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GreenLake, la nuova generazione del cloud secondo HPE

Al prossimo HPE Discover, l’appuntamento di Hewlett Packard Enterprise che si svolgerà in modalità online dal 23 al 25 giugno, uno dei temi principali affrontati sarà l’edge to cloud, un modello innovativo di offerta basato sull’as a Service che abbatte le barriere di ingresso di tipo dimensionale, aprendo le porte all’utilizzo di tecnologie di frontiera anche da parte delle PMI. Claudio Bassoli, Vice Presidente di HPE Italia, spiega in cosa consiste e quali sono i suoi principali vantaggi

Pubblicato il 14 Giu 2021

HPE Discovery

HPE Discover 2021, l’appuntamento di Hewlett Packard Enterprise che si terrà come evento virtuale dal 23 al 25 giugno, metterà al centro le principali innovazioni della trasformazione digitale di oggi. Tanti gli speaker che si alterneranno, a cominciare dal Chairman e CEO Antonio Neri che interverrà il 23 giugno alle 10, preceduto un’ora prima da Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hewlett Packard Enterprise Italia. Tra gli ospiti ci sarà anche il pilota di Formula 1 Lewis Hamilton che spiegherà come un campione del suo calibro usa le piattaforme per sensibilizzare gli altri su tematiche come la giustizia sociale. In attesa della diretta online, è possibile iscriversi già adesso sul sito dell’iniziativa che prevede un apposito social per lo scambio di vedute tra chi si registra, con la pianificazione eventuale di virtual room nelle quali incontrarsi e dialogare.

Dalla prima generazione di public cloud all’edge to cloud

Claudio Bassoli, Vice Presidente di Hewlett Packard Enterprise Italia, sintetizza come saranno suddivise le sessioni di HPE Discover: “Il 23 e il 24 si focalizzeranno soprattutto sul business, per capire come la trasformazione digitale e i modelli di business possano rendere più efficienti le attività delle aziende. Il terzo giorno sarà dedicato alle funzioni tecniche e saranno affrontati una serie di temi molto innovativi”. Uno di questi sarà certamente l’edge to cloud, una rivoluzione che la multinazionale californiana sta portando nei mercati di tutto il mondo, Italia compresa, attraverso le sue soluzioni. “La pandemia – sottolinea Bassoli – ha mostrato quanto l’accelerazione verso il digitale sia stata indispensabile durante un periodo di tempo così difficile”. Ha mostrato anche in maniera più evidente che il proliferare di dati provenienti da ogni parte guida adesso una nuova ondata di trasformazione digitale, caratterizzata da ambienti ibridi in cui coesiste una moltitudine di applicazioni rispetto alle quali il cloud pubblico, così come l’abbiamo conosciuto nell’ultimo decennio, risulta carente. “Quella che possiamo definire la prima generazione di cloud pubblico ha una serie di limitazioni – chiarisce Bassoli -, tant’è vero che ancora oggi più del 70% dei dati, in base a diverse fonti di analisi, rimane ancora all’interno dei data center aziendali”.

Claudio Bassoli, Vice Presidente di Hewlett Packard Enterprise Italia

GreenLake e il modello Everything as a Service di HPE

L’edge to cloud, nella visione di HPE, pone il focus da una parte sulle infrastrutture necessarie per generare i dati, raccoglierli e gestirli; dall’altro, su dove immagazzinarli ed elaborarli, cioè sulla parte dei data center. “Abbiamo annunciato già da un po’ di tempo una nuova generazione di cloud – dice ancora Bassoli – che verte sul concetto dell’Everything as a Service (XaaS). Qualunque infrastruttura, servizio, dato, applicazione può essere fruito come un servizio. Dal punto di vista commerciale abbiamo chiamato questo approccio GreenLake. La novità di GreenLake è che permette di mantenere l’experience del cloud, ma senza obbligare i nostri clienti a collocare le loro risorse cloud in un luogo fisico diverso dalla propria azienda o che sia distante da loro. GreenLake, infatti, può essere gestito direttamente dal cliente, da noi o da uno dei nostri partner a livello mondiale o nazionale”. Questa nuova generazione di cloud punta a superare uno dei limiti principali dei “vecchi” cloud pubblici, ovvero la risposta a esigenze specifiche dell’azienda, dell’applicazione o del tipo di workload, poiché propone un’infrastruttura dedicata in funzione dei dati che si producono.

Latenza, sicurezza, risparmio: i vantaggi dell’edge to cloud

I vantaggi che ne derivano sono diversi. “Il primo è che risolve completamente i problemi di latenza, abbattendo la distanza tra dove si trovano le infrastrutture e dove i servizi vengono utilizzati e i dati vengono creati. Il secondo è la riservatezza e la sicurezza dei dati, un tema sempre più importante di fronte alla loro proliferazione. Secondo la nostra visione, i dati devono rimanere di proprietà di chi li produce”. L’intelligent edge, in particolare, non costringe più a dover trasferire dati da una parte all’altra del pianeta o in lungo e in largo per la Penisola. Con risparmio di tempo, soldi e anche energetici, se si considera che – attraverso l’edge computing – è possibile avere tanti piccoli datacenter distribuiti sui propri siti di produzione, i quali consumano sensibilmente meno rispetto alle controparti di più ampie dimensioni. Il risparmio economico riguarda anche l’ottimizzazione dei costi di fronte alle esigenze ad esempio di over provisioning. “Grazie a questa nuova generazione di cloud, non è più necessario fare degli investimenti prima di iniziare a generare ricavi – afferma Claudio Bassoli – questo permette alle aziende di andare a una velocità uguale o superiore a quella del mercato e dei loro clienti”.

I servizi già disponibili di GreenLake a misura di qualsiasi azienda

La differenza tra questo sistema a confronto di quelli tradizionali si coglie pensando che molte organizzazioni, quando devono acquistare infrastrutture addizionali, devono fare i conti con tempi di pianificazione e di procurement che possono causare ritardi, con conseguente perdita di competitività. “La nostra soluzione, poiché ha al suo interno degli algoritmi di machine learning, oltre a gestire in modo intelligente le infrastrutture, prevenendo guasti e malfunzionamenti, è in grado di predire le necessità di provisioning in funzione di come le applicazioni e il business evolvono”. GreenLake, in pratica, si basa sul pagamento mensile di un canone correlato all’utilizzo dei servizi associati.

Tra quelli già attivi, storage, backup, disaster recovery, VDI e, più di recente, servizi nell’ambito nell’high performance computing. Inoltre, “l’ambiente si presta al DevOps, abilitando allo sviluppo di applicazioni cloud-based che possono sfruttare le infrastrutture sottostanti, andando a massimizzare l’efficienza e l’efficacia delle stesse, oppure containerizzando le applicazioni che già si hanno” conclude il Vice Presidente di Hewlett Packard Enterprise Italia, ricordando un ulteriore servizio offerto tramite la soluzione HPE, quello del machine learning e dell’intelligenza artificiale. “Poter dare ai clienti italiani tutto questo in modalità as a Service elimina qualunque barriera di ingresso per qualsiasi tipologia di azienda, sia essa piccola, media o grande”.

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