Videointervista

Data driven company, cos’è: la definizione di Oracle

Intervista a Stefano Penati, Oracle

In questo video Oracle racconta che cosa si intende per data driven company e perché un’azienda deve essere sempre più data driven

Pubblicato il 13 Set 2019

Stefano Penati, Technology senior sales director di Oracle, racconta che cos’è una data driven company. E lo fa a partire dalla definizione di Forrester. La società di ricerca identifica l’azienda data driven come una realtà che ottiene grandi quantità di informazioni da applicazioni operative e transazionali e che ha la necessità di elaborare e capire i dati mediante tecniche di business intelligence e analytics. Dati che appartengono sempre più ad ambienti eterogenei, dati che sono indubbiamente in continuo aumento e che, se ben utilizzati, possono avere un grande impatto positivo sul business.

In tale contesto, la svolta dei big data, viene spiegato nel video, è rappresentata dal fatto che essi lavorano su dati storici, viene cioè offerta la possibilità di creare pattern di dati che poi possono essere portati negli ambienti di produzione in modo che siano integrati con le informazioni ottenute e raccolte in real time. Tutto ciò significa, tra l’altro, che in una data driven company si ha l’opportunità di superare le barriere riconducibili alle diverse tipologie di dati, responsabili di quelle divisioni in silos che impediscono di sfruttare appieno le potenzialità delle informazioni stesse.

Verso la conclusione della videointervista, realizzata durante i Digital360 Awards 2019 (l’iniziativa promossa dal Gruppo Digital360 con l’obiettivo di individuare e premiare i migliori progetti di trasformazione digitale) Penati ha identificato quali sono i principali trend innovativi che si affermeranno nel prossimo futuro.

In primo luogo viene citato l’IoT: i sistemi Internet of things saranno sempre più diffusi e i dispositivi in essi protagonisti genereranno enormi quantità di dati che dovranno essere poi trattati.
Inoltre, verranno utilizzate in maggior misura tecnologie di machine learning che consentiranno elaborazioni via via più veloci e raffinate su questa grande mole di dati. In pratica, esse rappresenteranno strumenti sempre più precisi che supporteranno l’intelligenza umana, che secondo Penati resterà fondamentale e insostituibile, nel comprendere le dinamiche di business.

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