Airwatch alza il tiro sul mercato italiano

L’azienda afferma di rilevare un crescente interesse per la propria offerta da parte dei responsabili It di aziende di tutti i settori verticali presenti nel nostro Paese. Intanto le soluzioni del vendor sono premiate dagli analisti e si arricchiscono di nuove proposte.

Pubblicato il 19 Gen 2015

Nonostante sia già da tempo una realtà consolidata del mercato mondiale dell’Enterprise mobility management, “in Italia ci sentiamo ancora una startup”, afferma Marenza Altieri-Douglas, Enterprise Account Executive Italy di Airwatch by Vmware. I motivi di questa sensazione sono diversi e, tra questi, il fatto che “crediamo che in Italia ci sia ancora un grande potenziale di crescita per il nostro business”. Altieri-Douglas spiega questa aspettativa “sia con l’ acquisizione da parte di Vmware, che ci permette di farci conoscere ancora meglio sul mercato, sia per l’entusiasmo che riscontriamo nei confronti delle nostre tecnologie da parte di tutti i responsabili It che incontriamo, sia per l’alto numero di addetti alla ricerca e sviluppo che impieghiamo. Su un totale di circa duemila persone, circa 600 operano proprio in quest’area”, sottolinea la responsabile dello sviluppo del business Airwatch in Italia.

Marenza Altieri-Douglas, Enterprise Account Executive Italy di Airwatch by Vmware

Questo non significa che, anche prima dell’acquisizione da parte del leader mondiale della virtualizzazione, Airwatch non abbia avuto buone soddisfazioni nel nostro paese: “In Europa siamo la country che sta performando meglio e tra i nostri clienti si annoverano alcuni dei leader di diversi settori”, fa notare Altieri-Douglas. Fra gli altri vi sono colossi della grande distribuzione, della farmaceutica, dell’abbigliamento, del banking, delle telecomunicazioni e dell’energia: “Siamo forti anche nel manufacturing – aggiunge la manager – soprattutto tra le aziende che esportano”. A spiegare la scelta di Airwatch da parte delle società che puntano sull’export sono fattori quali: l’architettura multitenant della tecnologia (si può installare un’unica istanza e consentire la definizione di policy differenziate per paesi, brand, gruppi di lavoro e così via); il supporto multipiattaforma; l’implementazione on premise, via cloud o servizi gestiti; la compliancy a severi standard di sicurezza (come, ad esempio, Fips- Federal Information Processing Standards, definiti dal governo Usa); i servizi di helpdesk multilingua.

Numerose le novità degli ultimi mesi. La più conosciuta delle soluzioni di containerizzazione di Airwatch, Secure Content Locker, che costituisce anche la punta di diamante di Airwatch per cavalcare il fenomeno Byod (permette la protezione della distribuzione e della sincronizzazione di contenuti riservati), si è per esempio è arricchita di un plug-in per Outlook; l’innovazione consente l’invio di documenti sicuri e senza limiti di dimensioni. Secure Content Locker, inoltre, si integra con i principali repository di contenuti (come Microsoft Sharepoint) e servizi di directory (a partite da Ad/Ldap). Per questa soluzione, la scorsa estate l’azienda è stata inserita da Gartner tra i leader nel Magic Quadrant dell’Enterprise File Synchronization and Sharing (Efss).

Alla fine della scorsa estate, infine, hanno debuttato App Shield e AirWatch Chat: il primo è un “programma” che permette di capitalizzare sulle funzionalità di Airwatch App Wrapping e sui tool Madp (Mobile application development platform), riducendo tempi e costi nella creazione di app multipiattaforma sicure. Il secondo è un sistema di instant messaging per iOs e Android che coniuga la semplicità delle interfacce di chat con feature di sicurezza a prova di compliance.

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