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Sanità Digitale, le tecnologie “chiave”

L’innovazione digitale nelle strutture sanitarie italiane, secondo il report dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, sta avvenendo ancora a macchia di leopardo: ecco cosa dicono i dati di come si stanno diffondendo alcune tecnologie “chiave”.

Pubblicato il 19 Giu 2017

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Secondo il recente Report dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano (intervistati, tra gli altri, Direzioni Strategiche e CIO di strutture socio-sanitarie italiane) lo sviluppo dell’innovazione digitale nelle strutture sanitarie italiane, osservando tecnologie e temi tecnologici “chiave”, sta avvenendo ancora a macchia di leopardo:

  1. L’ambito dei servizi digitali (sui quali le strutture sanitarie hanno investito 14 milioni di euro), preziosi per comunicare con i cittadini e offrire loro servizi a valore aggiunto, è quello ritenuto più rilevante, con il 56% delle Direzioni Strategiche che lo segnala come prioritario, contro il 36% del Report dell’anno scorso, e il 47% dei CIO che prospetta aumenti di budget nel 2017 (figura 1). I servizi più diffusi sono quelli per il download dei referti via web (presenti nell’ 80% delle aziende sanitarie) e la prenotazione delle prestazioni via web, nel 61%.

    Figura 1- Ambiti di innovazione digitale – fonte: Politecnico di Milano

  2. Sebbene la Cartella Clinica Elettronica sia ritenuta molto rilevante dal 59% delle Direzioni aziendali e rappresenti uno degli ambiti di investimento più significativi per le strutture sanitarie italiane (65 milioni di euro di spesa), stenta a svilupparsi in modo organico: “C’è un buon livello di diffusione per alcune funzionalità di base come la consultazione di referti e immagini [presente nell’88% delle strutture rispondenti – ndr] ma le funzionalità piu caratterizzanti e all’avanguardia sono presenti in un numero decisamente più limitato di strutture”, dice Paolo Locatelli, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio, riferendosi a funzionalità quali la gestione del diario medico o infermieristico (38% delle strutture) o la gestione del consenso informato a procedure sanitarie come gli interventi chirurgici (14%).

  3. Strumenti mobile – Sulle tecnologie “mobile” le strutture sanitarie sono in ritardo; per esempio, come ricorda Locatelli, “anche i servizi digitali più diffusi solo nel 19% dei casi sono disponibili in mobilità, tramite app”. Nell’ambito del  Mobile Hospital tuttavia (dove questo ritardo è meno evidente) cresce la quota di aziende che utilizzano strumenti mobili per accedere a funzionalità della CCE: 54% contro 43% nel 2016.

  4. Sul fronte della Telemedicina gli investimenti sono in forte crescita (20 milioni di euro contro i 13 del 2015) e le soluzioni di Teleconsulto tra strutture ospedaliere/dipartimenti sono ormai a regime per un’azienda su tre; tuttavia quelle più avanzate come la Tele-riabilitazione e la Tele-assistenza, (presenti nel 10% e 8% delle aziende) restano in fase di sperimentazione e faticano ad andare a regime principalmente a causa dell’assenza di budget dedicati.

  5. L’ambito relativo ai sistemi di Big Data Analytics & Business Intelligence, ricordiamo infine,  rappresenta un’area strategica: nel 2016 sono già stati investiti 15 milioni di euro; il 44% dei Cio prevede di aumentare gli investimenti nel 2017; il 36% delle Direzioni Strategiche (dato in lieve aumento rispetto all’anno precedente) indica come prioritario lo sviluppo di queste tecnologie.

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