La ripresa? Verrà dal basso con l’aiuto della Pa locale

Una tavola rotonda sull’economia dei distretti industriali e le iniziative di Comuni e Regioni per favorire la formazione di ecosistemi territoriali

Pubblicato il 05 Gen 2011

Se ripresa ci sarà, nel nostro paese, questa non potrà che nascere dal basso, dalla vitalità che anche in tempi di crisi continuano a esprimere le realtà produttive locali, soprattutto se sostenute dalla Pubblica Amministrazione più virtuosa. Questa la conclusione che, d’accordo con Giancarlo Capitani di NetConsulting, potremmo trarre dopo il workshop dedicato durante lo scorso Smau alle iniziative delle PA locali a sostegno delle realtà produttive territoriali.
Prima di riferire dell’iniziativa, sia concessa una piccola nota polemica sul titolo “District Day”. Un titolo che più infelice non poteva essere. Perché ‘americanizzare’ un termine come ‘Distretto’ che è rappresentativo di una realtà assolutamente italiana e che affonda le radici nella storia economica, sociale e culturale del nostro Paese? La realtà dei distretti vanta numerosi ‘tentativi di imitazione’ in tutto il mondo, dove il modello distrettuale italiano è argomento di studio, e tra gli studiosi più appassionati si distinguono alcune prestigiose business school americane, dove peraltro il termine ‘distretto’ viene tradotto non con ‘district’ ma con ‘cluster’…

Gli orologi marchiati Milano
E veniamo ora al workshop. Mancando gli imprenditori dei distretti, protagonisti dell’iniziativa sono stati alcuni enti locali che hanno presentato esperienze sul campo e iniziative attivate per offrire opportunità di consolidamento o di crescita alle imprese attive sul territorio.
Alessandro Morelli, assessore al Turismo del Comune di Milano, ha presentato alcune iniziative a supporto delle imprese del capoluogo lombardo. Morelli ha fatto riferimento in particolare alla proposta fatta alle aziende di avviare azioni di co-branding per il lancio di nuovi prodotti associati al ‘marchio’ del Comune di Milano. L’iniziativa ha già avuto risvolti concreti con accordi tra il Comune di Milano e un noto produttore di orologi, un costruttore di biciclette e uno di moto che hanno introdotto sul mercato prodotti arricchiti e valorizzati con il brand del capoluogo lombardo. Iniziative che vedono quindi l’Ente Locale impegnato più che nel sostegno, nell’attiva partecipazione alle iniziative imprenditoriali. Un modello certo interessante, anche se sappiamo che la capitale economica del Paese ha ‘a catalogo’ ben altre iniziative di maggior peso (per esempio la Rete degli Incubatori per il sostegno delle giovani start up) a cui in quest’occasione non si è fatto cenno..
In un’iniziativa dedicata al rapporto tra realtà produttive territoriali ed enti locali non potevano mancare due Regioni come Emilia Romagna e Veneto, storicamente protagoniste di quel modello di sviluppo (“l’economia dei distretti”) articolato su rapporti di coopetition tra realtà produttive locali, generalmente di piccole e medio-piccole dimensioni, e alimentato dalla prossimità, in termini di servizi, delle realtà associate e delle istituzioni territoriali.

La Piattaforme Tematiche dell’Emilia Romagna
Morena Diazzi, direttore generale Attività Produttive della Regione Emilia Romagna ha illustrato il ruolo assegnato dalla Regione all’innovazione per la crescita e la competitività delle Pmi. Le politiche della Regione si sono mosse sul fronte di ricerca, innovazione, credito e internazionalizzazione con l’obiettivo di dare concretezza alla ricerca industriale. Diazzi ha ricordato, tra le altre, le iniziative nel campo del temporary management a vantaggio di 530 aziende come esemplari di un impegno della Regione nel promuovere lo sviluppo di vantaggi competitivi a livello di distretto e sostenere il lavoro in rete tra le imprese. La Regione ha sviluppato una rete di strutture di ricerca per il settore industriale con laboratori di ricerca industriale e trasferimento tecnologico e centri per l’innovazione organizzata in Piattaforme Tematiche che si rivolgono ad alcuni settori (agroalimentare, costruzioni, energia ambiente, Ict e design, meccanica materiali, scienza della vita) per “promuovere un modello di sviluppo delle competenze e garantire un’offerta di ricerca sul territorio che corrisponda alle esigenze di innovazione tecnologica delle imprese.

Le PMI innovative del Veneto
Ricco di numeri e percentuali il contributo di Caterina De Pietro, responsabile Unità di Progetto Ricerca e Innovazione della Regione Veneto. Un intervento che ha fornito una fotografia del protagonismo delle Pmi regionali sul fronte dell’innovazione e che si può sintetizzare in due cifre: dal 2007 al 2009 più del 53% delle Pmi venete ha sviluppato attività di ricerca e innovazione e dal 2002 a oggi sono stati registrati oltre 6000 brevetti registrati.
La capacità innovativa viene espressa soprattutto da alcuni settori particolarmente dinamici – meccanico, chimico, della plastica e dei servizi alle imprese – mentre registra una certa impasse il settore alimentare. La Regione si rapporta a queste dinamiche e potenzialità di innovazione e di sviluppo attraverso due iniziative che, ha spiegato De Pietro, “hanno l’obiettivo di valorizzare l’ecosistema territoriale e indirizzarne lo sviluppo”: un Osservatorio Permanente che raccoglie le domanda e monitora gli indicatori di domanda e offerta di sviluppo tecnologico e un Comitato di Indirizzo per la Ricerca che sulla base di questa attività di rapporto con le imprese del territorio e di monitoraggio, fornisce indicazioni alla Giunta Regionale.
Hanno concluso la giornata il racconto delle esperienze e degli impegni già programmati di Regione Campania e della Provincia di Bolzano. In particolare è stato illustrato il ruolo di Città della Scienza, un ente intorno al quale graviterà la costruzione di un vero e proprio ecosistema locale per l’innovazione e il trasferimento tecnologico e l’impegno della Regione Campania a concentrare sulle attività di Ricerca e Sviluppo, nel periodo 2007-2013, ben 1.349 milioni di euro di risorse pubbliche.

