È un’Italia che innova e ha voglia di cambiare quella raccontata da Tiziano Barizza, responsabile Information Technology di Banca Etica, e Pino Omodei Salè, direttore Operations di Messaggerie Libri, nel corso di un recente Executive Dinner organizzato da ZeroUno insieme a Dedagroup sul tema dei sistemi cognitivi. Con progetti differenti ma percorsi similari nel processo di adozione (mediante sperimentazioni pilota), le due aziende stanno esplorando il mondo dell’intelligenza artificiale e dei sistemi cognitivi per capire in che modo saranno di supporto al loro business.
Indice degli argomenti
Un chatbot per migliorare i rapporti con i clienti

Banca Etica è una banca popolare costituita in forma di società cooperativa per azioni che opera a livello nazionale, nel rispetto delle finalità di cooperazione e solidarietà e dei principi della finanza etica, e da circa tre anni anche sul mercato spagnolo. “Pur avendo una presenza territoriale mediante i classici sportelli bancari, la clientela è prevalentemente online e abbiamo la necessità di identificare prodotti e servizi innovativi differenti dalla tradizionale concorrenza bancaria”, spiega Tiziano Barizza, responsabile Information Technology dell’istituto. “In quest’ottica, nell’ambito di un ampio percorso di trasformazione organizzativa aziendale si inserisce anche un progetto tecnologico che ha come obiettivo di fondo il miglioramento dei rapporti con i clienti”.
Oggi tutte le operazioni di apertura e gestione dei conti online vengono gestite da un team che opera prevalentemente per via telefonica. Tuttavia, “a fronte di una sempre crescente domanda da parte del mercato, è giunto il momento di rivedere le modalità operative di quest’area”, confessa Barizza, “potenziando la divisione oppure identificando possibili soluzioni tecnologiche di supporto”.
Davanti a tale esigenze, si è concretizzata l’opportunità per Banca Etica, grazie al supporto di Dedagroup, di definire uno use case all’interno del quale sperimentare le tecnologie cognitive. “L’idea è sviluppare un progetto pilota sfruttando un sistema di chatbot che, via web, possa supportare la clientela sfruttando avanzate abilità nel riconoscimento del linguaggio naturale”, spiega Barizza. “Il chatbot dovrebbe quindi riuscire, in prospettiva, a fornire in modo automatizzato le risposte ed il supporto che oggi erogano i team della banca via telefono o via web”.