Point of View

Smart working e IoT, come vivere e lavorare nei borghi più belli d’Italia

Axians, il brand ICT del Gruppo VINCI Energies Italia, ha lanciato un’iniziativa che porta nei luoghi lontani dalle grandi città la proposta di un modello innovativo di lavoro. Una proposta che si avvale anche di tecnologie proprietarie, come la piattaforma Xsona, in grado di offrire alle amministrazioni gli strumenti digitali idonei a realizzarla

Pubblicato il 14 Dic 2022

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L’ultimo Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano ha certificato che il lavoro “agile” oggi è ampiamente utilizzato in Italia. Sebbene gli smart worker nel 2022 siano 3,6 milioni, in calo di quasi 500 mila rispetto al 2021, ciò non toglie che ormai i benefici per lavoratore, azienda e ambiente siano incontrovertibili. Per il primo, qualora operi soltanto 2 giorni a settimana da remoto, il risparmio si aggira attorno ai mille euro non spesi in costi di trasporto. L’azienda, ottimizzando l’utilizzo degli uffici e riducendo i consumi sempre per 2 giornate a settimana, ottiene invece un risparmio in media di 500 euro l’anno per ciascuna postazione, che può aumentare fino a 2.500 euro l’anno a lavoratore grazie a una riduzione degli spazi pari al 30%. I benefici ambientali, infine, sono misurabili in termini di emissioni di CO2 inferiori di circa 450 kg annui a persona.

Nella pubblica amministrazione l’Osservatorio del Politecnico ha registrato un rallentamento dello smart working, dal 67% al 57%, dovuto probabilmente alle disposizioni del precedente Governo che hanno spinto a riportare in presenza i lavoratori della PA. Tuttavia è probabile che nel 2023 si invertirà questa tendenza, anche grazie ad alcune iniziative come quella di Axians.

Il progetto di smart working itinerante di Axians

Axians Italia è il brand ICT del Gruppo VINCI Energies Italia che ha deciso di lanciare un progetto di smart working itinerante partendo nel 2021 da Ingria, piccolo borgo in provincia di Torino. A questa tappa ne sono seguite altre due nel 2022: Bassano Romano, nel Viterbese, e Malcesine, sulla sponda veronese del Lago di Garda. In comune questi luoghi, insieme alla bellezza, hanno il rischio dello spopolamento che nel caso di Ingria è più di un rischio, visto che gli abitanti nell’ultimo secolo sono passati da poco meno di 2000 agli attuali 43. “Il modello di lavoro tradizionale – spiega Michele Armenise, Managing director di Axians Italia – ha portato allo svuotamento delle aree più svantaggiate. Paesi belli dal punto di vista paesaggistico, culturale e artistico hanno visto impoverire il proprio patrimonio umano che è migrato nelle grandi metropoli per lavorare”. A segnare una cesura nell’inarrestabile sovraffollamento di città come Roma e Milano, e nel parallelo svuotamento delle aree periferiche, ci ha pensato la pandemia. Al netto dei tanti lutti che ha causato, ha avuto almeno il merito di porre l’attenzione su modelli innovativi di lavoro, abilitati dalle tecnologie, in grado di offrire condizioni migliori in termini di bilanciamento fra lavoro e vita privata. “Il nostro progetto di smart working itinerante – continua Armenise – si pone il duplice obiettivo di mettere in evidenza che l’uso delle tecnologie può innescare processi di ripopolamento delle zone più remote e svantaggiate, nonché di fornire alle amministrazioni sia visibilità sia gli strumenti per digitalizzare e innovare le forme di lavoro consuete”.

Le tante applicazioni della piattaforma IoT Xsona

Concretamente, per un paio di giornate, un gruppo di persone che collabora con Axians si trasferisce in uno dei Comuni che aderisce al progetto. Oltre a svolgere i propri compiti professionali quotidiani, può godere della ricchezza artistico-culturale e paesaggistica dei luoghi, condividendo con gli amministratori e con gli abitanti del posto le proprie conoscenze sulle soluzioni che consentono di innovare i paradigmi di lavoro. Soluzioni che, fra l’altro, oggi possono essere finanziate tramite il PNRR, come è avvenuto nel caso di Malcesine che è riuscito ad accedere ai fondi del “Bando Borghi” messi a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Tra queste soluzioni, Axians Italia propone la sua piattaforma IoT. “La piattaforma si chiama Xsona – sottolinea Alberto Castellin, IoT Specialist di Axians Italia – per richiamare il suo alto grado di personalizzazione ed è completamente gestita dalla nostra software factory interna. La governiamo from scratch, quindi non soltanto nella componente software deputata a raccogliere i dati dai sensori IoT, ma anche nella parte hardware di installazione della sensoristica e di fornitura della connettività”. Xsona si basa su tecnologia open source e viene erogata sia in modalità on-premise sia in modalità as-a-service che si appoggia a un cloud provider. “In quanto membri della LoRa Alliance – dice ancora Castellin -, utilizziamo la modalità di frequenza LoRaWAN sulla banda a 868 MHz, poiché dà una copertura molto estesa e permette di connettersi con sensori a batteria di lunga durata”. Gli ambiti di applicazione della piattaforma abbracciano dall’air quality all’energy monitoring, dal people counting allo smart lighting, dal water metering alla smart agriculture, fino allo smart parking. Città come Venezia l’hanno scelta per monitorare il numero di persone che attraversa i 34 varchi da cui si entra nel capoluogo veneto. O, ancora, Firenze per gestire l’irrigazione dei parchi in maniera intelligente. In seguito alla sua adozione, il risparmio dell’acqua si è attestato intorno al 30%.

Per la sostenibilità dei luoghi a rischio di abbandono

L’importanza di un sistema IoT al cuore di un processo di smart working si capisce bene se si considera qual è l’impatto sulle organizzazioni di un livello di autonomia e di flessibilità delle persone diverso dal solito: “Reingegnerizzare l’ufficio – sostiene Michele Armenise – deve essere concepito in una logica che punti a ridurre le postazioni fisse del singolo a beneficio di sale riunioni o di ambienti di co-creazione. Il che potrebbe coincidere con un riempimento massimo degli spazi uguale al 70-75% della popolazione lavorativa”. Ma per attuare questa reingegnerizzazione è necessario avere uno storico di informazioni e dati che dia evidenza effettiva su quante sono le persone che tendenzialmente riempiono l’edificio, in quali orari, con che tipo di rotazione, con quali picchi di accesso ecc. A questo servono ad esempio i monitoraggi del people counting, che consegna un valore oggettivo dei lavoratori che si trovano in una determinata superficie, o dello smart parking, che elimina il problema di dover cercare parcheggio in prossimità del proprio ufficio. Man mano poi che si incrementano questi dati storici, applicando algoritmi di intelligenza artificiale si può arrivare a prevedere l’occupancy rate dei giorni futuri, aprendo alla possibilità di pianificare non solo il riempimento degli spazi, ma anche il consumo energetico, l’uso dei condizionatori, il servizio mensa, le pulizie e così via. L’obiettivo finale è da una parte di rendere attrattivo un luogo di lavoro che viene scelto di volta in volta e non più subito, dall’altra di favorire la sostenibilità intesa come valore sociale che contrasti quel drenaggio di abitanti che oggi riguarda tanti borghi d’Italia. “Abbiamo da sempre collaborato con la pubblica amministrazione proprio perché la missione che ci siamo dati è quella di valorizzare l’uso delle tecnologie attraverso dei servizi che siano orientati al miglioramento della qualità della vita dei cittadini” afferma in conclusione il Managing Director di Axians Italia.

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