Eurotech: Cloud = infrastruttura per le applicazioni di domani

Il cloud computing sta avendo un fortissimo impatto non soltanto all’interno delle aziende ma anche sul fronte dell’offerta Ict, ridefinendo i confini tra player Ict ‘tradizionali’ e ‘service provider’. In questo dinamico scenario, esistono interlocutori come Eurotech che stanno riposizionando se stessi con naturali conseguenze non solo sul modello di proposta tecnologica ma anche nelle dirette relazioni con gli interlocutori aziendali, non più solo ‘uomini Ict’.

Pubblicato il 23 Ott 2014

Il cloud computing sta avendo un fortissimo impatto non soltanto all’interno delle aziende ma anche sul fronte dell’offerta Ict, ridefinendo i confini tra player Ict ‘tradizionali’ e ‘service provider’. In questo dinamico scenario, esistono interlocutori come Eurotech che stanno riposizionando se stessi con naturali conseguenze non solo sul modello di proposta tecnologica ma anche nelle dirette relazioni con gli interlocutori aziendali, non più solo ‘uomini Ict’. “Il cloud computing ha drasticamente abbassato la soglia di accesso a sistemi It complessi e ha, di fatto, trasformato il possesso della licenza d’uso del software e il possesso dell’hardware in servizi pronti all’uso”, commenta a tal riguardo Andrea Ceiner, Group Product Marketing Manager M2M/IoT di Eurotech. Per le aziende questo significa diminuire le spese di investimento ma, soprattutto, cambiare drasticamente i tempi di progettazione e sviluppo, riducendo addirittura l’utilizzo dell’Ict al mero tempo necessario.

Andrea Ceiner, Group Product Marketing Manager M2M/IoT, Eurotech

“Prendiamo ad esempio la nostra piattaforma Everyware Device Cloud – evidenzia Ceiner -. Grazie a questo modello riusciamo ad offrire sotto forma di servizio sia la piattaforma d’integrazione Machine-to-Machine (Everyware Cloud) sia i gateway che sul campo interfacciano i vari sensori e attuatori (che abilitano l’IoT, ambito nel quale si posiziona oggi Eurotech e che proprio dal cloud trae l’elemento abilitante). I moderni gateway M2M sono oggi duttili e polifunzionali e sono composti da microcomputer con chipset x86 (come quelli dei Pc) o Arm (come quelli degli smartphone) con sistema operativo Linux, una macchina virtuale Java, un contenitore OSGi (Open Service Gateway initiative) e una serie di servizi di base per la gestione del gateway, del networking, della sicurezza, dei dispositivi hardware collegati, oltre a una console web di configurazione e una serie di ‘applicazioni embedded’. Tutta questa tecnologia viene resa oggi disponibile come un servizio fruibile via internet e tutta la complessità viene ‘incapsulata’ in una Url”.

Eurotech, si posiziona oggi nell’ambito degli open standard e delle tecnologie ad ampia diffusione, “perché i business delle aziende sono sempre più interconnessi ed essere troppo peculiari tende a isolarle e a soffocarle – esprime senza mezzi termini il manager -. Mentre essere compatibili crea opportunità e valore”.

Dal punto di vista tecnologico, significa per esempio aver adottato il linguaggio Java, l’ambiente di sviluppo Eclipse e il contenitore OSGi come elementi di base della piattaforma Everyware Software Framework (ESF) che Eurotech propone per lo sviluppo di applicazioni embedded per smart sensors e gateways M2M.

Soluzione end-to-end completa

“Per l’ambiente di Cloud abbiamo realizzato la nostra soluzione in Java e resa disponibile sull’infrastruttura di Amazon. Tale piattaforma offre servizi di gestione dei dispositivi remoti, di controllo remoto, configurazione remota, di gestione del dato, di connessione (anche VPN), di analisi dei dati, di sicurezza e di interfacciamento con le business applications di terzi tramite interfacce Rest API e WebSocket”, aggiunge in dettaglio Ceiner. “Ciò che a nostro avviso ci caratterizza nel panorama globale del mercato del M2M/Iot è il fatto di poter fornire una soluzione end-to-end completa, dal componente hardware ‘fatto ad hoc’ fino all’applicazione embedded, passando per middleware embedded (ESF) e per la piattaforma d’integrazione M2M (Everyware Cloud)”.

Parliamo dunque di una proposta tecnologica che, pur nella sua complessità, si indirizza a diverse tipologie di utenti: “Questa transizione ha di fatto cambiato i modelli di business, i modelli organizzativi e anche i nostri interlocutori tradizionali. Non ci troviamo più a discutere solo con i Cto ma anche con i Cio e sempre più spesso addirittura con i Ceo e altre figure di business”, puntualizza in chiusura Ceiner anche se ammette che in Italia, dalla sua prospettiva, “non si è ancora diffusa la consapevolezza che il cloud non è solo un datacenter dinamico e flessibile, ma è l’infrastruttura per le applicazioni software (che devono essere riconcepite per sfruttare le enormi possibilità che il cloud offre)”.

Gartner stima che a livello globale ci vorranno ancora tra i due e i cinque anni perché tale consapevolezza cresca.

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