C’era il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta e il rettore dell’università Milano-Bicocca, Cristina Messa. Davanti a loro una platea di top manager e Ceo di imprese utenti e di aziende di tecnologia. Tutti per celebrare oggi il trentennale del Cefriel, una realtà che ormai rappresenta un punto fermo e riconosciuto per l’accelerazione dell’innovazione digitale in Italia. Come ha detto il “padrone di casa” e Ceo della società, Alfonso Fuggetta “Il Cefriel è nato per costruire un ponte tra università e industrie, per promuovere le attività di ricerca e di formazione nelle tecnologie digitali e nelle telecomunicazioni. Nel corso degli anni – ha continuato il professore – ha sempre accettato le sfide che l’evoluzione del mercato e della società gli ponevano, fino a diventare oggi un soggetto in grado di svolgere un ruolo fondamentale di cerniera tra il mondo della ricerca e l’applicazione industriale paragonabile a realtà internazionali come i centri tedeschi del Fraunhofer Institute, ma, a differenza di questi, non riceviamo finanziamenti pubblici”.
Trent’anni di lavoro non sono pochi, soprattutto in un settore con così profondi e continui cambiamenti, in un Paese, l’Italia, non proprio così attento e permeabile all’applicazione delle tecnologie Ict. Oggi il Cefriel, esempio virtuoso di pubblico-privato (è nato nel 1988 da un progetto condiviso tra Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Milano come polo accademico, Regione Lombardia e Comune di Milano come polo pubblico e un polo industriale costituito da Assolombarda, Bull, IBM, Italtel, Pirelli e Telettra) cresce in media del 10% l’anno, con ricavi a fine 2017 per 12,5 milioni di euro (di cui circa il 50% provenienti dall’estero, principalmente USA e Nord Europa) realizzati nello sviluppo e nell’implementazione di progetti di innovazione digitale e formazione in settori che si modificano via via nelle diverse “ere digitali”: oggi, ad esempio, tra i principali focus ci sono progettualità legate a Data Analytics, Industria 4.0, IoT e, in generale, a quei percorsi di trasformazione digitale dei modelli di business di impresa e di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti digital based. Sottolineiamo come modello imprenditoriale illuminato che ai dipendenti del Cefriel, oltre 130 persone, di cui 117 a tempo indeterminato, viene ridistribuita ogni anno una quota importante degli utili (il 50% circa nel 2017). L’età media è al di sotto dei 40 anni e circa un quarto è sotto i 30. Principalmente sono laureati in ingegneria, statistica, economia e industrial design, molti con titoli accademici plurimi (master post-laurea, PhD, MBA, etc).
