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Competenze in Big Data Analytics: no ai compartimenti stagni

Competenze in Big Data Analytics: no ai compartimenti stagni

Pubblicato il 18 Feb 2019

In questa intervista a Carlo Vercellis, responsabile scientifico dell’Osservatorio Big Data Analytics & Business Intelligence del Politecnico di Milano, ci parla di una delle principali criticità conosciute e rilevate dall’Osservatorio: la mancanza di competenze in ambito Big Data Analytics.
La carenza delle necessarie competenze, alquanto diffusa oggi in tutti i comparti dell’ICT, nell’ambito della Business Intelligence è legata in particolar modo a tre figure:

  • Tecnologiche – Persone con skill di tipo matematico e algoritmico, finalizzati soprattutto al tema del machine learning e dell’Artificial Intelligence
  • Di connessione – Business translators, ovvero “traduttori” dei problemi che nascono nel contesto del business e che sono in grado di trasformarli in task specifici da proporre alla data analysis
  • Business oriented – Il Business analyst, che individui i problemi all’interno delle varie parti dell’azienda e li porti all’attenzione delle persone preposte a risolverli

È fondamentale che questi ruoli non vengano considerati a compartimenti stagni, ma le competenze delle persone che li svolgono devono almeno in parte essere sovrapposte, in modo che possano dialogare efficacemente. Come fare? Vercellis propone tra le possibili soluzioni job enrichment e job rotation, ma soprattutto una formazione che sia più comprensiva dei vari elementi che possano dare una visione più ampia che vada oltre la singola figura.

Si parla infine di revisione dei modelli organizzativi delle aziende, sempre in funzione del superamento dei compartimenti stagni.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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