Acceleratore d’impresa (del Poli) e Vitamina E (come Epson) per la Pmi

Finalmente “qualcosa si muove” in Italia sul fronte della strategica catena del valore fra Università e Imprese. Ne è un esempio "Vitamina E", il progetto che vede come abilitatori per lo sviluppo di start up l’acceleratore d’impresa della Fondazione Politecnico di Milano ed Epson

Pubblicato il 09 Giu 2011

Due i protagonisti dell’evento di presentazione del progetto Vitamina E che si è svolto recentemente in Camera di Commercio: Acceleratore d’impresa, costola della Fondazione Politecnico di Milano, fra i primi in Italia a mettersi in scia di un Mit che a Boston è al centro di un mercato del know-how tanto più efficiente quanto più granulare, con protagonisti e intermediari gravitanti su Università e Ricerca; Epson, che si propone fra i partner di Acceleratore come curatore per le start-up promettenti per innovazione, potenziale di crescita e affinità settoriale in aree di utilizzo affini ai suoi prodotti. L’obiettivo è fare abilitatore nella cru

ciale fase di avviamento della configurazione d’impresa italiana da noi dominante, la Pmi.
In veste di delegato del Rettore del Politecnico di Milano per la valorizzazione della ricerca e il trasferimento tecnologico, Ferruccio Resta (nella foto), professore ordinario del Politecnico, ha delineato la missione dell’Acceleratore gestito dalla Fondazione: “evolvere i rapporti con il mondo produttivo istituzionale dalla (tradizionale) protezione della proprietà intellettuale della R&d sviluppata dall’Ateneo a una valorizzazione, su tre direttrici: potenziare le attività imprenditoriali tipo start-up (come sbocco per neo laureati); fare rete in partnership con imprese; dar vita a un incubatore univesitario che alle start-up offra infrastrutture e servizi utili nella fase critica”.
Insomma un programma di sostegno virtuoso all’imprenditorialità da parte di un’università di assoluta eccellenza, che la immette sulla via di una (quantomeno progressiva) industrializzazione del trasferimento di valore dell’R&d. “Partito con il contributo determinante del Comune di Milano – ha spiegato Resta – l’Acceleratore passa in gestione operativa alla Fondazione nel 2007 e nel 2009 diventa parte del nuovo progetto “Milano per l’impresa”, ancora del Comune. Opera in tutti i rami dell’Ict, nelle bioingegnerie e nel design, con un centinaio di start-up e di spin-off che gravitano nella sua orbita”.

Per Massimo Pizzocri (nella foto), amministratore delegato di Epson Italia “il Progetto Epson Business Council (Ebc) affianca l’Acceleratore con un supporto strategico e di Venture Capital alle giovani microaziende, offrendo le ‘vitamine’ necessarie a scalare da start-up a livello business”.
Nel corso dell’incontro sono state presentate le prime quattro start-up che “conteranno sulla sinergia fra l’esperienza di avviamento all’imprenditoria dell’Acceleratore, attenendosi al suo Decalogo delle esperienze (una serie di suggerimenti per sviluppare start up di successo), e su strumenti tecnologici, risorse economiche e competenze specializzate Epson”, ha dichiarato Pizzocri. Le prime due leggi del decalogo? Se non fai una cosa non saprai mai cosa sarebbe successo se l’avessi fatta; se devi fallire fallo in fretta. Le start-up? Comftech (biomedicale), Enertech solution (efficienze energetica e rinnovabili), Ske (bioreattori per cellule e tessuti biologici), eThreeplicate (traduzione economica di interfacce utenti e contenuti di progetti e prodotti software).

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