I dati utili alle attività aziendali non risiedono più soltanto nei classici Data Center, ma sono dispersi un po’ ovunque, nel cloud, nei dispositivi IoT, nell’edge e così via. Un fenomeno che è ben noto a un operatore del settore come Cisco, che ha da tempo sposato la filosofia del Data Center Anywhere, che è stata ulteriormente rinforzata con una serie di annunci arrivati nel corso del recente Cisco Live 2019. Come ha raccontato l’amministratore delegato di Cisco Italia Agostino Santoni, l’intera strategia della multinazionale ormai è orientata alla costruzione di una piattaforma sicura e intelligente per il Digital Business, in un contesto ormai completamente multicloud e volto a rendere disponibile alle aziende il potenziale dei dati. Lo stesso networking, l’area da cui il business di Cisco ha avuto origine, è stato profondamente ripensato in quest’ottica, dato che la presenza dei dispositivi IoT obbliga a rivedere l’intero funzionamento delle reti. “In questo contesto ci sono cinque punti che per noi sono imprescindibili: le piattaforme devono essere semplici, aperte, programmabili, sicure e automatizzate. Tutte le tecnologie che stiamo annunciando da alcuni anni a questa parte presentano queste cinque caratteristiche”.
Anche gli annunci arrivati a Barcellona rispondono a questi input, come ha raccontato Alberto Degradi, Infrastructure Leader di Cisco Italia, “Nei Data center siamo in un momento storico in cui Intelligenza artificiale e machine Learning sono la chiave per lo sviluppo applicativo, in modo da rinnovare la user esperienze e migliorare il contatto con il cliente finale. Gli stessi workload sono più distribuiti, in parte nei device in parte negli stessi dispositivi; in definitiva non esiste più un punto centrale dove risiedono tutti i dati. Ecco perché abbiamo sempre più bisogno di un multicloud distribuito, che permetta alle aziende di trasportare carichi e applicazioni dall’on premise ai diversi tipo di cloud”.
Sotto questa lente vanno interpretati tutte le novità di Cisco per il mondo Data Center, a partire dall’espansione di ACI (Application Centric Infrastructure) nel cloud con gli ambienti AWS e Microsoft Azure. Altri punti riguardano l’estensione di HyperFlex nelle filiali e nelle postazioni remote per potenziare le applicazioni nell’edge, nonché gli ampliamenti a CloudCenter per permettere ai clienti di gestire il ciclo di vita delle applicazioni attraverso diversi ambienti cloud.
Non meno importanti sono le novità che riguardano il mondo dell’Internet of things vero e proprio, dove attualmente una buona parte dei progetti fatica a decollare perché non in grado di adattarsi alla reale produzione aziendale e alle esigenze di security. In questo segmento di mercato, secondo Cisco, il vero valore aggiunto deve diventare quello di utilizzare informazioni raccolte per il business, risolvendo i classici problemi incontrati dalle aziende clienti, ovvero la complessità delle reti, la sicurezza e la scalabilità. A questo scopo Cisco ha presentato novità sul fronte hardware, con i nuovi switch Catalyst e Integrated Services Routers industriali specifici per gli ambienti IoT, già predisposti per il 5G. Entrambe le soluzioni sono potenziate dal sistema operativo IOS XE che abilita l’intent-based networking – ovvero una rete sempre più ottimizzata da Ai e machine learning – lungo campus, filiali e WAN. Con l’obiettivo poi di semplificare il varo di nuovi progetti IoT, Cisco ha poi creato tre nuovi Cisco Validated Designs: si tratta di blueprint per architetture IoT provate, testate e validate per garantire risultati di business, permettendo così a clienti e partner di passare rapidamente dalla fase di ideazione a quella di implementazione.
Altro obiettivo di Cisco è poi quello di favorire la diffusione della cultura dell’Internet of thngs nelle organizzazioni e rendere più semplice l’adozione di questa tecnologia: in particolare il programma Cisco DevNet, creato per gli sviluppatori, include ora una nuova gamma di strumenti che permettono a clienti e partner di portare innovazione all’IoT Edge. Si tratta di un’ulteriore fase della politica di apertura verso il mondo dei developers e delle realtà innovative, con l’intento di favorire l’utilizzo delle soluzioni Cisco per portare valore aggiunto alle imprese utenti. Non a caso Santoni ha espresso l’auspicio che tutte le migliaia di startup innovative presenti in Italia possano collaborare proficuamente con Cisco. Novità, infine, anche per il vasto ecosistema di partner, per cui ora sono disponibili specifici corsi di formazione e programmi di specializzazione.