Teradata e Sas uniscono le forze

Annunciata all’evento annuale di Teradata per i partner, la partnership tra la società e Sas porterà all’integrazione delle capacità analitiche di Sas nelle funzionalità del datawarehouse di Teradata. Il vantaggio? Risolvere problemi critici evitando massicci trasferimenti di dati da un ambiente all’altro

Pubblicato il 17 Gen 2008

LAS VEGAS – La ventunesima edizione della Partner User Group Conference di Teradata , che si è tenuta quest’anno a Las Vegas e alla quale hanno partecipato quasi 4000 professionisti del datawarehousing provenienti da 40 diversi Paesi del mondo, è stata anche la prima in cui la casa di Dayton (Ohio) si è presentata non più come divisione della Ncr, da cui era stata acquistata nel dicembre del 1991, ma come azienda “pubblica” e indipendente (vedi box nella pagina segnuente). Michael Koehler, il nuovo Presidente e Ceo di Teradata, nel suo discorso di apertura ha voluto mettere in risalto il fatto che “ormai la società è in grado di controllare direttamente il proprio destino, di scegliere come e dove investire, di concentrarsi con maggiore attenzione sul proprio core business”.
Di fatto Teradata opera prevalentemente nella fascia più alta del segmento di mercato del datawarehousing, il cui valore complessivo dovrebbe raggiungere, secondo Gartner , i 19 miliardi di dollari nel 2007.
La penetrazione della società nelle 400 più grandi aziende del mondo (Global 400) va dal 25% nel settore manifatturiero al 51% nella grande distribuzione e nei trasporti per raggiungere il 55% nelle comunicazioni, mentre nelle Global 3000, essa varia tra il 12% e il 31%. E in questo segmento per il quale si prevede, nel quadriennio 2007-2010, un tasso di crescita annuo composto pari al 6,3%, e dove l’adozione dell’Enterprise Data Warehouse (Edw) dovrebbe passare, nelle aziende appartenenti alla fascia alta del mercato, dall’attuale 15% ad un notevole 65%, Teradata si sta muovendo su tutti i possibili fronti.

L’alleanza con Sas
Per quanto riguarda le alleanze, grande enfasi è stata data a quella – annunciata ufficialmente nel corso della conferenza – con Sas .
L’importanza attribuita all’accordo è stata resa ancora più evidente dalla presenza dello stesso Jim Goodnight, che di Sas è presidente e Ceo, il quale ha duettato per oltre un quarto d’ora sul palcoscenico con il suo omologo Michael Koehler.
“Questa alleanza – ha osservato Koehler – permetterà alle tecnologie e alle esperienze delle due aziende di cooperare nel modo migliore a tutto beneficio dei loro clienti, che non solo saranno in grado di ridurre i costi di gestione dei loro dati e migliorare le prestazioni delle loro infrastrutture It, ma che potranno, attraverso l’integrazione delle capacità analitiche di Sas nelle funzionalità del datawarehouse di Teradata, risolvere sofisticati problemi di business senza essere costretti a massicci trasferimenti di dati da un ambiente all’altro.”
“Questa partnership, la prima che stringiamo con un vendor di tecnologia Rdbms – ha aggiunto Goodnight – apre nuove opportunità a tutti i clienti interessati a sfruttare la potenza delle nostre soluzioni analitiche abbinata a quella dei motori per database più performante oggi esistente sul mercato. Nel corso degli ultimi anni la nostra offerta si è evoluta verso soluzioni progettate per supportare in modo mirato le esigenze dei diversi settori di industria, e che oggi siamo veramente lieti di poter integrare nel database Teradata”.
Walter Lanzani, direttore marketing di Sas Italia, ha così commentato la partnership: “Una delle peculiarità di questo accordo sta nel fatto che è la prima volta che Sas si allea con un’azienda che per certi aspetti poteva essere considerata una nostra concorrente. Le motivazioni? Intanto ci sono diversi clienti i quali, avendo sia Sas che Teradata, e trovando assai poco efficiente trasferire grandi quantità di dati da un ambiente all’altro, ci hanno chiesto: perchè non facciamo arrivare Sas “dentro” Teradata? Inoltre la stessa evoluzione tecnologica sta favorendo questo tipo di sviluppi. Il fatto che ogni processo possa essere visto come un servizio (Soa, Web Services) fa sì che anche i servizi di analisi dei dati possano essere incapsulati dentro i servizi di database di altri fornitori. Penso che connubi del genere ne vedremo sempre più spesso nel prossimo futuro”.
La partnership darà anche origine alla creazione di un centro di competenza comune Sas-Teradata dove opererà un gruppo dedicato di architetti di soluzioni e di consulenti tecnici che collaboreranno sia nella definizione delle future “roadmap” tecnologiche, sia nelle attività di marketing e di vendita.