Iniziative e programmi
Molte quindi le attività, i progetti e le iniziative già operativi. Molti anche gli impegni programmati. Come si diceva all’inizio, sarà lo stretto rapporto tra economie territoriali e sostegno virtuoso degli enti locali a rivitalizzare le potenzialità di ripresa della nostra economia.
Come ha ricordato Capitani, la crisi ha colpito in particolare le piccole imprese e i territori in cui queste hanno le proprie radici. Gli imprenditori che hanno saputo reagire lo hanno fatto con il ricorso all’innovazione, sfruttando le risorse Ict e la Rete, introducendo nuovi modelli organizzativi, rivisitando i processi, spingendo sull’internazionalizzazione, valorizzando i brand. La reazione delle Pmi alla crisi, ha osservato Capitani, “è stata tanto più forte quanto più le politiche locali hanno saputo dare sostegno a queste spinte innovative, rendendo più attrattivo il territorio attraverso incentivi, defiscalizzazioni, organizzazione di parchi tecnologici, cluster, incubatori; insomma con la costruzione di un ecosistema territoriale capace di realizzare sinergie tra gli attori che producono e utilizzano l’innovazione”.


Le migliori startup italiane
di Maria Luisa Romiti

Un paio di mesi fa, all’interno dell’iniziativa “Percorsi dell’innovazione. Dall’idea al business”, allo scorso Smau, oltre cento startup italiane hanno avuto la possibilità di presentare ed esporre i loro progetti e prototipi innovativi e, nel contempo, entrare in contatto con potenziali finanziatori. Tre giovani imprese, ritenute le più promettenti da una giuria di venture capital e business angel, sono state poi premiate nella giornata finale della manifestazione, nell’ambito dell’Innovation Day.
Il Premio Startup Business, organizzato in collaborazione con il portale Startupbusiness, ha visto come vincitrice GardaSolar di Rovereto (Trento), nata come “idea” d’impresa nel 2008 da Alberto Pozzo e Alessio Zanolli e concretizzatasi, ad aprile di quest’anno, con l’avvio di un’attività imprenditoriale per la produzione e commercializzazione di un natante solare-elettrico. Questa barca, che può trasportare quattro persone, è realizzata con materiali completamente riciclabili e, nella parte superiore, ha una sorta di “tettuccio” composto da celle solari che sviluppano 400 watt, garantendo la propulsione solare e la ricarica delle batterie. La propulsione è fornita da un motore elettrico con una potenza variabile da 800 a 4.000 watt. La seconda posizione è stata conquistata dalla social web radio Spreaker, nata dall’idea di un gruppo di giovani imprenditori bolognesi che hanno dato vita a una piattaforma online dove tutti i contenuti sono creati dagli utenti. In pratica, dopo essersi registrati sul sito www.spreaker.com, si diventa creatori e conduttori di uno show, realizzando un proprio programma radiofonico, completo di parlato, mixando i brani musicali direttamente online attraverso una deejay console “virtuale”. Il programma potrà essere ascoltato sulla piattaforma di Spreaker, condiviso sui principali social network oppure inserito direttamente sulle proprie pagine personali o sui blog. La terza classificata è Packdesign. Due ragazzi di Cervia (Ravenna), Giacomo Ferrari e Marta Mazzolani, entrambi laureati in architettura, hanno avuto l’idea di sviluppare e commercializzare packaging innovativi, ecosostenibili perché realizzati senza collanti e con materiale riciclabile, economici e personalizzabili, oltre a essere pratici, in quanto di minimo ingombro e veloci da assemblare.

A ognuno il suo premio
A GardaSolar, in quanto prima classificata, è stato consegnato un assegno del valore di cinquemila euro offerto da Questar, oltre a una Mazda 6 in comodato d’uso per sei mesi, messa in palio da Mazda. Spreaker e Packdesign hanno invece la possibilità di partecipare gratuitamente, in qualità di espositori, anche all’edizione 2011 di Smau. A conclusione dell’Innovation Day c’è stata anche un’altra premiazione. Creonomy ha infatti ricevuto il Premio Startup Business Speciale Lombardia, conquistando il titolo di più innovativa startup della regione. Il merito gli è stato attribuito per la creazione di Notes, un’applicazione online che consente a web e graphic designer di scrivere note e commenti sulle immagini pubblicate dai propri colleghi. Alla “giovane” azienda è andato il Business Starting Pack offerto da Google, che comprende licenze annuali gratuite per l’uso di Google Apps Premier, la suite per la collaborazione in modalità cloud, da parte di tutti i suoi utenti, la consulenza (tre giorni) di Scube NewMedia per la realizzazione di applicativi ad hoc basati su Google Apps, un voucher da utilizzarsi per il lancio di una campagna web basata su AdWords e tre cellulari Android.

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