Editoriale

Ciao a tutti, grazie e… viva ZeroUno

Pubblicato il 07 Feb 2019

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Sono entrato nel meraviglioso mondo dell’informatica nel lontanissimo 1981 facendo parte, insieme a tre amici, dell’avvio della filiale italiana del settimanale Computerworld. All’epoca era tutto un parlare di mainframe, Mvs, Cics, “Big Blue” IBM (con il cosiddetto “Bunch”, il gruppo di competitor formato da Burroughs, Univac, Ncr, Control Data, Honeywell a fare da contraltare), ma anche delle prime forme di office automation, con quello strano oggetto, il pc, che, figuriamoci, pensava di sostituire il sicuro, affidabile e protetto videoterminale. Un pc che, da subito, aveva creato due scuole di pensiero, due fazioni molto distinte e tra di loro agguerrite: quella formale, professionale e più “controllabile”, rappresentata dal duo IBM-Microsoft, e quella rivoluzionaria, disruptive e un po’ hippie, che faceva capo ad Apple e al suo guru incontrastato, Steve Jobs. Formidabili quegli anni!

Ho avuto la fortuna, nel 1987, di entrare in ZeroUno e in quella grande scuola di giornalismo rappresentata all’epoca dalla Arnoldo Mondadori Editore, formandomi ai fondamentali dell’etica professionale e della qualità dell’informazione. Una grande scuola. Ho fatto pure l’esperienza imprenditoriale, fondando, con l’imprescindibile contributo di mia moglie Rossana, la Next Editore, riportando ZeroUno, dopo alcuni anni turbolenti in cui parecchie riviste avevano dovuto chiudere, a quel ruolo di riferimento nel panorama dell’editoria specializzata italiana che da sempre ha avuto: accompagnare i manager ICT in un percorso di evoluzione professionale che vedesse l’informatica e il ruolo del CIO sempre più al centro dei processi di cambiamento strategico del business aziendale. Un percorso bellissimo ma anche una grande sfida che, da parte nostra, abbiamo sostanziato con centinaia di interviste, partecipazioni a conferenze stampa in Italia e in giro per il mondo, iniziative e nuovi progetti editoriali, casi utente aziendali di trasformazione tecnologica e di integrazione con il business, lanciando anche una linea di incontri sul territorio, gli Executive Dinner (poi estesi anche a Lunch, Breakfast con l’Analista, Tavole rotonde, ecc), che andavano a completare un sistema editoriale integrato (rivista-sito-eventi) all’epoca davvero unico, senz’altro il primo in Italia, in seguito imitato da molti.

Esaurita la fase, decennale, di Next Editore, ecco l’ingresso in Digital360, con l’obiettivo di dare a ZeroUno continuità e nuovo sviluppo, facendo parte, al contempo, di un’iniziativa imprenditoriale, Digital360, con un peso specifico diverso nel mercato rispetto a tante realtà artigianali e micro dimensionali, una realtà che potesse rappresentare, e che rappresenta, una vera novità nel panorama italiano.

Eccomi ora giunto al momento in cui ha senso lasciare per guardare a nuovi scenari. Lascio ZeroUno dopo 32 anni (di cui oltre 20 alla sua direzione) in una situazione di autorevolezza riconosciuta dal mercato, una realtà editoriale con una piattaforma on line (www.zerounoweb.it) tra le più visitate quotidianamente dai lettori del mondo Ict. Un risultato importante che è una tappa di un percorso di crescita realizzato solo grazie al lavoro e soprattutto alla passione mai mancata di amici e colleghi, con i quali abbiamo davvero fatto squadra in questi anni.

Digital360 ha deciso, pochi mesi fa, di chiudere la rivista cartacea ZeroUno e di focalizzare i propri sforzi e investimenti sulla piattaforma on line, ormai primario elemento di attuazione di un modello di business in cui è centrale la valorizzazione dei contenuti editoriali quale strumento per far incontrare domanda e offerta di prodotti digitali. È un modello basato su un uso esteso e attento dei dati, con le tecnologie di analytics centrali per l’analisi dei visitatori delle pagine web delle diverse testate del gruppo. Un modello di “matching platform” che Digital360 sta sviluppando da tempo e che ha identificato essere “il” modello di riferimento per lo sviluppo del proprio business, supportando i vendor Ict nelle loro attività di comunicazione, storytelling, gestione eventi e generazione di opportunità di business.

Ringrazio il management di Digital360 per l’opportunità data a ZeroUno di crescere ancora. Ringrazio i miei collaboratori, ma soprattutto amici, senza la cui passione, disponibilità, fiducia e sopportazione nei miei confronti non si sarebbe mai potuti arrivare ai risultati raggiunti. E faccio i miei migliori auguri al direttore che mi seguirà per concretizzare una nuova fase di sviluppo. Lascio il giornale con la consapevolezza che dal 1982, la data del primo numero, e per tutti questi lunghi ed entusiasmanti anni, ZeroUno ha saputo mantenere quelle aspettative che sono state fondanti la propria nascita: essere un soggetto indipendente, autorevole, di riferimento per una comunità, quella dei CIO italiani, che ha trovato nel giornale un punto oggettivo di analisi e di indicazione di prospettiva. Nella certezza che sarà così anche per gli anni a venire. Ringrazio anche gli amici vendor, che nelle mille battaglie quotidiane per ottenere il loro supporto e investimento, hanno alla fine sempre creduto in questo giornale. E ringrazio soprattutto voi, lettori, nella certezza che troverete ancora in ZeroUno un punto di riferimento per quella continua rivoluzione digitale che siete ogni giorno chiamati a realizzare.

Ciao a tutti e…viva ZeroUno

Stefano Uberti Foppa,
Direttore di ZeroUno
stefano.ubertifoppa@gmail.com

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