Cisco per la PA: reti affidabili e sicurezza intrinseca

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Cisco per la PA: reti affidabili e sicurezza intrinseca

In un mondo sempre più digitale, la disponibilità e l’affidabilità della rete diventa un elemento imprescindibile: vale per tutte le organizzazioni, ma soprattutto per la PA. Lo sostiene Luca Rizzi, Responsabile della PA di Cisco Italia, intervistato di recente da ZeroUno.
La sicurezza intrinseca è uno dei cavalli di battaglia dell’azienda, ma non ancora sufficientemente valorizzata nelle gare nonostante i progressi del nuovo Codice Appalti

Pubblicato il 23 Lug 2018

di Elisabetta Bevilacqua

Cisco ha una forte presenza, attraverso la sua rete di partner, nella PA soprattutto grazie al posizionamento storico della sua offerta strategica nell’ambito delle reti e di elementi contigui come sicurezza, data center, collaborazione.

Luca Rizzi

Responsabile Pubblica Amministrazione Centrale e Locale di Cisco Italia

“La rete è un elemento strategico fondamentale per qualunque PA”, sottolinea Luca Rizzi, Responsabile Pubblica Amministrazione Centrale e Locale di Cisco Italia che esemplifica: “Per offrire servizi come le pensioni da parte di Inps, il 730 precompilato da parte di Sogei, i servizi di Pronto Soccorso e altri servizi di base da parte della Sanità, la rete è l’elemento che non può assolutamente mancare”. Dal momento che la PA esiste per erogare un servizio al cittadino, più il mondo diventa digitale e i servizi fruiti da remoto più la disponibilità e l’affidabilità della rete diventa un elemento imprescindibile, è il suo ragionamento: “Vale anche per il settore privato che però può avvalersi di competenze che consentono di risolvere eventuali problemi, mentre la PA ha bisogno di fondamenta stabili e assolutamente affidabili, avendo inferiori capacità di reagire– spiega Rizzi – La sua capacità di intervenire con competenze, servizi e sistemi di remediation è infatti molto più lenta per la sua stessa struttura”.

Sicurezza: fondamentale l’affidabilità intrinseca

Un ruolo centrale è svolto dalla sicurezza in questa fase di grande evoluzione.
“Vorrei portare l’attenzione, fra tanti altri aspetti, sul tema della trustworthiness, ossia l’affidabilità intrinseca, un elemento che non fa ancora parte della conoscenza comune – dice Rizzi – Risulta sempre più evidente che la tecnologia, sia hardware sia software, ha delle inevitabili vulnerabilità. Negli ultimi anni ci si è concentrati su come prevenirle e difendersi; ma uno degli elementi che sta emergendo è come garantire che la tecnologia sia il più possibile intrinsecamente sicura”. Su questi aspetti della sicurezza si focalizzano, in particolare, l’attenzione e gli investimenti di Cisco.
Sul versante hardware, ad esempio, Cisco spedisce in tutto il mondo i suoi dispositivi utilizzando sistemi di controllo che garantiscono l’integrità del dispositivo lungo tutta la catena, dalla produzione, alla distribuzione, alla consegna: un aspetto fondamentale per la sicurezza che mette al riparo da qualunque intervento di manomissione fisica sul prodotto.

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Sul versante software la frontiera dell’innovazione è la prevenzione di qualunque modifica sul dispositivo facendo sì che la macchina si accorga di variazioni non coerenti con i criteri del suo stesso disegno: “Si tratta di un elemento di sicurezza intrinseco, molto complesso, una frontiera di innovazione enorme – sottolinea Rizzi – Pensiamo così di poter di portare un valore innovativo che va però armonizzato con la normativa”.
Purtroppo la sicurezza non è sempre uno dei requisiti fondamentali di valutazione delle soluzioni in ambito PA. Il sistema pubblico attualmente è infatti ancora strutturato per acquistare il singolo elemento con le caratteristiche che corrispondono soprattutto al costo più conveniente, senza la possibilità di associare un premium per la differenziazione delle caratteristiche o integrare altri elementi che permettano di garantire la sicurezza, come Rizzi auspica: “Oggi vediamo ancora un’enorme focalizzazione per acquistare il minimo requisito al miglior prezzo. È pur vero che il nuovo Codice degli Appalti ha introdotto nuovi elementi di valutazione, ma questa impostazione non si è ancora tradotta nella sostanza”, dice, facendo riferimento al peso crescente che nelle gare verrà attribuito alle componenti tecniche (70%) rispetto alla componente economica (30%).
“Questi elementi di novità sono al centro della discussione delle nuove gare che speriamo sapranno premiare il valore, la competenza, la qualità e gli elementi arricchenti come la sicurezza”, conclude Rizzi.

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Elisabetta Bevilacqua

Sono attiva dal 1989 nel giornalismo hi-tech, dopo esperienze in uffici studi di grandi gruppi e di formazione nel settore dell’informatica e, più recentemente, di supporto alle startup. Collaboro dal 1995 con ZeroUno e attualmente mi occupo soprattutto di trasformazione digitale e Industry 4.0, open innovation e collaborazione fra imprese e startup, smart city, sicurezza informatica, nuove competenze.

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