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VMWare: «Il Cloud è un ponte verso il futuro»

Alex White, capo della divisione Enterprise per la regione EMEA della multinazionale del software, racconta la propria vision: «L’esigenza di oggi è distribuire servizi e contenuti ai clienti, che vogliono accedere alle applicazioni in qualsiasi momento. Grazie alla virtualizzazione tutte le risorse possono essere collegate e integrate, snellendo e velocizzando, in maniera sicura, qualsiasi tipo di processo»

Pubblicato il 21 Lug 2015

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Alex White, Vice President, Enterprise Business EMEA di VMware

Chiedetegli che ne pensa del Cloud, e la prima cosa che vi dirà Alex White, capo della divisione Enterprise per la regione EMEA di VMware, è che oggi la tecnologia, l’infrastruttura, è un “given”, qualcosa che deve essere dato per scontato. «Il mondo delle possibilità è cambiato grazie a Internet: attraverso la virtualizzazione e i dispositivi Mobile non manca molto perché praticamente ogni individuo sulla faccia della terra possa connettersi con la rete e interagire con i suoi applicativi».

Il compito delle tech company? Essere il ponte verso il futuro per le imprese che hanno compreso la portata di questo cambiamento. In che modo? Con un approccio customer-centric, garantendo la distribuzione di servizi e contenuti ai clienti, che possono e vogliono accedere alle applicazioni in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo. «Naturalmente non tutte le imprese hanno la facoltà di affrontare il mercato come fa, per esempio, Uber, che genera miliardi di dollari di fatturato senza avere alle spalle veri e propri asset: le grandi multinazionali di stampo tradizionale hanno vincoli fisici e piattaforme legacy ineliminabili.

Ma grazie alla virtualizzazione queste possono essere collegate e integrate con soluzioni end-to-end, snellendo e velocizzando, in maniera sicura, qualsiasi tipo di processo, indipendentemente da dove sia gestito – data center, cloud privato o cloud pubblico – e da dove avvenga l’accesso per l’utente finale. Tutto questo è già fattibile, bisogna solo diffonderne la consapevolezza».

Parlando di responsabili IT, il manager sottolinea che oggi essere competenti sul fronte tecnologico non basta più. «Gli specialisti ora hanno bisogno di nuove competenze per comprendere i driver del business di ciascuna organizzazione e tradurli in cambiamento. Ecco perché cerchiamo anche il supporto dei membri dei consigli d’amministrazione». Le loro priorità? Sicurezza e capacità competitiva. «Una volta raggiunta con tutti gli interlocutori una visione condivisa, ci mettiamo all’opera, pur sapendo che avviare questo tipo di cambiamento non è semplice come pigiare l’interruttore della luce. Dobbiamo procedere insieme, velocemente per quanto ce lo permette la tecnologia, ma rispettando i tempi dei clienti», prosegue White.

Per quanto riguarda il grande tema dell’Internet of Things, che rappresenta la prossima rivoluzione, il manager evidenzia che è un capitolo ancora tutto da scrivere, pur essendo già una realtà. «Se per i consumatori cambierà ulteriormente la percezione del possibile, l’esplosione di dati generati dall’uso degli oggetti rappresenterà per le imprese l’opportunità di comprendere meglio il mercato. Fermo restando che la vera risorsa di VMware è la comunità degli sviluppatori, il nostro prossimo obiettivo è disegnare nuove regole. Non per quel che riguarda i processi dell’IT, quanto piuttosto rispetto al modo in cui le persone ne useranno gli strumenti», conclude White.

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