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Quali sono i vantaggi dei sistemi iperconvergenti

Una sintesi delle diverse caratteristiche dei sistemi integrati, convergenti e iperconvergenti per sottolineare i vantaggi di questi ultimi in termini di elevata scalabilità e maggiore semplificazione di implementazione e gestione

Pubblicato il 08 Feb 2022

Tutte le caratteristiche dei sistemi iperconvergenti

In seguito a una sintetica definizione di cosa siano iperconvergenza e sistemi iperconvergenti, in questo articolo, sono evidenziate le diversità esistenti tra sistemi integrati, convergenti e, appunto, iperconvergenti e i benefici sperimentati da chi ha scelto questi ultimi.

Iperconvergenza e sistemi iperconvergenti, quale significato

Con il concetto di iperconvergenza si fa riferimento a un approccio che offre un ambiente virtualizzato completo e chiavi in mano.

Nello specifico, il significato dei sistemi iperconvergenti nelle aziende si concretizza in una infrastruttura IT incentrata su software in cui convergono risorse di calcolo, di memorizzazione di networking e di virtualizzazione.

Il valore e il significato dei sistemi iperconvergenti si esprime, in sintesi, in tre vantaggi ossia efficienza, agilità e risparmio economico.

sistemi iperconvergenti

Dal legacy ai sistemi iperconvergenti

Nel corso di un evento che si è svolto qualche tempo fa organizzato da ZeroUno e dedicato all’evoluzione infrastrutturale del data center, Massimo Ficagna, Senior Advisor dell’Osservatorio Enterprise Application Governance della School of Management del Politecnico di Milano ha individuatole tappe del percorso che porta dal legacy ai sistemi iperconvergenti e, in particolare, dal legacy alla virtualizzazione, all’automazione, al software-defined, che permette, attraverso suite applicative basate su Api, la governance centralizzata delle risorse computazionali, storage, di rete e di facility eccetera.

Nel data center – ha spiegato Ficagna – sono stati introdotti progressivamente elementi di agilità: dapprima i sistemi integrati, che riuniscono soluzioni eterogenee pacchettizzate e preselezionate dal vendor ma gestite da diverse console; successivamente i sistemi convergenti, che sfruttano risorse pre-ingegnerizzate e proprietarie con una governance centralizzata. Il passo successivo sono le soluzioni iperconvergenti, che integrano tecnologie commodity (quindi a costo ridotto), con un layer di virtualizzazione spinta e orchestrazione unificata. Tra i vantaggi, figurano scalabilità (che permette investimenti diluiti nel tempo), configurazione-manutenzione semplificata, nessuna richiesta di competenze specializzate per computing, storage e rete (il team It si snellisce), riduzione dei costi di fornitura-assistenza perché tutto fa capo a un unico vendor”.

sistemi iperconvergenti

Sistemi Integrati, convergenti e iperconvergenti: quali differenze

Sistemi integrati

I sistemi integrati utilizzano componenti separate e di vendor differenti per le diverse parti dei sistemi di elaborazione, storage e networking. Le componenti sono pre-selezionate dal vendor e “pacchettizzate” in una soluzione standard, pre-assemblata e pre-configurata dal vendor, che fornisce anche servizi di supporto sull’intera soluzione.

Eventuali modifiche di configurazione continuano a richiedere l’uso delle console di amministrazione specifiche di ciascun componente. Talvolta questi sistemi includono anche software di virtualizzazione.

I principali vantaggi di una soluzione di questo tipo possono essere così brevemente riassunti:

  • one-stop-shop: semplificazione del processo di acquisto;
  • velocità di setup: il sistema arriva nel data center già montato e pre-configurato;
  • semplificazione supporto: unico interlocutore.

Tra i limiti, quelli principali sono i seguenti.

  • “Big step size”: quando una componente del sistema necessita di un ampliamento, è necessario acquistare un intero “blocco” tipicamente costituito da uno o più rack e questo comporta: una overcapacity delle altre risorse; bassa agilità per i tempi di riapprovvigionamento.
  • La configurazione delle singole componenti continua a richiedere competenze specifiche per le varie parti del sistema.

Infrastrutture convergenti

Le soluzioni “converged infrastructure” combinano in un’unica appliance le diverse componenti di elaborazione, storage e il networking interno. Le diverse componenti sono specificamente progettate da un unico vendor per ottimizzare il funzionamento combinato all’interno della singola appliance. Offrono maggiore flessibilità, permettendo, entro certi limiti, di scegliere i moduli (blade) di elaborazione e di storage da inserire nell’appliance e quindi di potenziare all’occorrenza single component del sistema.

Queste soluzioni includono anche software di virtualizzazione delle componenti di elaborazione e dello storage.

I principali vantaggi di una soluzione di questo tipo possono essere così brevemente riassunti.

