È ‘trusted’ e italiano il cloud di Fujitsu

“Il cloud in molte realtà aziendali italiane, soprattutto di medio-piccole dimensioni, viene percepito come evoluzione dell’outsourcing; benché ‘tecnicamente’ non sia così, la percezione non è del tutto errata dato che per le aziende il valore risiede nell’agilità con cui la tecnologia supporta e viene resa disponibile all’utente della line of business”. Esordisce così Federico Riboldi, Marketing Product Manager di Fujitsu Italia, analizzando l’attuale contesto delle aziende italiane all’interno del quale trova sempre più spazio il cloud

Pubblicato il 13 Ott 2014

“Il cloud in molte realtà aziendali italiane, soprattutto di medio-piccole dimensioni, viene percepito come evoluzione dell’outsourcing; benché ‘tecnicamente’ non sia così, la percezione non è del tutto errata dato che per le aziende il valore risiede nell’agilità con cui la tecnologia supporta e viene resa disponibile all’utente della line of business”. Esordisce così Federico Riboldi, Marketing Product Manager di Fujitsu Italia, analizzando l’attuale contesto delle aziende italiane all’interno del quale trova sempre più spazio il cloud. “Analizzandolo in modo più approfondito, tuttavia, il cloud rappresenta una sfida molto complessa, non tanto dalla prospettiva tecnologica (per l’It è molto chiaro cosa significa cambiare modello infrastrutturale), quanto da quella organizzativa dato che il modello ‘as a service’ genera un cambiamento dei processi, prima di tutto all’interno dell’It, ma ‘a cascata’ anche sui business process nonché sui modelli operativi e strategici dell’azienda e della sua interazione con il mercato”.

Federico Riboldi, Marketing Product Manager di Fujitsu Italia

Questo ‘cambio mentale’ dell’utilizzo della tecnologia (che per altro sempre più spesso parte in modo autonomo direttamente dagli utenti e non più dal reparto Ict) genera ripercussioni anche nei modelli di offerta dei vendor e Fujitsu non ne è esente. “Siamo convinti che il modello di It enterprise a tendere, quello cioè che si verrà a delineare all’interno delle realtà aziendali come infrastruttura tecnologica, sarà caratterizzato da ambienti ibridi”, spiega Riboldi, “per cui come Fujitsu ci siamo mossi verso più direttrici per supportare al meglio tale modello. Accanto alla tradizionale offerta di soluzioni hardware che vanno comunque ormai nella direzione di sistemi convergenti pre-ingegnerizzati per abilitare, per esempio, ambienti cloud-ready, e ai servizi gestiti per la manutenzione dei sistemi aziendali, abbiamo previsto la realizzazione di nuovi data center (una decina a livello globale) attraverso i quali offriamo alle aziende servizi Iaas e Paas”.

Recentemente l’azienda ha infatti annunciato l’apertura di uno di questi data center a Milano dal quale erogherà alle aziende l’infrastruttura denominata ‘Cloud IaaS Private Hosted’, ossia un’infrastruttura cloud dedicata all’interno della quale ‘migrare’ le applicazioni aziendali, “in un ambiente agile e ‘as a service’ ma al tempo stesso protetto e dedicato”, spiega Riboldi. “Da questi data center eroghiamo anche servizi infrastrutturali di tipo public (senza alcuna migrazione delle applicazioni, dunque), che noi identifichiamo come ‘Trusted Public’ perché, pur con un modello public, possiamo garantire alle aziende risorse on-demand dedicate (sia fisiche sia virtuali)”.

In un modello di proposta simile, che tende all’hybrid cloud, le sfide aperte per Fujitsu non sono ‘confinate’ al prodotto tecnologico (indipendentemente dal modello di provisioning) ma riguardano anche la capacità di offrire e garantire servizi di integrazione e implementazione. “Partiamo dal presupposto che il cloud non è per tutti – risponde a questa osservazione Riboldi -; noi ne siamo consapevoli e da qui abbiamo declinato la nostra strategia e sviluppato la nostra offerta. Non perdiamo mai di vista l’It ‘tradizionale’ che necessita sempre più di sistemi convergenti abilitati dal software (software defined data center, storage, ecc.), da un lato; dall’altro, evolviamo l’offering abilitando modelli di Ict basati sul cloud sia private sia public. In linea di massima ci posizioniamo sul fronte Iaas e Pass, ambiti nei quali interveniamo anche con servizi di integrazione e gestione (Fujitsu Cloud Integration Services) per consentire alle aziende di ‘costruire’ e modellare ambienti Ict ibridi efficaci ed efficienti. In Italia, ci siamo spinti oltre, fino all’ambito applicativo solo nel settore Retail dove abbiamo sviluppato progetti complessi, anche attraverso il cloud, che coprono tutti gli stack tecnologici, ma si tratta di un ‘caso isolato’: per ora il nostro focus cloud rimane saldamente ancorato al livello infrastrutturale”.

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