la complessità e i nuovi modelli della digital disruption”.

Claudio Salano, Amministratore Delegato di OverNet

Salano pone l’accento sul sottoutilizzo dei software da parte delle aziende: “Tipicamente – dichiara – si procede all’acquisto e al test di nuovi prodotti in autonomia e per questo le funzionalità delle soluzioni vengono sfruttate solo al 10-30%. Il nostro compito è aiutare i clienti a trarre valore dalla tecnologia, massimizzandone il potenziale. Mi piace dire che ci sentiamo ‘un’istituzione’, un’azienda che cerca di fare qualcosa per il Paese e per l’economia, proprio perché, attraverso la formazione professionale e certificata, si possono aprire tanti spiragli per il lavoro. Oggi l’It chiede infatti nuovi profili che non ci sono sul mercato e non si trovano: OverNet eroga corsi in linea con gli standard richiesti dai vendor e attraverso una docenza qualificata”.

L’altro tema su cui insiste l’amministratore delegato è la convergenza dei nuovi trend tecnologici (social, mobile, big data, cloud) che sicuramente generano nuove opportunità competitive per le aziende, ma che creano a latere una complessità difficile da gestire: “È indispensabile – sottolinea il top manager – che le organizzazioni si avvalgano di metodologie standard di service management al fine di ottenere una corretta gestione dei processi It. Mi riferisco, ad esempio, a framework quali Itil, Lean e Prince, che però devono essere necessariamente affiancati dall’impiego di best practice di sicurezza. In ambienti aperti e distribuiti, le aziende sono continuamente e inevitabilmente esposte agli attacchi degli hacker: non è possibile garantire una protezione totale al 100%, ma esistono comunque metodologie in grado di mitigare efficacemente i rischi”.

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