Colt, supporto alla trasformazione

L’operatore inglese di Tlc punta su un’infrastruttura Ict globale per favorire le politiche di internazionalizzazione delle imprese, con un’attenzione particolare al Made in Italy. Presentati i servizi Enterprise Class Cloud per dislocare e gestire le risorse infrastrutturali e di rete in modalità self-service e on-demand.

Pubblicato il 15 Nov 2013

È sul concetto di transformation, tecnologica e organizzativa, che Colt, multinazionale inglese di telecomunicazioni controllata dal fondo americano Fidelity Investments, ha fondato la propria storia ventennale, fatta di riassetti e up-skill. Attiva in 22 Paesi, oggi l’azienda si presenta al mercato come information delivery platform, in grado di distribuire i dati aziendali attraverso 44mila chilometri di rete in fibra ottica, 20 data center proprietari e 10 cloud data center presenti in Europa e nel Sud-Est asiatico. L’obiettivo è supportare le imprese nel processo di trasformazione, richiesto da un mercato sempre più complesso e competitivo, nello sviluppo delle politiche di internazionalizzazione grazie al network globale a bassa latenza e alte prestazioni, esigenze particolarmente sentite dalle eccellenze del Made in Italy (Lavazza e Versace sono ad esempio clienti Colt).

Mimmo Zappi, General Manager Colt Enterprise Services Italy

“Offriamo alle imprese la possibilità di replicare le stesse soluzioni infrastrutturali e un unico framework contrattuale che riguarda tutti i nostri data center – spiega Mimmo Zappi, General Manager Colt Enterprise Services Italy -, assicurando la compliance alle diverse normative, la certezza di dove risiedono i dati e la sicurezza di ambienti certificati Iso 27001. I nostri clienti possono inoltre contare sulla solidità finanziaria di una società debt free e che continua a investire. Nel 2012 sono stati spesi 200 milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture, 30 per l’adeguamento dei sistemi It interni, 40 per lo sviluppo dei data center (area dove sono previsti stanziamenti per altri 300 milioni di euro)”.

Il modello commerciale proposto è a consumo. “Abbiamo declinato l’approccio pay-as-you-go / pay-as-you-growth, tipico dell’It, al mondo Telco – dice Zappi -, assicurando la massima flessibilità di pricing attraverso il concetto di ampiezza di banda dinamica: grazie a un piccolo dispositivo hardware, il cliente può monitorare l'effettivo utilizzo di banda attraverso dashboard personalizzati e auto-modulare la richiesta con semplici tool di gestione”.

La filosofia self-service e on-demand riguarda anche l’ultimo annuncio della società: i servizi Enterprise Class Cloud, presentati recentemente al pubblico italiano e parte di Colt Optimum (un portafoglio di soluzioni che vanno dalla costruzione rapida di un centro dati in co-location ai servizi cloud di classe business), permettono ai team It di accedere, eseguire il provisioning, gestire e automatizzare la rete, l’infrastruttura e lo storage, tramite un unico portale online. “Bisogna solo scegliere le risorse da configurare tra una serie di componenti standardizzate e decidere quale data center utilizzare”, commenta Zappi.

La velocità di provisioning e la semplicità di gestione, insieme a modelli contrattuali flessibili e trasparenti, secondo il General Manager, riporterebbero “il potere nelle mani del Cio”, scongiurando il sorpasso da parte delle Lob: la direzione It, infatti, avrebbe più tempo da dedicare alle attività strategiche e strumenti per pianificare costi e consumi da utilizzare nel confronto con il management. Ma un progetto di successo, ricorda Zappi, deve essere avviato a partire dai business driver: “Siamo agnostici a livello tecnologico – conclude -. L’importante è identificare i bisogni reali per implementare le soluzioni giuste: adottiamo la metodologia Adiom (assess, design, implement, orchestrate, manage) basata su principi Itil per sviluppare un piano coerente con le esigenze dell’utente fin da principio, evitando dispendiosi cambiamenti in corso d’opera”.

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