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La sfida italiana: transizione digitale e cloud nazionale

Mauro Minenna, già CIO e oggi Capo dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fra gli special guest alla tre giorni che a Lazise, dal 30 settembre al 2 ottobre, riunirà i Digital360 Awards e il CIOsummIT. Il suo intervento, in un confronto con il presidente di FPA Carlo Mochi Sismondi, scandaglierà le sfide per imprese e pubblica amministrazione che pone la transizione digitale

Pubblicato il 29 Set 2021

transizione digitale

“È una casa moderna per i dati degli italiani. La definirei così. Una casa flessibile, con stanze diverse, ma tutte con lo stesso livello di sicurezza”. Così, solo pochi giorni fa, il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao presentava ai giornalisti la “Strategia Cloud Italia”, il documento di indirizzo strategico per l’implementazione e il controllo del Cloud della Pubblica amministrazione. Un progetto “orientato a garantire al tempo stesso sicurezza, salvaguardia ma anche modernità, efficienza e stabilità a livello nazionale. “che contempera sia il mondo privato e quello pubblico”, chiariva.

La sfida del digitale per PA e imprese

Oggi di questo tema, e più diffusamente di transizione al digitale del Sistema Italia, si torna a parlare grazie a Digital360Awards e CIOSummit. Alla tre giorni che a Lazise, dal 30 settembre al 2 ottobre, riunirà la finale del contest che premia le iniziative digitali in Italia e l’agorà delle principali associazioni dei CIO prenderà parte anche Mauro Minenna, già CIO e oggi Capo dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale, nella mattinata di sabato 2 ottobre, in un confronto con Carlo Mochi Sismondi, Presidente FPA, affronterà il tema: La sfida del digitale: imprese e pubblica amministrazione per l’innovazione e la competitività.

Secondo quanto dato sapere in base alle dichiarazioni di Colao, la strategia per l’implementazione del cloud nazionale si muove oggi lungo tre direttrici fondamentali: la creazione del Polo Strategico Nazionale (Psn), un’infrastruttura nazionale per l’erogazione di servizi cloud, la cui gestione e controllo di indirizzo saranno autonomi da fornitori extra Ue; un percorso di qualificazione dei fornitori di cloud pubblico e dei loro servizi per garantire che le caratteristiche e i livelli di servizio dichiarati siano in linea con i requisiti necessari di sicurezza, affidabilità e rispetto delle normative rilevanti. Infine lo sviluppo di una metodologia di classificazione dei dati e dei servizi gestiti dalle pubbliche amministrazioni, per permettere una migrazione di questi verso la soluzione cloud più opportuna (Psn) o cloud pubblico qualificato.

“Entro settembre – aveva chiarito il Ministro alla presentazione – ci aspettiamo che arrivino proposte per il polo strategico nazionale”, puntualizzando che possono partecipare al progetto tutte le aziende – big tech e non, italiane e non – ma sarà l’Italia a prendere il controllo delle regole in linea con quanto previsto anche dal perimetro cibernetico.

Inclusione, sostenibilità e diversity: leit motiv dell’evento

Questi temi fondamentali per il futuro del Paese si inseriscono in una cornice dedicata a inclusione, sostenibilità e diversity, focus dell’evento 2021.

“Le sfide che i CIO devono affrontare nella quotidianità sono rimaste sostanzialmente le stesse ma esacerbate da eventi di fortissimo impatto come la pandemia o il riscaldamento globale”, ha dichiarato Alberto Ronchi, CIO dell’Istituto Auxologico Italiano e Presidente di AISIS, associazione che insieme a AUSED, CIO AICA Forum, CIO Club Italia, CIOnet, FIDAInform e ASSI, è partner nella realizzazione dell’evento di Lazise. E ha proseguito: “E la possibilità di un confronto all’interno della nostra comunità è un valore importantissimo di crescita personale e di condivisione di esperienze per superare e gestire al meglio queste sfide. Tanto più se il confronto è non solo sui tradizionali temi tecnologici ma su temi trasversali, pervasivi e di fortissimo impatto come quelli proposti. La valorizzazione della diversità e la realizzazione di una vera inclusività sono temi intimamente legati e sono fondamentali perché arricchiscono le organizzazioni e le culture, ma soprattutto perché sono ancora temi sottovalutati: basti pensare, come esempio, alla difficoltà per le donne di una reale carriera confrontabile a quella dei colleghi maschi, anche ma non soltanto sotto il profilo della remunerazione. E non meno fondamentale è il tema della sostenibilità. Anche se la pensiamo solo limitata alla sostenibilità economica, e non alla ben più importante sostenibilità ecologica, è un tema chiave per ogni organizzazione che voglia sperare di operare a lungo e in modo profittevole.”

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