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Digital transformation: ecco i principali approcci e le sfide delle aziende

Tutti i dati della ricerca “Lo stato di modernizzazione, trasformazione e innovazione nell’era digitale” promossa da Boomi e realizzata da Vanson Bourne

Pubblicato il 12 Ago 2020

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Le aziende sono impegnate in progetti di modernizzazione dell’IT, trasformazione digitale e innovazione, ma il percorso per molte è ancora complesso e non così rapido come desidererebbero. È quanto emerge dalla ricerca dal titolo Lo stato di modernizzazione, trasformazione e innovazione nell’era digitale, promossa da Boomi e realizzata da Vanson Bourne intervistando 1.200 responsabili IT e business in 19 Paesi, tra i quali l’Italia.

Se è vero, infatti, che il 94% delle organizzazioni sta affrontando la modernizzazione dell’IT, il 92% è impegnato nella trasformazione e il 93% ha avviato progetti di innovazione, è anche vero che, mentre il Nord America guida questa classifica con il 44% dei progetti di innovazione già conclusi e avendo avviato una seconda fase di iniziative, in EMEA questo dato scende al 29% superato da progetti ancora in fase iniziale (35%).

Digital transformation in azienda: la tecnologia come chiave di successo

Globalmente, il report evidenzia che, oggi più che mai, la tecnologia supporta e guida le aziende, dalle banche al retail, sia per migliorare l’offerta al cliente finale che i processi interni. Il 59% degli intervistati dichiara, infatti, che l’uso efficace della tecnologia ha rappresentato la chiave del successo della propria trasformazione. Tuttavia, il 55% degli intervistati ritiene che la sua azienda non stia innovando a un ritmo competitivo.

Dalla ricerca appare evidente come le organizzazioni debbano affrontare ancora sfide impegnative per implementare in modo più rapido ed efficiente i propri programmi di modernizzazione, innovazione e trasformazione.

Le principali sfide da affrontare sul percorso di innovazione

La principale sfida alla modernizzazione globalmente è legata alle restrizioni di budget (58%), che rappresentano una barriera particolarmente consistente in settori come l’educazione (64%) e la pubblica amministrazione (61%).

Al secondo posto troviamo la scarsità delle competenze tecniche (56%) percepite come principale ostacolo nel settore insurance (58%) e nel manufacturing (51%).

Si tratta di sfide importanti che dovranno essere superate, considerando che le aziende che trovano il modo di massimizzare il proprio budget quando investono in strategie e tecnologie digitali hanno l’opportunità di migliorare il ROI di oltre il 1.000%.

Complessivamente, appare evidente come anche il grado di innovazione risulti molto diverso a seconda del settore di mercato preso in esame; mentre il finance, il retail e il settore life science sono ai primi posti nell’aver portato già a compimento i progetti di innovazione, circa un quinto (19%) delle aziende in ambito pubblica amministrazione non stanno ancora innovando.

Gli approcci alla digital transformation e le tecnologie a cui si guarda

La ricerca Vanson Bourne ha rivelato che: le aziende scelgono il low-code per promuovere le iniziative di trasformazione. Le organizzazioni stanno cercando di supportare al meglio anche i dipendenti che hanno meno competenze tecniche, ecco perché investire in piattaforme a basso codice è un obiettivo primario per oltre la metà delle aziende che non lo hanno già fatto. Quasi il 50% degli intervistati prevede di introdurre una piattaforma di sviluppo a basso codice entro la fine del 2020

Negli approcci alla trasformazione le aziende in EMEA indicano al primo posto la metodologia Agile (44%) mentre le aziende in Nord America mostrano una propensione maggiore per il DevOps /DevSecOps, indicata al primo posto dal 52% degli intervistati, e nella regione APAC si predilige la mappatura del customer journey (51%)

L’intelligenza artificiale è indicata come la tecnologia che avrà un impatto maggiore sulle aziende nei prossimi 5 anni (46%), seguita dall’innovazione in ambito security (35%) e dall’analisi dei big data (35%)

Le aziende si focalizzano sull’esperienza dei clienti e sulla produttività dei dipendenti: l’impegno nella trasformazione di oggi è rivolto principalmente all’esperienza dei clienti (54%) e alla produttività dei dipendenti (50%). Entrambe queste aree sono fondamentali per supportare una forza lavoro e una base clienti più moderna e agile. I responsabili dell’IT e del business concordano nel ritenere che il più grande vantaggio che la modernizzazione ha comportato per la loro azienda sia una migliore esperienza del cliente (49%).

Per l’86% degli intervistati la tecnologia cambierà radicalmente il modo in cui la propria organizzazione opererà nei prossimi 10 anni. In Europa e nell’area Asia-Pacific le big data analytics rappresenta l’area di principale investimento in innovazione nei prossimi anni (41%), mentre nel Nord America troviamo al primo posto l’IoT (45%).

Il 39% degli intervistati ritiene che la propria organizzazione venga regolarmente “superata” da concorrenti e altre aziende del settore.

Il 59% delle organizzazioni ritiene che per garantire un successo di business continuo nell’arco dei prossimi 12 mesi si dovrà adottare la tecnologia “giusta”.

Chi guida l’innovazione in azienda?

L’innovazione diverrà una responsabilità condivisa: le organizzazioni devono ancora impegnarsi nella modernizzazione e perché questo avvenga in modo completo sarà necessario un cambiamento profondo a livello aziendale, dove tutti partecipino attivamente. Attualmente, l’innovazione è guidata dal CEO (65% globalmente, 59% in EMEA), dal CIO (58% nel mondo e 60% in EMEA) e dai responsabili dei dipartimenti (54% e 55%) e solo il 12% ha affermato che la forza lavoro, nel suo insieme, rappresenta una guida.

Tuttavia, il 56% degli intervistati prevede che, nell’arco di tre anni, l’innovazione diverrà una responsabilità di tutti e non solo delle prime linee, in EMEA sarà comunque il dato relativo alla responsabilità del CEO a salire, raggiungendo il 68%

Dalla ricerca emerge che responsabili dell’IT in generale vedono più vantaggi nella modernizzazione rispetto a chi si occupa del business, specialmente quando si tratta di semplificare i processi (48%).

“Nel prossimo decennio – ha commentato Chris Port, Chief Operating Officer di Boomi – assisteremo a un ritmo di cambiamento ancora più rapido rispetto agli anni 2000 e 2010. Sebbene la modernizzazione, la trasformazione e l’innovazione abbiano generato valore economico negli ultimi anni, le organizzazioni non possono permettersi di riposare sugli allori. Soprattutto ora, che, come si evince da questo studio, le priorità di business, i driver del cambiamento e le esigenze tecnologiche stanno rapidamente convergendo. I dipendenti guidano ogni processo aziendale e interazione. Investire nella propria forza lavoro oggi migliorandone la formazione, il flusso di lavoro e le risorse con la tecnologia posizionerà l’azienda tra le principali del proprio settore. È necessario adottare una cultura idonea e avere le persone giuste per avviare un cambiamento costante e anticipare la concorrenza. La modernizzazione e l’innovazione devono iniziare oggi e non fermarsi mai”.

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