Dell dichiara guerra alle vecchie infrastrutture

Il vendor ha investito negli ultimi anni in un rinnovamento quasi totale della propria offerta, ampliandola a tutti i livelli – hardware, software e servizi – e aprendo alla collaborazione con il canale. Obiettivo, aiutare le aziende ad andare oltre le vecchie architetture It inadatte a reggere le sfide del business di oggi.

Pubblicato il 25 Lug 2012

Filippo Ligresti, amministratore delegato di Dell Italia

“In alcune aree del mondo, compresa l’Italia, Dell è prevalentemente orientata al mercato corporate. La nostra intenzione è diventare un partner a 360 gradi per l’implementazione dell’infrastruttura It al servizio dell’impresa del ventunesimo secolo. Un’impresa che deve rispondere a sfide molto diverse da quelle ‘tipiche’ di qualche anno fa. In questo contesto, l’infrastruttura tecnologica deve essere ridisegnata affinché possa diventare un fattore abilitante per esigenze di business che cambiano velocemente”.

A parlare così è Filippo Ligresti, amministratore delegato di Dell Italia. I sistemi It dell’azienda di oggi tendono a essere molto diversi da quegli degli anni ‘80 e ‘90, quando erano divisi a silos (backoffice, commerciale, risorse umane e così via). “Ognuno di questi silos – spiega Ligresti – viveva una vita autonoma e seguiva una pianificazione differente”. Oggi i cambiamenti di business sono repentini e possono interessare contemporaneamente più processi. L’ambiente It deve essere una leva unica in grado di supportare in modo performante, flessibile e sicuro tutti i tipi di applicazioni. “Noi – continua il numero uno di Dell Italia – vogliamo essere protagonisti di questa evoluzione dell’infrastruttura It che richiede standardizzazione delle tecnologie, automazione dei processi, semplificazione dell’accesso e della gestione dei dati”.

Negli ultimi quattro anni il vendor ha effettuato importanti acquisizioni che hanno archiviato la sua immagine di azienda orientata soprattutto alle produzione di “ferro” e alla vendita diretta tramite teleselling. “Da questa esperienza – spiega Ligresti – abbiamo tratto un rilevante know-how logistico e finanziario che ci permette di avere un approccio di go-to-market indiretto non basato tanto sul modello vendor-distributore-rivenditori (comunque previsto, ndr) quanto sulla partnership con integratori e software house. Il contributo che il canale indiretto garantisce al fatturato di Dell – precisa l’amministratore delegato – è destinato a crescere. Fino a tre, quattro anni fa, il nostro fatturato era quasi tutto dovuto alle vendite dirette. Negli ultimi due anni in Italia abbiamo registrato una crescita del fatturato del 25% anche grazie al canale. Che nel 2011 ha contribuito per circa il 30% del fatturato e a cui oggi dedichiamo 45 persone sulle circa 200 totali”.
La visione delle infrastrutture di Dell, infine, oggi spazia dalla periferia – intesa non solo come client fissi, ma anche mobilità e desktop virtualization – al data center. Per tenere insieme tutto, infine, sono continui gli investimenti – soprattutto tramite acquisizioni (la più recente, di poche settimane fa, è relativa a Quest Software per 2,4 miliardi di dollari, società produttrice di soluzioni per l'It management che apre ulteriormente le porte a Dell nel mercato del software. All'inizio dell'anno Dell ha creato un’unità dedicata alla vendita di software diretta da John Swainson, ex Ceo di Ca Technologies – ndr) – in soluzioni per la gestione delle infrastrutture, la sicurezza e la modernizzazione delle applicazioni. Già, perché “Dell – spiega Ligresti – vuole essere della partita anche quando si tratta di re-hosting di applicazioni mainframe o porting da ambienti Risc a x86. Progetti che prevedono l’adozione di industry standard e la modernizzazione del codice”.

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