L’attenzione è tutta per i trend tecnologici che stanno caratterizzando la nostra era: la Mobility, il paradigma del Bring Your Own Device (BYOD), il video e la virtualizzazione, che promettono importanti risultati in termini di aumentata competitività ed efficienza organizzativa.
All’interesse nei confronti degli endpoint – come laptop, tablet, smartphone e macchine virtuali – le organizzazioni devono però accompagnare la consapevolezza del fatto che l’infrastruttura di rete sottostante è la principale risorsa per la distribuzione e la fornitura dei servizi di comunicazione.
Secondo i risultati emersi dal Network Barometer Report 2012 rilasciato da Dimension Data – che riporta i dati raccolti da 294 casi di studio approfonditi realizzati dal gruppo nel 2011 -, una delle priorità tecnologiche più alte per le organizzazioni è l’aggiornamento degli access point wireless.
Se nel 2010 il report aveva infatti evidenziato che solo il 12% degli access point installati era conforme allo standard 802.11n (standard ratificato nel 2009 che apporta importanti migliorie in termini di affidabilità e prestazioni), nel 2011 tale quota è salita a circa il 33%.
Lo standard 802.11n nasce come risposta ai trend in atto che richiedono il trasferimento di elevate quantità di dati e un’alta affidabilità. Con una velocità di più di 6 volte superiore al suo predecessore (802,11g) e una copertura più che raddoppiata, lo standard è l’ideale per gestire video in alta qualità, che possono richiedere un flusso dati fino a 20Mbps, per l’utilizzo di servizi di VoIP, dove il consumo di banda non è molto (si parla di circa 2 Kbps), ma è fondamentale l’affidabilità della connessione, e per i sistemi di archiviazione su dischi Nas (Network Attached Storage) wireless, in cui l’elevata velocità riduce i tempi di salvataggio e ripristino dei dati. Il report prevede che, data la tendenza di mercato e le richieste di utenti e aziende, la quota di access point 802.11n installati raggiungerà il 50% del totale entro il prossimo anno.