Red Hat: così è più facile costruire ambienti cloud e hybrid cloud

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Red Hat: così è più facile costruire ambienti cloud e hybrid cloud

L’azienda ha realizzato la soluzione Red Hat Infrastruture Migration per aiutare le aziende ad abbracciare l’innovazione in modo efficace ed efficiente nelle varie fasi necessarie a compiere il processo di transizione al cloud

Pubblicato il 11 Set 2018

di Redazione

Red Hat ha messo a punto l’offerta Red Hat Infrastructure Migration Solution progettata per aiutare le aziende a ridurre i costi e accelerare l’adozione di tecnologie cloud e basate su container attraverso la migrazione di workload in modo sicuro verso una piattaforma infrastrutturale open source.

L’azienda supporta i propri clienti nella migrazione e, in particolare, si affianca nelle seguenti tre fasi:

  • Discovery session: in questa prima fase, Red Hat Consulting, in collaborazione con l’azienda interessata, attraverso una sessione di discovery comprende e documenta l’ambito della migrazione.
  • Migrazione pilota: nel corso di questa fase, viene implementata e resa operativa una piattaforma open source, utilizzando l’infrastruttura hybrid cloud di Red Hat e i relativi tool di gestione. Le migrazioni pilota hanno lo scopo di illustrare gli approcci tipici, definire le funzionalità iniziali di migrazione e i requisiti per una successiva migrazione su più ampia scala.
  • Migrazione estesa: nella terza fase, i team IT sono in grado di avviare la migrazione dei workload su ampia scala. Red Hat Consulting offre un supporto alla progettazione e implementazione, per aiutare a costruire e ottimizzare infrastrutture di produzione, unificare e ottimizzare operazioni su più pool di virtualizzazione, e guidare casi complessi di migrazione.

Più nello specifico, nella migrazione infrastrutturale, a seguito della sessione di discovery, vengono fornite raccomandazioni per l’adozione di una piattaforma di virtualizzazione o cloud privato più flessibile e open source, basata su tecnologie Red Hat, tra cui:

  • Red Hat Virtualization: offrendo un’infrastruttura open e software-defined e una piattaforma centralizzata di gestione per workload virtuali Linux e Windows, Red Hat Virtualization è pensata per offrire ai clienti un’efficienza superiore sui workload tradizionali, facilitando contemporaneamente l’innovazione in tema di applicazioni cloud-native e container-based.
  • Red Hat OpenStack Platform: costruito sul backbone enterprise di Red Hat Enterprise Linux, Red Hat OpenStack Platform aiuta gli utenti a creare un’architettura cloud on-premises in grado di fornire elasticità, scalabilità per una maggiore efficienza nell’utilizzo delle risorse.
  • Red Hat Hyperconverged Infrastructure: una gamma di soluzioni, che comprende Red Hat Hyperconverged Infrastructure for Virtualization e Red Hat Hyperconverged Infrastructure for Cloud, per i clienti che intendono consolidare capacità computazionale, network e storage in un formato pensato per ottenere maggiore efficienza operativa ed economica.

Nel corso di una migrazione infrastrutturale, alcune applicazioni possono funzionare in modo più efficiente in “container”, evitando di dover usare macchine virtuali. Per affrontare al meglio questi scenari, Red Hat infrastructure migration solution offre anche un percorso per le organizzazioni che intendono adottare i container Linux e l’orchestrazione Kubernetes tramite la soluzione Red Hat OpenShift Container Platform come piattaforma di hybrid cloud. Offerto in modalità standalone, o come componente della Red Hat Cloud Suite. OpenShift aiuta a semplificare la migrazione delle applicazioni esistenti verso container Linux, permettendo alle aziende di ottenere i vantaggi dei workload cloud-native, senza pregiudicare gli investimenti IT esistenti.

Inoltre, Red Hat sta lavorando su altre innovazioni per aiutare a colmare ulteriormente il gap di interazione tra macchine virtuali e container. Per affrontare questo problema, Red Hat ha presentato la container-native virtualization. Basata sul progetto comunitario open source KubeVirt, la container-native virtualization permette agli sviluppatori di lavorare con le macchine virtuali nello stesso modo in cui lavorerebbero con applicazioni basate su container Linux.

“Un’infrastruttura proprietaria di virtualizzazioni – ha spiegato Joe Fernandes, vice president, Cloud Platform Products di Red Hat – può rivelarsi un ostacolo, piuttosto che un catalizzatore, rispetto all’innovazione IT. Dai costi di licenza ad ecosistemi chiusi dai vendor, questi silo possono impedire alle organizzazioni di far evolvere le loro attività per rispondere meglio alle richieste dei clienti. Ora stiamo offrendo alle aziende un modo per superare queste implementazioni proprietarie e passare a una piattaforma enterprise aperta e flessibile, pensata per la trasformazione digitale e ideale per un esteso ecosistema di sviluppo cloud-native, Kubernetes e automazione.”

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