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Data platform, perché le aziende ne hanno bisogno



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Le piattaforme dati permettono di massimizzare i ritorni delle applicazioni on-top, ma per essere efficaci richiedono la collaborazione di tutte le funzioni aziendali e una solida data strategy alla base.

Pubblicato il 22 feb 2024



Data platform

L’aspirazione di qualsiasi impresa moderna è costruire un modello di decision-making informato, basato sull’elaborazione massiva dei dati. La costruzione di una data platform estesa e cross-funzionale è la chiave imprescindibile per raggiungere l’obiettivo, traendo valore dalle evidenze analitiche.

Romeo Scaccabarozzi, amministratore delegato di Axiante, racconta la visione aziendale sottolineando la necessità di sviluppare una piattaforma tecnologica a partire da una data strategy condivisa dall’intera organizzazione.

L’esplosione della data platform

“Secondo stime recenti – dichiara Scaccabarozzi – nel 2024 il mercato mondiale delle data platform raggiungerà un valore di circa tre miliardi di dollari, arrivando a superare i dieci miliardi nel 2029. Altre statistiche riportano dimensioni di fatturato diverse, a seconda delle soluzioni considerate incluse nella suddetta categoria. Tuttavia, tutte le previsioni concordano sul tasso di crescita annuo per il prossimo lustro, che oscilla tra il 27 e il 33% attestandosi mediamente attorno al 30%”.

L’impennata a doppia cifra non deve sorprendere: come sostiene l’amministratore delegato, le aziende si ritrovano a fare i conti con volumi di dati in continuo aumento e molte intendono abbracciare il modello di organizzazione data-driven.

Romeo Scaccabarozzi, amministratore delegato di Axiante
Romeo Scaccabarozzi, Amministratore Delegato di Axiante

A fronte di tanto fermento, viene da chiedersi qual è il punto di maturità tecnologica raggiunto attualmente dalle imprese.

“Dipende dall’accezione” spiega Scaccabarozzi. “Se consideriamo le Customer Data Platform ovvero ambienti che permettono di centralizzare tutte le informazioni sui clienti, allora molte aziende anche italiane possono ritenersi a buon punto. Pensiamo banalmente a tutte le organizzazioni che hanno adottato Salesforce, Oracle o altre soluzioni affini. Tuttavia, la vera sfida è costruire una piattaforma che copre altre tipologie di dati e funzioni aziendali”.

Amplificare il ritorno degli investimenti tecnologici

La questione, dunque, si sposta sulla data platform nella forma “allargata”, cercando di inquadrarne i potenziali benefici. “Le aziende – riprende Scaccabarozzi – affrontano una complessità senza precedenti. Lo scenario attuale si caratterizza per l’estrema fluttuazione della domanda e la mobilità dei clienti che non si fidelizzano ma cambiano facilmente brand. Inoltre, ci sono le incertezze della catena di fornitura, dovute anche all’instabilità geopolitica, e le difficoltà nel difendere i margini di profitto”.

L’efficienza della supply chain diventa allora un fattore di sopravvivenza. Come argomenta l’AD, le aziende possono rispondere alle turbolenze del mercato attraverso soluzioni di demand planning, che tuttavia risultano realmente efficaci solo se supportate dall’implementazione di una data platform estesa. “Avere a disposizione – suggerisce Scaccabarozzi – esclusivamente le informazioni sui clienti è un limite, che penalizza il potenziale dei sistemi on-top. La data platform invece permette di amplificare i ritorni degli investimenti tecnologici, è insomma un booster per monetizzare sulle applicazioni acquistate”.

L’importanza della data strategy

Se la convenienza della data platform sembra così evidente, purtroppo i progetti si scontrano con il fattore tempo. Infatti, come spiega Scaccabarozzi, i ritorni della piattaforma si ottengono solo sul lungo periodo e per il Chief Information Officer diventa difficile guadagnare il consenso del board.

“Lo stereotipo dell’azienda data-driven pretende risultati veloci e concreti – afferma l’amministratore delegato – mentre i ritorni della data platform maturano nel tempo e sono visibili indirettamente, attraverso l’utilizzo di altre soluzioni. Allora la leva di persuasione del CIO è dimostrare la necessità della piattaforma inserendola all’interno della data strategy. Una strategia, infatti, è una risorsa durevole, che garantisce risultati solidi e stabilità anche in situazioni avverse. È un fattore vincente per battere la concorrenza”.

La differenza si gioca proprio qui, come asserisce Scaccabarozzi: “Molte aziende si definiscono data-driven, ma magari non hanno costruito alla base una strategia così forte da potere giustificare e sostenere nel tempo gli investimenti nella data platform”.

Come costruire una strategia dati efficace

Per elaborare e mantenere una data strategy efficace, il segreto è la collaborazione tra funzioni aziendali. “Il CIO – riprende Scaccabarozzi – non può lavorare in autonomia. Tutte le linee di business e il top management devono concorrere, apportando le specifiche competenze. Se la data strategy viene condivisa, l’asse della negoziazione si sposterà dalle questioni tecnologiche e dalla velocità dei ritorni. Il lavoro, insomma, va svolto prima di chiedere il budget per la data platform, altrimenti il discorso verterà esclusivamente attorno alla transazione economica”. Inoltre, la cooperazione tra le divisioni aziendali permette di definire una piattaforma enterprise-wide, evitando i silos ma includendo i dati provenienti da tutte le funzioni.

Duplice supporto, strategico e pratico

A supporto del processo per costruire una data platform efficace, Axiante può intervenire in due modalità. “Innanzitutto – racconta Scaccabarozzi – possiamo aiutare i CIO a creare un gruppo di lavoro e quindi a definire le linee della data strategy. Se invece l’azienda è già in una fase più matura, ci concentriamo direttamente nell’implementazione della data platform, che richiede risorse, competenze ed esperienza spesso non presenti in azienda”.

Insomma, come asserisce l’amministratore delegato, Axiante si presenta come partner a fianco del Chief Information Officer per delineare la strategia, ma fornisce anche un apporto pratico nella realizzazione e manutenzione della piattaforma.

Il futuro della data platform

Riguardo al futuro, Scaccabarozzi segnala la nuvola come principale game changer delle piattaforme dati. “Il cloud – riflette l’AD – annovera tra i principali benefici la scalabilità, quindi, permette alle data platform di espandersi progressivamente, con investimenti graduali, in base alle necessità aziendali in divenire”.

Secondo Scaccabarozzi, la rotta ormai è tracciata e il futuro della data platform sarà al 100% in un contesto cloud, “le aziende non hanno più dubbi”.

“Un altro aspetto evolutivo – aggiunge – riguarda l’aggiunta di funzionalità intelligenti, che elevano le potenzialità della data platform oltre al semplice ruolo di repository dove collezionare le informazioni. Microsoft, Oracle e gli altri principali fornitori stanno già andando in questa direzione”.

Grazie ai nuovi strumenti di intelligenza artificiale abilitati dal cloud, sarà anche possibile accelerare l’implementazione dei progetti e migliorare la manutenzione della piattaforma.

“Per via della vasta copertura funzionale – conclude Scaccabarozzi -, le data platform richiedono un lavoro continuo per preservare la qualità delle informazioni raccolte. La nuvola favorisce l’afflusso continuo, nonché la facile integrazione di tool che permettono una gestione automatizzata della data platform, oltre a garantire tempi di attivazione ridotti”.


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