  • One-stop-shop: semplificazione del processo di acquisto.
  • Velocità di setup: si semplifica la configurazione di componenti di elaborazione e storage.
  • Aumento dell’utilizzo delle risorse grazie alla maggiore modularità e alla virtualizzazione delle componenti di elaborazione e storage.
  • Semplificazione supporto: unico interlocutore.

Tra i limiti, quelli principali sono questi qui di seguito.

  • Costo elevato dovuto all’utilizzo di hardware progettato specificatamente per le singole appliance (diverse per ogni vendor).
  • Rimane la complessità di configurazione/gestione delle altre componenti dell’infrastruttura (backup/disaster recovery, security, networking esterno eccetera).

Infrastrutture iperconvergenti

I sistemi iperconvergenti sono caratterizzati da: uso di componenti standard (commodity) a basso costo unitario; virtualizzazione completa di hardware, storage, networking (le componenti fisiche diventano pool di risorse virtualizzate); unica console di gestione ed elevato livello di automazione delle configurazioni (in ottica Software Defined Data Center); ottimizzazione del rapporto performance/costi dello storage utilizzando in modo combinato SDD e HDD; funzionalità embedded di data management: compressione e deduplica dati, backup/restore, replica remota e disaster recovery; gestione delle failure di singoli componenti hardware con redistribuzione automatica dei carichi di lavoro.

Le console di gestione dei sistemi iperconvergenti in molti casi permettono inoltre di gestire anche componenti infrastrutturali “legacy”.

I vantaggi di una soluzione iperconvergente sono molteplici.

  • One-stop-shop: semplificazione del processo di acquisto.
  • Velocità di setup: si semplifica la configurazione di tutte le sue componenti.
  • Elevata scalabilità orizzontale e aumento del tasso di utilizzo delle risorse grazie all’uso di moduli standard a basso costo e alla virtualizzazione di tutte le componenti infrastrutturali.
  • Consentono una migrazione graduale dall’infrastruttura legacy, beneficiando comunque di una gestione unificata in ottica Sddc.
  • Semplificazione della gestione: grazie alla console unica e all’elevata automazione, non sono più necessarie risorse fortemente specializzate sulle singole componenti infrastrutturali.
  • Semplificazione supporto: unico interlocutore.
Figura 1 – Confronto tra le diverse tipologie di sistemi – Fonte: Massimo Ficagna

I vantaggi dei sistemi iperconvergenti dalla voce di chi li ha scelti

Tutti i vantaggi evidenziati, uniti al fatto altrettanto importante di non richiedere competenze specifiche allo staff It e di avere un unico punto di riferimento sia per la fornitura sia per il supporto esterno, rendono i sistemi iperconvergenti molto appetibili per i responsabili di data center.

Un’indagine effettuata qualche tempo fa da Actual Tech Media presso Cio e responsabili I&O (infrastrutture e operazioni) di aziende di ogni dimensione (dai 100 dipendenti in su) distribuite principalmente in Nord America, ma con una buona presenza anche in Europa, relativa ai vantaggi ottenuti dalla loro adozione, evidenziava tra quelli più spesso citati: maggiore scalabilità, maggiore efficienza operativa, minor tempo di deployment delle applicazioni, minori costi dell’infrastruttura e dell’It.

Ma ciò che più conta, lo scarto tra i livelli di vantaggio ottenuti da chi già li usa e quelli attesi da chi li ha pianificati, è minimo, oscillando tra i 6 e i 14 punti e talvolta, come nelle operazioni di backup/recovery e soprattutto nel training del personale (un punto di forza di questi sistemi), è addirittura negativo, cioè con risultati superiori alle attese. Insomma: pare proprio che i sistemi iperconvergenti mantengano le loro promesse.

Figura 2 – Sistemi Iperconvergenti: Benefici Attesi vs Benefici Ottenuti – Fonte: Actual tech Media

Perché non si scelgono i sistemi iperconvergenti

Naturalmente, nello studio sopra citato, si legge che vi sono anche coloro cui i sistemi iperconvergenti non interessavano, almeno nel breve termine. I motivi? Tre soprattutto: l’infrastruttura attuale funziona bene; è stata potenziata di recente (con una spesa dalla quale rientrare); il business non ne ha bisogno.

Come si può capire è proprio quest’ultimo il punto-chiave. Gli altri ne sono la conseguenza. È chiaro che se in un’azienda, e nell’It per essa, non si avverte la pressione verso la velocità e flessibilità operativa di cui s’è detto, c’è poco da fare. Ma ha osservato Ficagna, ciò significa che: “O l’azienda è destinata a morire o tra poco dovrà cambiare per forza. Se oggi non ha il problema, l’avrà domani, e sarà bene che l’abbia, perché se no sarà ben presto del tutto sorpassata”.

Figura 3 – Cosa frena l’adozione di sistemi iperconvergenti? – Fonte: Actual Media

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