Il rilascio del Teradata 12 Edw
Tra gli annunci effettuati durante la conferenza, il più importante è stato quello riguardante il rilascio della dodicesima versione della piattaforma Teradata per l’Enterprise Data Warehousing, le cui nuove funzioni di allocazione dinamica delle risorse, di ottimizzazione automatica delle query, di partizionamento a più livelli dei dati rispetto ai loro attributi, e i nuovi strumenti (ben 37, di cui 21 richiesti dai clienti) tra cui quelli particolarmente utili di supporto e di analisi dei workload misti e simultanei, ne consentono una messa a punto più agevole e una gestione più semplificata indipendentemente dalle dimensioni dei sistemi considerati. Il nuovo database è inoltre supportato dalla famiglia dei recentissimi Mpp (massively parallel processing) server Teradata 5500 “green” – le cui spedizioni sono iniziate lo scorso mese di agosto – che possono contenere fino a 1,024 nodi, ciascuno dei quali costituito da due processori Intel Xeon Dual Core, e supportare fino a 4 mila terabyte di dati. Server definiti “green” perchè progettati secondo i più recenti criteri di risparmio energetico che hanno consentito, a parità di prestazioni, di ridurre del 75% il loro consumo di elettricità rispetto a quello dei server precedenti. Riduzione che si riflette anche sul consumo dei sistemi di condizionamento degli ambienti in cui questi server vengono installati.
Un altro annuncio interessante è stato quello riguardante il definitivo rilascio della lungamente attesa versione 6 della piattaforma per il Relationship Manager, orientata alle vendite e al marketing multicanale e progettata in modo da sfruttare le possibilità offerte dalla piattaforma Teradata 12 Edw alla realizzazione della cosiddetta “Active Enterprise Intelligence”, che consente di integrare le funzioni operazionali di gestione del cliente con quelle analitiche.

Il messaggio
In effetti il tema della conferenza, “Insight into Action”, proponeva una vasta riflessione sul come realizzare un sistema informatico capace di tradurre in azioni coerenti ciò che si ricava dall’analisi dei dati aziendali, ovvero sul come convertire l’intelligenza “strategica” in intelligenza “operativa”, per giungere a quella che Teradata chiama “Active Enterprise Intelligence”.
L’idea di base è che per riuscire a prendere decisioni rapide, intelligenti e coerenti sia necessario accoppiare al tradizionale data-warehouse un approccio che consenta appunto di convertire le informazioni in “comprensione” e la comprensione in azioni. E qui entra in gioco il concetto di “Active Intelligence” e di “Active Data Warehousing”, dove l’Active Strategic Intelligence (quella “tradizionale”) che aiuta a definire le caratteristiche di un “business model” potenzialmente di successo, deve potersi integrare con un’Active Operational Intelligence che metta a disposizione delle “front line” organizzative (dipendenti, clienti, fornitori, partner) applicazioni capaci di utilizzare simultaneamente, a supporto di un processo decisionale il più allargato possibile basato sui fatti oltre che sulle strategie corporate – e quindi, dove può essere necessario, di tipo “near-real-time” – sia dati storici che dati attuali.E l’alleanza con Sas, il rilascio della piattaforma Teradata 12 Edw, i nuovi server Teradata 5500, la disponibilità del Teradata Relationship Manager 6, dovrebbe rendere più facile la costruzione di una cultura aziendale basata sui “fatti”, dove i dati costituiscono una reale risorsa competitiva.


TERADATA ORA VIAGGIA SOLA
Dal 1° ottobre scorso, Teradata  è diventata una società indipendente. Sganciatasi da Ncr, nota per l’offerta di soluzioni di automazione dei versamenti/pagamenti, di cassa e dei punti vendita, Teradata prosegue il viaggio in autonomia, mantenendo il focus sul business del data warehouse, mercato che secondo gli analisti offre ancora notevoli potenzialità di sviluppo. Secondo i dati di Idc e di Gartner , infatti, il valore del mercato globale data warehouse per il 2007 è di circa 19 miliardi di dollari (con un tasso di crescita annuale del 6,3% nel periodo 2007-2010) e la quota di Teradata si attesta al 9%. I mercati in cui la società punta a crescere nei prossimi anni sono il Finance, il Manufacturing e il settore delle Utility (energy in primis).Il nuovo consiglio di amministrazione ha nominato Mike Koehler Presidente e Ceo che guiderà una società oggi composta da 5.500 persone. In Italia, invece, alla guida troviamo Franco Vittone(nella foto a sinistra) nel ruolo di amministratore delegato e country manager per l’Italia; presidente del consiglio di amministrazione italiano è Massimo Pellegrino(nella foto a destra), carica che si aggiunge a quella di vice

president Sud Europa, Medio Oriente e Africa. Massimo Pellegrino ha così commentato il nuovo corso di Teradata: “Essere diventati una società indipendente ci permetterà una ulteriore focalizzazione sul nostro core business e una accelerazione dei processi decisionali grazie ad una maggiore autonomia anche a livello locale”.“Vogliamo continuare la strada intrapresa” – dice Franco Vittone. – “Forniremo soluzioni integrate di datawarehouse perché è ciò che sappiamo e che vogliamo fare. Continuità nell’efficienza ed eccellenza nei servizi sono le caratteristiche peculiari su cui vogliamo fondare il nostro futuro e la nostra crescita”. Crescita che sembra sarà presto supportata da nuove acquisizioni. La neocostituita società parte, infatti, con zero dollari di debito, 200 milioni di dollari di cash (bilancio di apertura al 30 settembre 2007) e una linea di credito di ulteriori 300 milioni di dollari (che fa presupporre l’impegno a voler completare l’offerta tramite acquisizioni;  intenzione non smentita dai manager italiani che accennano a una certa attenzione della corporation verso l’area dei servizi professionali) (N.B.).

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